
Amministrazione comunale e Confartigianato di Chieti non riescono a realizzare unaconvenzione con la Soprintendenza deibeni monumentali di L’Aquila per l’utilizzazione dell’anfiteatro romano della Civitella in Chieti .Perchèmanca CERTIFICATO DI AGIBILITA’.
Così ho consultato alcuni storici come Cordo (Annali guerratra Cesare e Pompeo),Seneca ilVecchio (Storia della guerra civile),C.Rufo (Storia della guerra civile del 68-69,Patercolo (Storia romana),V.Massimo (Fatti e detti memorabili)S.Italico(Punica),M.Massimo (Vite dei Cesari iniziate da Svetonio )F.Giuseppe Guerregiudaiche,Antichità giudaiche),Appiano(Storie etnografiche. Tutti richiamano una AGIBILITA’ data dagli imperatori delperiodo che rimane valida ancora oggi .BENEDETTA BUROCRAZIA. Ci vuoletanto a prendere quelle steli che riportanol’autorizzazione.stanno proprio all’ingresso dell’anfiteatro, spostate a destradietro il podium. Fotografarle portarlein Soprintendenza .Chi dei nostricontemporanei potrà negare il certificato di agibilità in contrasto con cesari della dinastia Flavia,Vespasiano,Tito,Domiziano,e della dinastia Antoninia,Traiano, Adriano,Antonino Pio, Marco Aurelio che sapevano come rilasciare un risibile certificato di agibilità avendo realizzato ben altre cose grandiose.

L'anfiteatro romanodell'antica città di Teate Marrucinorum, odierna Chieti, è situato sullafascia collinare vicino al centro abitato. La struttura venne edificata, nellametà del I secolo d.C., alle pendici dell'acropoli in una spianata naturale pervolere di Marco Vettio Marcello, Procuratore imperiale della città, e di suamoglie Elvidia Priscilla, ricordati da numerosi storici, tra cui Plinio, comeartefici del teatro e di uno dei templi rivolti verso il foro, tesi confermataanche dall'iscrizione inserita nella trabeazione dello stesso edificio diculto. Nel XIX secolo, durante il regno borbonico, la spianata vennerimaneggiata per ospitare Piazza d'Armi ed in epoca moderna l'IstitutoMagistrale con palestra e campo da calcio. Nel 1982 gli scavi condotti per lacostruzione di un serbatoio idrico hanno riportato alla luce resti dell'anticoedificio e di una fossa di scarico di materiale protostorico. Da tale data sinoal tutto il 1994 iniziò un duro lavoro di scavo da parte della SoprintendenzaArcheologica che ha, prima tutto, liberato dalle moderne strutture e poi hariportato
alla
luce gran parte dell'edificio romano. L'anfiteatro (60x40 m.circa)
presenta una pianta ellittica e segue l'andamento naturale del
terreno,lungo le pendici del colle Civitella. Esso era direttamente
collegato,attraverso gli accessi allineati lungo l'asse maggiore
dell'edificio, con ilsistema viario urbano a nord ed extraurbano a sud.
Gli scavi hanno riportatoalla luce le strutture dei due sistemi di
acceso nord e sud del muro chedelimita l'arena ("podium") e la tribuna
d'onore("suggestum"), oltre alla struttura in muratura, posta sul
latooccidentale dell'ellisse, rivestita in "opus reticolatum" bicromo
conricorsi in pietra e laterizio. L'arena dell'anfiteatro è in terra
battutamentre la cavea posa in parte direttamente sul terreno e in parte
su un muro in"opus reticolatum". Le indagini archeologiche hanno messo
in evidenzail crollo dell'ingresso meridionale ed il cedimento fondale
dell'edificio acausa dell'instabilità del terreno e a causa delle
infiltrazioni d'acquaprovenienti dalla cima della collina. La zona nel
corso dei secoli è statasottoposta a numerosi spogli. Oggi l'anfiteatro è
parte integrante del parcoarcheologico della Civitella.
Eremo Rocca S.Stefano mercoledì 26 febbraio 2014






