mercoledì 28 ottobre 2015

SILLABARI : Discernimento





 


La parola chiave del grande Sinodo sulla famiglia appena chiuso dai 270 padri sinodali (vescovi, cardinali, religiosi, laici) è “discernimento”. È questo il metodo con cui la Chiesa supera le divisioni tra conservatori e progressisti e si apre ai problemi del nostro tempo, a cominciare dalle lacerazioni della famiglie e dalla spinosa questione dell’ostia ai divorziati risposati. Significa che nei confronti dei divorziati, o delle coppie irregolari che vogliono ricevere il sacramento della Comunione, i parroci o i religiosi cui si rivolgeranno valuteranno la questione “caso per caso”.
Quella che irrompe nella storia è un’idea di Chiesa diversa, non più “in ritardo di due o trecento anni” come diceva il cardinale di Milano Carlo Maria Martini, gesuita come papa Bergoglio, ma vicina alla gente, armata di un’altra parola centrale nel ministero di questo Papa: la misericordia.
Sul tema degli omosessuali, come aveva già anticipato il cardinale Schoenborn, arcivescovo di Vienna e figlio di separati, il documento non cambia posizione rispetto alla prima parte del Sinodo che si era chiuso lo scorso anno: “Nei confronti delle famiglie che vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con tendenza omosessuale, la Chiesa ribadisce che ogni persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale, vada rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare “ogni marchio di ingiusta discriminazione”.


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