- innanzitutto il groviglio di percezioni distorte degli uni sugli altri,
- la profonda ignoranza che c’è in Europa delle culture arabo-musulmane,
- la strumentalizzazione dei media nella manipolazione ideologica delle opinioni pubbliche.
E’ chiaro che in questo contesto, le parole di “islam” e “Occidente” risultano come falsate per descrivere i rapporti fra le due rive del Mediterraneo. Si può dire addirittura che nutrono una serie di rappresentazioni, di piccole mitologie fatte per dividere:
- il più diffuso, quello dello scontro di civiltà, in cui islam e occidente sarebbero due civiltà ben distinte chiamate ad opporsi violentemente, ci riporta ai tempi delle crociate. E’ chiaro che questa rappresentazione cancella totalmente l’eredità mediterranea, la sua identità plurale, le interpenetrazioni culturali che ne fanno la ricchezza. Vogliamo ricordare che proprio qui tanto tempo fa, la Roma di allora ha dato luogo a una delle esperienze più meticcie della storia del Mediterraneo, un esperienza in cui era abbastanza banale che l’impero fosse guidato da un imperatore libico e un imperatrice siriana. Di fronte alle vampate di xenofobia alle quali assistiamo regolarmente è importante ricordarselo.
Assistiamo anche a quattro altre grandi semplificazioni concatenate fra di loro:
- La prima consiste ad identificare sistematicamente tutti gli Arabi alla religione musulmana escludendo le altre religioni che esistono nei paesi arabi del Mediterraneo. Non dimentichiamo anche che il cittadino arabo può anche costruirsi un identità al di fuori dalla religione.
- La terza consiste a ridurre l’islamismo alla sua espressione più violenta, cioè al terrorismo.
- La quarta infine consiste a identificare tutti cittadini arabi ai loro governi, rappresentandoli come citadini minorati incapaci di accedere alla democrazia, di diventare veri soggetti del proprio destino politico.
Il giornalista libanese Samir Kassir ha scritto delle pagine bellissime su questo in un piccolo saggio intitolato “L’infelicità araba”, uscito da poco in Italia. Approfitto di questo incontro per rendere omaggio a questo grande intellettuale assassinato un anno fa a Beirut.
Ma le semplificazioni prosperano anche nei paesi del sud del Mediterraneo. La più diffusa procede senz’altro da una vera e propria demonizzazione dell’Occidente, in cui Europa e America vengono assimilate e considerate come appartenenti a un unico blocco distruttivo. Lascio ovviamente ai colleghi arabi il compito di parlarne.
Fonte Nathalie Galesne dal sito http://www.babelmed.net/Pais/M%C3%A9diterran%C3%A9e/Dossier/index.php?c=1990&m=322&k=7&l=fr
giovedì 10 marzo 2011
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