di Michela Corridore L’AQUILA - Poche carriole qua e là sulla scalinata di San Bernardino e poche decine di aquilani a lavorare per ripulirla dalle erbacce. Questa scena del 6 marzo si è ripetuta puntuale la settimana dopo. Solo con uno sfondo diverso: costa Masciarelli. Da allora i “carriolanti” hanno deciso di lasciare a casa guantoni e rastrelli e di sospendere le domeniche in centro. Nessuna manifestazione domenica scorsa e nessuna prevista per oggi. E già qualcuno si chiede se sia questa la fine del movimento. “Abbiamo ottenuto già tanti risultati - dice Giusi Pitari, rappresentante del movimento - volevamo mettere in evidenza che la città è stata abbandonata e lo abbiamo fatto. Adesso stiamo cercando di ripopolare l’assemblea cittadina che vede sempre meno partecipanti. E poi dobbiamo organizzarci per le celebrazioni del 6 aprile, molti sono impegnati nella certificazione delle firme per la legge popolare”. Ma alla base di tutto c’è soprattutto un’altra evidenza. “Siamo sempre pochi - afferma la Pitari - tutte le ultime iniziative non hanno riscosso un buon successo, in termini di partecipazione. Le persone hanno altri problemi a cui pensare e la domenica vogliono distrarsi, magari andando via dalla città”. Sembrano lontani i giorni in cui quasi 6 mila carriole sono scese in piazza per sollevare il problema delle macerie. “Guardiamo nostalgicamente allo scorso anno - spiega la Pitari - Ma la verità è che tutto è nato dalle macerie e le macerie sono ancora là. Nessuno può toccarle, perché sono proprietà privata. Ci vorrebbe un’azione politica”. Come dire che le carriole non bastano e se hanno avuto la capacità di portare sotto la luce dei riflettori diversi problemi, purtroppo non sono state in grado di risolverli. “Dopo l’entusiasmo e l’adrenalina dei primi mesi, adesso - dice la Pitari - negli aquilani è subentrata la consapevolezza che i tempi della ricostruzione sono lunghi. Noi vogliamo sì tornare nella 'zona rossa', ma sappiamo anche quali sono effettivamente le difficoltà. È per questo che le ultime uscite con le carriole non hanno avuto lo stesso successo dell’anno scorso”. Ed è per questo che le “scarriolate” saranno sempre di meno. “Torneremo in centro con le carriole con tempi più dilatati - spiega la rappresentante del movimento - forse una volta al mese. Poi il Popolo ha diverse anime con idee diverse e alcuni non ritengono opportuno riprendere le carriole con maggiore frequenza”. Forse chi ha decretato la morte del movimento ha qualche ragione? FONTE :27 Marzo 2011 Abruzo web
Eremo Via vado di sole L'Aquila 27 marzo 2011
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