martedì 17 agosto 2010

EDITORIALI : La politica degli stracci

EDITORIALI :La politica degli stracci



Anticipiamo il "Primopiano" del n. 34 di Famiglia Cristiana, in edicola dal 18 agosto. L'Italia affonda nella melma dei dossier e dei veleni,tra risse e regolamenti di conti.17/08/2010



L'immagine che più si addice alla politica di questa torbida estate è ilproverbiale campo di Agramante di ariostesca memoria, dove regna una discordiaconfusionaria e suicida, mentre il nemico (lo spettro della crisi) è alleporte. Dossier, minacce e ricatti velenosi volano come stracci, in un'Italiaridotta alle pezze. E con avversari da polverizzare, con ogni mezzo,perché il potere assoluto non ammette dissenso: non fa prigionieri, solo terrabruciata contro chi canta fuori dal coro.

Veleni e schizzi di fango volano ovunque. Con politici lontanidai problemi delle famiglie, che stentano a vivere, ogni giorno alle prese conpovertà e disoccupazione, soprattutto giovanile. Settembre riserverà unbrusco risveglio. La ripresa è debole, soggetta alla pesante concorrenza deinuovi mercati dell'Estremo Oriente. A scuola, anche quest'anno, lacampanella suonerà a vuoto per decine di migliaia di docenti precari. Inattesa, da anni, di una sistemazione.

Il Paese che si avvia a celebrare l'unità d'Italia èstufo di duelli, insulti e regolamenti di conti. Una politicaresponsabile, che miri al bene comune, richiederebbe oggi, da tutti, un passoindietro, prima che il Paese vada a pezzi, e un'intesa di unitànazionale (e solidale) che restituisca ai cittadini il diritto di eleggersi ipropri rappresentanti. Non più comparse da soap opera, ma persone di provatacompetenza e rigore morale. Minacciare il ricorso alla piazza o tirarea campare con una "tregua armata" non sana le profonde ferite di questi giorni.Tantomeno ridà credibilità a una politica offuscata da ampie zone d'ombra. IlPaese è paralizzato. Sotto ricatto. Leggi e favori, come al "mercato dellevacche", sono oggetto di baratto: federalismo in cambio di intercettazioni.I dossier vanno e vengono dai cassetti, con minacce di "bombe esplosive" (machi sa, perché non parla già ora?). Manca, come ha scritto il presidente delCensis Giuseppe De Rita, «una cultura politica della complessità e del suogoverno». S'è perso di vista il bene prioritario del Paese, come haammonito il cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, nell'omelia dell'Assunta.

Anche la questione morale è ormai arma di contesa. Dallapolitica "ad personam" siamo al "contra personam". Ma la giusta esigenza dichiarezza vale per tutti. Sia per chi ha la pagliuzza che per chi ha la travenell'occhio. La clava mediatica (o il "metodo Boffo") contro chi mettea nudo il re è un terribile boomerang, in un Paese che affoga in una melma dicorruzione, scandali e affari illeciti.

Disfattista non è chi avverte il pericolo e fa appello alsenso etico, ma chi è allergico al rispetto di regole e istituzioni. Nel campodi Agramante italiano si alzano polveroni, utili solo a fini propagandistici.Per soddisfare la voglia d'una contesa elettorale che sbaragli, per sempre,l'opposizione. Come in passato, urge anche oggi l'appello di don Sturzo"ai liberi e forti". Prima che sia troppo tardi.



Eremo Via vado di sole, L'Aquila, martedì 17 Agosto 2010

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