venerdì 24 maggio 2013

SILLABARI : Diritti (I )



SILLABARI : Diritti  (I )

Charles Beitz è un filosofo politico americano professore aPrinceton. Noto per  essere stato tra iprimi a occuparsi di giustizia globale, Beitz ha pubblicato di recente perOxford University Press un libro, The Idea of Human Rights, in cui esamina ladottrina dei diritti umani nella prospettiva della politica globale. Scrivenella recensione  sul libro SebastianoMaffettone su Il Sole 24 Ore del  28febbraio 2010 “L’ analisi è di natura fìlosofica, e il suo scopo principale stanel mostrare in che cosa consistono la forza e il valore del linguaggio deidiritti umani. La tesi centrale è che dipendano da una pratica di successomoralmente difendibile. In questo modo, Beitz rovescia un'intera tradizionefilosofica in materia. Non si tratta di argomentare a favore di una teoriadella giustizia da cui far dipendere una lista ideale di diritti umani in basealla quale poi criticare l'esistente. Si tratta invece di valutare le teorienormative dei diritti umani confrontandole con la pratica attuale.
Questo metodo innovativo è capace di numerose sorprese. Inbase a tale scelta, infatti, Beitz riesce a criticare con successo quelle chesono oggi le due visioni filosofiche più popolari in materia di diritti umani.Mi riferisco alla teoria del diritto naturale, da San Tommaso al naturalismocontemporaneo, e a quella consensualistica, cui si possono associare nomiillustri della fìlosofia sociale e politica contemporanea come quelli diHabermas e Rawls.
Con rigore argomentativo straordinario, Beitz dimostra comela "pratica" dei diritti umani non sia giustificata a sufficienza daqueste teorie. C'è quindi bisogno di un punto di partenza innovativo ("afresh start"), che egli trova in un modello a due livelli. Questo modellodeve giustificare una pratica sociale sulla base della rilevanza degli statinazionali e del valore della tutela dei diritti umani nella politica globale.Ciò vuol dire che i diritti umani richiedono tutela istituzionale da parte disoggetti del tipo degli stati e che proteggono gli interessi delle persone chesono ritenuti essenziali dal punto di vista della . comunità internazionale. Questastessa visione teorica è applicata poi a casi complessi come quelli dellapovertà, della democrazia e della tutela delle donne.
Nel proporre questa teoria, Beitz fa un uso spregiudicatodell'ultimo Rawls e ne difende le tesi anti-cosmopolitiche in manierabrillante. Soprattutto, mostra come la filosofia analitica possa essereapplicata a problemi concreti in maniera del tutto persuasiva. Si tratta di unlibro impegnativo e originale che sicuramente farà discutere molto quanti sioccupano di teoria delle relazioni internazionali.
Charles Beitz.“  The Idea of Human Rights”, OxfordUniversity Press, pagg. 236, $ 20,50.

Eremo Rocca S.Stefano venerdì 24 maggio 2013





1 commento:

  1. Ciao, sono uno studente che sta trattando questo testo, vorrei farle una domanda e una richiesta, se possibile: in primis, non le sembra che nella tesi di Beitz ci sia una moralmente riprovevole accettazione dello stato attuale delle cose? Della giustizia globale e più in generale dell'ordine sociale? In secundis vorrei sapere se sono state avanzate critiche alla tesi da lui esposta e, se sì, le sarei grato se potesse indicarmi quale. In caso non ci fosse modo di comunicare qui, il mio indirizzo mail è: marians1988@libero.it . La ringrazio.

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