giovedì 3 febbraio 2011

SETTIMO GIORNO :Guarigione di un lebbroso

SETTIMO GIORNO :Guarigione di un lebbroso


Racconta Marco nel suo Vangelo : [40]Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». [41]Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». [42]Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. [43]E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: [44]«Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro». [45]Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

Scrive http://amoilsignore.blog.kataweb.it/2008/07/11/guarigione-di-un-lebbroso/Il lebbroso si getta ai piedi del Signore e parla come se davvero avesse capito chi è Gesù. Gesù l’abbiamo visto parlare con autorità ai discepoli, scacciare i demoni, guarire e ridare la vita, e ha fatto tutto questo senza chiedere l’intervento di Dio, Egli è il Signore ed agisce per la sua autorità.

Il lebbroso gli dice: “se vuoi, puoi guarirmi”. Se vuoi. E’ la volontà di Dio che si compie, se Gesù vuole nulla gli è impossibile. Ma l’intervento di gesù non è l’intervento del Dio distaccato che magari non muta una propria decisione, Dio si è fatto uomo in Gesù e come gli uomini prova sentimenti umani ,sente compassione, si intenerisce a quella richiesta, al modo di porla, e con amore lo guarisce. Dice: Lo voglio. Non è una formula, è la volontà di Gesù, è la volontà di Dio. Se il Signore vuole ogni cosa è possibile, e il Signore non resta indifferente alle preghiere, ma si commuove, prova compassione e interviene con la sua volontà.

E’ l’ennesimo atto d’amore che troviamo.

Gesù non resta indifferente, ci ama, e come chi ama si commuove e come chi ama interviene di fronte a preghiere così piene di fede.

Gesù gli chiede di non scandalizzare i fratelli, di non stare fuori dalla comunità, ma di ritornare nella comunità, perchè i lebbrosi vivono al margine, testimoniare agli uomini che è guarito secondo quanto ha prescritto Mosè, al fine di rientrare nella comunità. Gesù non vuole che nessuno resti escluso, che tutti i fratelli collaborino al percorso verso il Padre, ed è forse per questo che al lebbroso guarito gli dice di non dire nulla, deve prima ritornare nella comunità, tra i fratelli, essere, egli stesso di nuovo parte di quella comunità.

Forse non è ancora pronto per dare testimonianza, tante cose ancora devono accadere. Gesù deve compiere la sua missione e dopo la sua morte e resurrezione che si comprenderà il messaggio, il Vangelo. Solo allora potrà predicare, insieme agli Apostoli il Regno di Dio. Ora non è ancora pronto.

Ed infatti allontanatosi non proclama la Parola, ma racconta il fatto, la guarigione, il miracolo, e le persone corrono a Gesù. Ma non è ancora fede, corrono perchè qualcosa di prodigioso Egli compie. E’ forse un profeta? E’ il Messia? Chi è Gesù? La folla non sembra interessata a questa domanda, sembra interessata solo al fatto che Gesù guarisce.

Non è questo il modo di trovare Gesù, è ancora lunga la ricerca, ed infatti Gesù se ne sta in luoghi deserti, lontano dalla comunità. Egli infatti costituirà, e ha costituito, una nuova comunità che aspira a non perdere nessun fratello e a non escludere alcuno.

Ma il desiderio di Gesù è tanto, anche se ancora non abbiamo risposto alla domanda chi è Gesù, e così anche senza sapere le folle lo cercano. E Gesù si lascia trovare.

“Straordinariamente bello questo Vangelo, scrive Don Roberto Rossi che ci mostra un Gesù pieno di compassione verso i nostri drammi. Ma anche consolante perché mostra come tutti, proprio tutti, possano diventare annunciatori di Gesù. Non solo quelli che hanno un passato specchiato, una competenza singolare, non solo quelli immuni da sbagli... Se un lebbroso guarito può portare la bella

notizia, non c'è nessuno che - dopo essere stato sanato da Gesù - possa considerarsi indegno di diventare suo messaggero! Il lebbroso dimostra che quando uno fa un'esperienza del genere non può tenerla per sé, la comunica e coinvolge nella sua gioia e nella sua meraviglia.”


Eremo Via vado di sole , L’Aquila,
giovedì 3 febbraio 2011

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