mercoledì 8 luglio 2015

E una mattina poi mi sono scordato








Domandavo dove sono le rose,
di lì si vedeva il giardino
ma non le rose e le siepi
con i buchi per gli uccelli.

Come un oceano di pelle
vidi le rose e quella casa:
la chiamavo la casa delle rose,
dove dormivano gatti e ragazzini.

Mi ricordo quei ragazzini
tutti spettinati e infangati dopo
la partita a pallone
e il lento declinare dei giorni
mentre aspettavano che passassero.

Mi ricordo la mia casa senza balconi
con le finestre a piano terra
e il freddo dei pini che toglievano il sole
divorando il sangue di chi ci viveva vicino.

Era il giardino dell'Acqua Santa
quella strada sui terreni per le patate
e i fiori di rosmarino e il profumo
del pane appena cotto.

E una mattina poi mi sono scordato
di tutto. Ed era come aver abbandonato
una mercanzia sulla bancarella
di pomodori, dei pomodori al mercato.

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