lunedì 8 aprile 2013

ET TERRA MOTA EST : Comitati e associazioni per un terremoto


Boom di comitati e associazioni, il terremoto che non t'aspetti


Sono tanti, giovani e pieni di idee. E della new town nonsanno che farsene. Il loro motto è: «Dov'era ma non com'era». Obiettivo numerouno: la riapertura di bar, associazioni, sedi di partito e oratori. Viaggioalla scoperta di un attivismo spontaneo di cui è difficile persino tracciare iconfini
«L'Italia è un Paese vecchio». È una litania ormai. Tutti in tv, suigiornali parlano di un Paese con le rughe, anziano. L'Aquila è incontrotendenza. Dopo il sisma è stato il fermento giovanile, la voglia deiragazzi, a prendere per mano genitori, zii, nonni e a trascinarli fuoridall'incubo, a superare lo shock e ricominciare. Un secondo terremoto ha scossola città. «Dire quanti siano i comitati non posso proprio farlo, e neanchequante persone vi siano impegnate. So solo che siamo parecchi», spiega ElisaCerasoli, che si occupa dell'ufficio stampa di Collettivo 99, uno deicomitati, e che prova a fare da guida dantesca in questo turbinio di realtà.Ogni comitato ha il suo scopo e il suo perché. Ognuno si occupa di unparticolare e tutti del bene dell'Aquila e degli aquilani. Il Collettivo, chein realtà non c'entra nulla con le realtà studentesche di sinistra, «un nomedisgraziato purtroppo», ride Elisa, si occupa della ricostruzione dal punto divista tecnico. Tutti quelli che ne fanno parte, circa 70 trentenni, sonoingegneri, architetti o geologi e propongono soluzioni alternative di ricostruzioneche integrino o sostituiscano i progetti statali. «La Protezione civile nonsta ricostruendo L'Aquila ma sta costruendo altro, la famosa New Town che connoi non c'entra» spiega Marco Morante, architetto e referente per ilcomitato, «la nostra non è un'alternativa, ma, a quanto pare, l'unica proposta.Vogliamo una riconversione dell'Aquila che rispetti il motto "Dov'era manon com'era". In modo che sia sostenibile, energeticamente autosufficientee a basso impatto ambientale».
Il concetto alla base di tutto è però «il processo». Una ricostruzione cioè perfasi che risulti vivibile sin da subito. «La città deve tornare viva fin dallaprossima primavera. Strutture e attrezzature che rendano la città fruibile,anche durante la fase di cantiere, e che permettano l'incontro». Riapertura dibar, associazioni, sedi di partito e oratori. Per tutti la dimensione sociale èuno degli obiettivi. Anche per 3e32 - dall'ora del terremoto -, un comitatodella prima ora «nato spontaneamente dall'incontro con un po' di amici nelgiardino di uno di noi», rivela Sara Vegni. 3e32 si occupa dellaprotesta in senso stretto. E i risultati sono importanti, tutti conosconoslogan come «Yes, we camp!» o «Last Ladies» che si sono, per la loro semplicitàe ironia, guadagnati le prime pagine di tutti i giornali nazionali. «Ognigiorno proponiamo un'iniziativa diversa per fare in modo che l'attenzione nonscemi», spiega Sara.
I comitati cittadini sono una realtà territoriale e durante il G8 non hannopreso parte alle contestazioni dei no global venuti da fuori. Tutti tranneEpicentro Solidale. «Abbiamo un lungo percorso politico legato all'estremasinistra. La nostra partecipazione è stata assolutamente naturale», spiega ilportavoce Stefano Frezza. Epicentro Solidale «ha messo in piedi unalavanderia, una stireria, un cineforum e una biblioteca, oltreall'installazione di pannelli solari per scaldare l'acqua». Mentre oggil'attenzione è rivolta alla campagna «100%» che vuole ottenere il risarcimentototale del danno del sisma e non secondo i tetti di spesa. «Una vittorial'abbiamo già ottenuta, quantomeno sulla prima casa pagherà tutto lo Stato». Ilrapporto con le istituzioni e le battaglie burocratiche con gli enti pubblicihanno prodotto la nascita di un comitato ad hoc: Rete AQ. Ettore Di Cesare,laureato in matematica e titolare di un corso all'università di Scienza dellaComunicazione, racconta che Rete AQ sta presentando «una proposta diregolamento di partecipazione della cittadinanza alle scelte di Comune,Provincia e Regione, che secondo noi va istituzionalizzata per entrare a pienotitolo nello statuto comunale e diventare legge regionale».
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Eremo Rocca.S.Stefano , lunedì 8 marzo 2013

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