venerdì 13 novembre 2015

VERSI D'ALTRI E ALTRI VERSI .Una poesia di Derek Walcott i in "Egrette bianche"




 I tuoi due gatti si accosciano, sfingi araldiche, con una tale desertica indifferenza,
 una tale calma da “chi-diavolo-sei?”,
si alzano e si sottraggono al tocco con passi pacati,
aspettano solo te. Per essere cullati nel tuo braccio.
La pancia in su per farsi lisciare da una spazzola che gli
toglie i nodi dal pelo, gli occhi socchiusi nell’estasi.
 Il sole di gennaio spalma il suo balsamo sulla pancia supina della terra,
 ombre che hanno sempre combaciato con le loro forme,
vi combaciano di nuovo. I frangenti diffondono un benvenuto.
Accettalo. Guardo gli spruzzi dell’onda che esplode come un gatto
 che s’arrampica su un muro, fa presa, scivola e s’arrende; all’inizio,
le sue unghie si agganciano poi scivolano in una rapida caduta nella spuma ondeggiante.
 Questo è il cuore, al suo rientro, che cerca di aggrapparsi a tutto ciò che ha lasciato,
 come le cose salate non fanno che accrescere la sete.

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