martedì 27 aprile 2010

BIBLIOFOLLIA : IL LETTORE INNAMORATO

BIBLIOFOLLIA : IL LETTORE INNAMORATO


Io lettore. Portavoce della malinconia delle lontane radici dell’uomo,di storie di costumi , tradizioni e uomini e donne e creature di questa terra che leggo nei libri e che rischiano di essere soffocate se non vengono traghettate di nuovo nella vita (perché dalla vita arrivano anche inconsapevolmente nel momento in cui vengono racchiuse nei libri). Io lettore. Io lettore innamorato mi permetterò alcune cose come un innamorato che sta fuori testa a causa del suo amore. Mi permetterò in questa “Bibliofollia” anche di scherzare con il fuoco delle tragedie o di ridere a crepapelle o di intristirmi o di divagare o di pensare o di “sentire”.


Solista, duettante o direttore d’orchestra ,come lettore mi interessa mescolare e tendere ad un geniale meticciato delle idee, delle cose, delle arti , mestieri, codici, culture, scritti, suoni,immagini..
Così con Bibliofollia nasce la passione per una rapsodia che esplora le lontananze. Nasce un amore per gli incontri impossibili ,un contatto tra destini inespressi e anche a volte espressi in musiche, parole e immagini e in quant’altro ancora..
Sono dunque queste le storie degli arrangiamenti, dei prestiti e delle restituzioni,del nascere e del crescere,dell’andare e del tornare, del domandarsi e del rispondere , del camminare e del sostare tra i libri e la loro lettura.E’ questa bibliofollia?Ma di che bibliofollia si tratta? Di una finzione o di una funzione. Una finzione.



Tutto per i libri , tutto a causa dei libri , tutto nei libri. Scrive Julies Vallès in Le vittime du livre: “Nessuna delle nostre emozioni (noi lettori ndr) è autentica. Gioie, dolori, amori e vendette ,i nostri singhiozzi , le nostre risate , le passioni, i delitti , tutto è copiato ,tutto! In questo consiste il libro L’inchiostro galleggia su questo mare di sangue e di lacrime. Questo è spesso allegro o triste. Ma attraverso le rovine, i fiori ,le esistenze mancate, le morti provocate, il libro, sempre il libro […] La cortigiana ha Manon Lescaut , Leonie Chereau copia la Signora delle Camelie , Angelina Lemoine legge Marion Delorme ed anche Madame La Fargue aveva fatto le sue brave letture. Tutte le donne che hanno un po’ avvelenato il marito , gettato alle fiamme il figlio , sono vittime del libro. Così ogni assassino in redingote ,ogni suicida in camice da lavoro tutte vittime del libro.”E provate ad abbinare il nome di un politico con un libro, il nome di un uomo dello spettacolo o della cultura ad una storia raccontata dai libri. Da Omero a Camilleri incluso.
La scrittura può sottrarre o aggiungere , può pregiudicare le esperienze come incrementarle e stravolgere l’identità: personale, di gruppo, di vicinato, di partito e via dicendo .

Povero me. Attento lettore innamorato come me. Tanto più leggiamo tanto più i libri ipotecano la nostra esperienza e ci procurano sapere e sensazioni fittizie.
Allora “Bibliofollia “, bibliofollia è questo amore per i libri. Anche Julien Sorel il protagonista di Rosso e Nero di Stendhal è spiritualmente preda di un testo modello.
Qual è il mio testo modello, qual è il vostro? O signora della porta accanto il tuo è Madame Bovary? .
Ahi quale amore folle ci siamo scelti. Leggere storie e racconti immaginari ci fa diventare pazzi, visionari . Innamorati visionari, ma anche innamorati ladri, innamorati assassini come tutti quelli come noi di cui racconteremo in Bibliofollia la storia. Questo è Bibliofollia che andiamo a incominciare appalesando qualche sintomo per farci riconoscere :” Lettori e lettrici che si alzano e si coricano con un libro in mano , ----come ricorda Rudolf Gottlieb sacerdote di Erfurt nel 1796 — ci si siedono a tavola , lo tengono accanto a sé sul posto di lavoro, lo portano a

passeggio e non sanno più separarsi dalla lettura una volta incominciata fino a quando non l’hanno terminata. Non hanno ancora trangugiato l’ultima pagina del libro , che già si guardano intorno avidamente , dove è possibile procurarsene un altro; e se su una toilette , un leggio o altrove ne intravedono qualcuno che riguardi il loro campo o che si presenti leggibile per loro lo afferrano e lo divorano con una sorte di bulimia”
Ma basta esternare sintomi altrimenti qualcuno ci riconosce troppo presto, a prima vista . E che diamine facciamolo aspettare, lavoriamo ancora un po’ in incognito , restiamo nell’ombra ,facciamo attendere chi legge. O tu che leggi, se sei come noi ci hai già riconosciuto, nulla ti può essere nascosto: vieni allora nella confratria , ti aspettiamo. Tu che non ci hai ancora riconosciuto continua a leggere , sei sulla buona strada per accomunarti a noi.

Eremo Via vado di sole , L’Aquila, martedì 27 aprile 2010

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