mercoledì 23 marzo 2011

ET TERRA MOTA EST : Landscapes un progetto fotografico su L’Aquila terremotata

ET TERRA MOTA EST : Landscapes un progetto fotografico su L’Aquila terremotata


Temporary?Landscapes è un progetto fotografico che intende riportare l’attenzione sulla situazione de L’Aquila e, attraverso le immagini e il coinvolgimento attivo delle persone sul territorio, restituire la città ai suoi abitanti.


In occasione del secondo anniversario dal terremoto del 2009, il 6 aprile verrà realizzata un’installazione fotografica lungo il perimetro intorno alla zona rossa de L’Aquila e in alcuni dei paesi limitrofi, utilizzando, oltre ai muri e alle transenne ormai parte integrante del panorama urbano, alcuni dei molti spazi pubblicitari in disuso da due anni: un’operazione che intende trasformare la città e le aree circostanti in uno spazio espositivo a cielo aperto, che stimoli una riflessione sul tema della costruzione del futuro e di ricostruzione dell’identità urbana e di comunità.


Parte integrante del progetto sono anche un newspaper a distribuzione gratuita prodotto grazie al supporto di LUZ e COME e una mostra itinerante prodotta da FNAC, che si andranno ad affiancare all’installazione fotografica estendendo oltre i confini del territorio aquilano il messaggio rivolto in primo luogo ai suoi abitanti.


Il blog stesso vuole essere una piattaforma di condivisione e di confronto, uno dei nodi di una rete che vede coinvolte, nei loro spazi sul web e attraverso la loro partecipazione attiva con testi e galleries fotografiche, quelle realtà attive fin dai primi momenti sul territorio aquilano: dal collettivo 3 e 32 al movimento delle carriole, agli americani del Save L’Aquila Project, agli stessi fotografi aquilani parte del Collettivo Invisibile, impegnati a monitorare i cambiamenti che continuano a susseguirsi sul territorio aquilano e attivi nella diffusione della cultura fotografica nel contesto cittadino.


Dunque un cortile vuoto, cumuli di macerie e una sedia contro il muro che aspetta qualcuno che non arriverà. A due anni dal terremoto che ha sconvolto L’Aquila, tutto è rimasto fermo alla notte del 6 aprile 2009. Il lavoro del fotografo Massimo Mastrorillo è iniziato proprio in quei giorni.

Da allora, con ‘Temporary? Landscapes’ documenta le conseguenze del sisma sul territorio del capoluogo abruzzese. L’immediato post terremoto, il G8, lo stato d’abbandono in cui la città si è cristallizzata nei mesi successivi. Gli scatti si concentrano sulla continua evoluzione dei paesaggi in una situazione d’emergenza, sul loro stato di temporaneità e di precarietà, specchio del presente del popolo aquilano. In occasione del secondo anniversario dal terremoto del 2009, il 6 aprile verrà realizzata una mostra che prova a restituire la città ai propri abitanti.


Lungo il perimetro della zona rossa di L’Aquila e in alcuni dei paesi limitrofi verrà allestita un’installazione fotografica: oltre ai muri e alle transenne, ormai parte integrante del panorama urbano, saranno utilizzati alcuni dei molti spazi pubblicitari in disuso da due anni. Oltre all’evento, una mostra ospitata dalla Fnac di Milano, dal 30 marzo al 4 maggio. Sempre parte del progetto, un’edizione speciale del giornale COME e un blog

Perché la trasformazione dei luoghi identitari e relazionali in spazi inaccessibili, la perdita del genius loci ha ridotto la città esistente, organismo complesso ed articolato, ad una “scenografia” da attraversare negli spostamenti tra i luoghi della “città temporanea”.


La necessità attuale è quella di ripensare la città cogliendo l’identità, ricostruendo l’esistente storico e non producendo un’evoluzione distruttiva, irreversibile ed incontrollata del territorio. La fotografia può, in questi termini, essere uno strumento di ricerca utile a intraprendere un lungo e complesso percorso di conversione e riprogettazione sociale ed urbana di Antonio Di Cecco – Collettivo Invisibile


Fonte http://temporarylandscapesblog.wordpress.com/2011/03/15/le-nostre-trasformazioni-urbane/


Eremo Via vado di sole ,L’Aquila mercoledì 23 marzo 2011

Nessun commento:

Posta un commento