ARTE FACTUM : Maestro del Trittico di Beffi, inizio secolo XV
L'opera trasmette il senso dello sfarzo in un tripudio di colori brillanti e smaltati; finissime sono le stesure a foglia d'oro che sottolineano preziosi dettagli, con le aureole punzonate ciascuna in maniera diversa. L'alta qualità della realizzazione suggerisce che l'opera sia stata realizzata da un maestro di chiara fama, molto esperto nella tecnica pittorica e nella preparazione dei pigmenti cromatici, forse lo stesso cui si devono gli affreschi della calotta absidale della Chiesa di San Silvestro a L'Aquila e persino le finissime miniature del Messale Orsini conservato a Chieti.
Nel tempo sono stati suggeriti diversi nomi, soprattutto di artisti di scuola senese; più di recente è stato avanzato il nome di Leonardo da Teramo, un abile maestro molto documentato a Sulmona la cui attività, ricostruita al momento per via ipotetica, è tuttora oggetto di dibattito all'interno della critica.Il Trittico prende il nome dal paesino abruzzese di Beffi, situato nei pressi di Tione, dove è stato ospitato nella chiesa di Santa Maria del Ponte, fino al 1915. Ritirato per motivi di sicurezza e sottoposto a restauro è stato poi trasferito nel Museo Nazionale dell'Aquila.
Il pittore, autore di varie opere, tra cui gli affreschi di S.Silvestro a L’Aquila e in S. Giovanni Battista a Celano, prende il nome appunto da questo Trittico che è il suo capolavoro. Anche “L’albero della croce”, ovvero delle “Sette Parole”, è attribuito al Maestro. L’anonimo pittore potrebbe essere stato allievo di Taddeo di Bartolo (Siena 1362/1363-1422) o di altri pittori abruzzesi, tra cui Andrea De Litio, noto per gli affreschi della cattedrale di Atri.
Il Trittico che era esposto nel Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila sopravvissuto al terribile terremoto del 6 aprile 2009, che ha distrutto il centro storico del capoluogo abruzzese, è stato ambasciatore dell'arte italiana degli Stati Uniti, simbolo della rinascita e dello straordinario patrimonio culturale nazionale: grazie al tour americano promosso da Mario Resca, Direttore Generale per la Valorizzazione, l'opera è stata esposta alla National Gallery of Art di Washington, al Nevada Art Museum di Reno e successivamente al Getty Museum di Los Angeles, ammirata da oltre un milione di visitatori.
Al rientro dagli Stati Uniti il dipinto è stato ospitato a Roma a Palazzo Giustiniani, nell'ambito del progetto culturale 'Dai Musei al Senato', per promuovere e valorizzare lo straordinario patrimonio artistico italiano offrendo a tutti un'occasione in più per conoscere un capolavoro e il museo di provenienza.
Dall’8 febbraio 2011 è di nuovo esposto a L’Aquila nel salone della Banca D’Italia. E’ un segnale di ripresa e di rivincita nei confronti dei problemi causati dal terremoto. E’ ospitato nel salone della Banca d’Italia proprio all’angolo di Piazza Duomo perché la storica sede della banca d’Italia è stata la prima a riaprire dopo il terremoto del 6 aprile 2009 .
Annuncio ai pastori, Natività, Abluzione del Bambin Gesù, il donatore in preghiera (a sinistra, dall'alto in basso)
Dormitio Virginis, Cristo con l'anima di Maria, Incoronazione della Madonna (a destra, dal basso verso l'alto)
Tempera su tavola; stesure in oro zecchino con punzonature
Provenienza: Tione, Chiesa di Santa Maria in Ponte (ritirato post 1915)
L'Aquila, Museo Nazionale d'Abruzzo
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