mercoledì 2 marzo 2011

MEDITERRANEO : I VOLTI DELLA MOBILITA’

MEDITERRANEO : I VOLTI DELLA MOBILITA’


RIFUGIATI, I PROFUGHI. Sono milioni si parla di 43,3 milioni - le persone nel mondo costrette a una migrazione a causa di confl itti armati, persecuzioni a motivo di razza, nazionalità o religione, ragioni politiche, disastri naturali. È una migrazione atipica, talora fatta di sfollati (27 milioni), altre volte di richiedenti asilo e rifugiati o apolidi (oltre 15 milioni), in continua crescita. È un mondo a cui le Nazioni Unite prestano particolare attenzione a partire dagli anni ’50. I principali Paesi oggi coinvolti da questa migrazione forzata sono: l’Afganistan (2.887.123), l’Iraq (1.785.212), la Somalia (678.309), la Repubblica Democratica del Congo (455.850), Myanmar (406.669). I maggiori Paesi cheaccolgono i rifugiati sono: il Pakistan (1.740.711), l’Iran (1.070.488), la Siria (1.054.466), la Germania (593.799), la Giordania (450.756). Rispetto al 2008 il numero totale di richiedenti asilo è rimasto stabile nei Paesi industrializzati con 377.000 domande. Oggi in Italia ci sono 55.000 rifugiati, un numero contenuto se paragonato ad altri Paesi europei: Germania (quasi 600.000), Regno Unito (270.000), Francia (200.000), Olanda (80.000). Per quanto riguarda le domande d’asilo, in Italia nel 2009 i dati evidenziano un drastico crollo: dalle 30.145 domande dell’anno 2008 si è passati a 17.670 richieste nel 2009. Il tema dei respingimenti in mare, una politica che nel Mediterraneo ha interessato anche l’Italia, rischia di ledere profondamente i diritti dei richiedenti asilo e la protezione internazionale, perché non permette di identifi care i migranti e verifi care la situazione personale. La maggior parte dei richiedenti asilo giunti in Italia nel 2009 proveniva dall’Africa: Nigeria (3.710), Somalia (1.490), Eritrea (865). Dall’Asia le richieste d’asilo maggiori sono state di persone che provenivano dal Pakistan (1.250) e Bangladesh (1.195). Anche per il piccolo mondo dei rifugiati in Italia, a diverso titolo, un problema di fondo è il processo d’integrazione. A questo obiettivo cerca di rispondere lo SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), la rete di accoglienza coordinata dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che ha dieci anni di vita e che nell’ultimo anno 2009, in collaborazione anche con molte strutture ecclesiali, ha accolto quasi 8.000 persone in 68 province di 19 regioni.

GLI UNIVERSITARI STRANIERI. L’Europa è un grande Continente di mobilità studentesca: il 59,7% degli studenti universitari stranieri sono concentrati in Europa. La mobilità è cresciuta e continuerà a crescere anche sulla base di accordi interuniversitari e a progetti europei (Erasmus, ad esempio; Marco Polo, riservato agli universitari cinesi).

Quella degli universitari è una mobilità condivisa tra le diverse nazioni europee. Sono diverse migliaia anche gli universitari italiani che studiano in Università straniere. Nell’anno accademico 2008- 2009 gli universitari stranieri in Italia risultano essere 54.707, il 3,1% della totalità degli iscritti alle università italiane (1.759.039), con un aumento del 5,6% rispetto all’anno precedente. Sono il 4% i nuovi immatricolati, pari a 11.341. Il 56% degli iscritti e il 58%degliimmatricolati frequentano quattro facoltà: Economia (17,6% tra gli iscritti e il 21,5% tra gli immatricolati), Medicina e Chirurgia (14,7% e 12%), Ingegneria (13,2% e 15,1%) e Lettere e Filosofi a (10,4% e 9,6%). La regione con il maggior numero di iscritti alle Università è la Lombardia (9.719); seguono il Lazio (9.498), l’Emilia Romagna (7.518), la Toscana (5.089), il Piemonte (5.044). Il gruppo più numeroso di universitari stranieri in Italia sono gli albanesi, con 11.380 iscritti; altre presenze signifi cative riguardano i greci e i cinesi (oltre 5.000, quasi il 7%); i rumeni (4.000, oltre il 6%) e i camerunensi (3.000, quasi il 4%). Tra gli universitari che registrano una maggiore crescita tra gli iscritti stranieri nelle università sono da ricordare i cinesi (con una crescita del 10,9%), i romeni (con una crescita del 9,9%). Nel 2009 si sono laureati 6.240 universitari stranieri.

UNA MIGRAZIONE NUOVA E GIOVANE. Entrambi i volti delle migrazioni hanno spesso come protagonisti i giovani,provenienti dai diversi Continenti, da situazioni lontane fra loro, ma al tempo stesso che esprimono gli stessi tratti la voglia di pace e di sicurezza, il desiderio di conoscenza e di ricerca. Il futuro del nostro paese dipende anche dalla valorizzazione di questo incontro straordinario. MONS. GIANCARLO PEREGO

DIRETTORE GENERALE MIGRANTES

Fonte Speciale Sir n. 2 11 gennaio 2011

http://www.agensir.it/sir/dati/2011-01/13-5596/speciale_migrazioni.pdf


Eremo Via vado di sole , L'Aquila,
mercoledì 2 marzo 2011

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