sabato 31 luglio 2010

DI GIORNO IN GIORNO. Versi d'altri e altri versi: "Emozionando " di Helianthos

DI GIORNO IN GIORNO . Versi d’altri e altri versi : “Emozionando” di Helianthos


“Emozionando” la sezione del libro che dà il titolo alla raccolta di poesie pubblicata per i tipi delle Edizioni Tracce di Pescara da Valeria Coletti che si firma Helianthos , contiene cinque composizioni .
Sono cinque poesie ( che si riportano più avanti ) lievi ,perse dietro i gerundi, i partecipi, i superlativi delle parole che le compongono . Parole masticate con la lievità di un tango in una grammatica dell’esistere.
Quell’emozionando , gerundio che sembra incapace di coniugare il verbo di un agire e comportarsi (gerundus appunto participio futuro passato di gerere , agire, comportarsi) e che in proposizione secondaria dovrebbe assumere valore temporale, o casuale o modale o ipotetico, proprio quel gerundio dà il senso a volo di tutto quello che la raccolta contiene e sulla quale si tornerà.
I gerundi di Helianthos non hanno però bisogno di proposizioni secondarie per dispiegare la loro capacità di “mettere in movimento” dunque in cammino e muovendo di commuovere.
Per l’altro “divertente”, “assolutamente “ ,participi e superlativi vogliono dire assolutamente divertente come è l’emozione evanescente di una parola, anzi della “parola” una sola quella dell’alba del mondo o del silenzio , o del chiasso del suo inizio , del suo fluire e del suo finire. Il mondo di ciascuno di noi che incontrando questo mondo di Helianthos ritrova qualcosa di sé.
Le parole e il loro corpo come una continua lotta tra “vuoto “ e “niente “ che non sono la stessa cosa e che sono anzi ,nell’ottica di mondi diversi “quello che non è più” e “quello che è altro”
Ma spieghiamoci meglio perché sembra, sull’onda dell’emozionando,questo, un parlare sospeso sopra la linea dell’orizzonte della vita , quella vita che troviamo nelle altre sezioni del libro e che è più forte di emozionando ma anche meno avvincente.
Ma avremo modo di riparlarne.
Ne riparleremo in altri post di questa sezione del profilo di Facebook e del blog “osservatoriodiconfine”, sezione appunto dall’incipit : “ di giorno in giorni. Versi d’altri ed altri versi”.
E’ noto per averlo io più volte confessato come sia il profilo da Facebook che il blog sono nati per esprimere una mia passione per la poesia e la sua terra, per così dire, di mezzo . Una terra in cui l’osservatorio di confine della poesia ci offre a volte ( a volte ripeto) qualche spiegazione della superficie della realtà che viviamo ; superficie deformante costituita dal significato comunemente attribuito alle cose medesime dalla così detta “ doxa” ossia dal senso comune. Ma questo è un altro discorso che qui ho appena accennato , che ci porterebbe lontano, sul quali si potrà ritornare e che qui non interessa più di tanto.
Perché la riflessione è sulle poesie di Valeria , come io la conosco, Helianthos per chi la legge.
Tornando dunque alle poesie della prima sezione del volume le sento come un “fascino”, l’introduzione ad un “ presentimento” perché “ anche tu sei una foglia che il vento porta via”, nella concretezza di un corpo che nel tango stempera la gioia di vivere e la voglia di morire , tutto, tutto in un attimo.
Come introduzione dunque alle altre sezioni non c’è male
Altre sezioni che si compongono delle poesie di “ Stati d’animo”, “Vita vissuta”,”Ricordi”, Animali e natura”, “terremoto”, “In giro per le strade”, “In giro per il mondo”. Ci torneremo.
Ma leggiamo qui , per ora , le poesie di “Emozionando “



DIVERTENTE
E’ più grande il vuoto oppure il niente
mi domando per sapere
dove ci sia più spazio
per vagare
in questo gioco divertente
fatto di vuoto e anche di niente.
Non vorrei trovarmi all’improvviso
davanti al Paradiso
e chiedere a S. Pietro
la porta sbagliata
che forse non mi era destinata
e rimanere lì,per secoli,
in balia degli eventi .
Meglio sapere prima,
meglio preventivare
se scegliere il vuoto
oppure il niente.
E’ un gioco perverso
e forse impertinente, ma comunque
oltremodo affascinante.


ASSOLUTAMENTE
Assolutamente
avverbio onnipotente
che all’istante si dissolve,
in un magico niente,
mentre ne bevo
e ne centellino le gocce
come fossero assenzio
per disperdermi anch’io
nell’assoluto, assolutamente…

RISPOSTE STRANE
Perché cadono le foglie?
Perché il vento le spazzi via.
Perché il vento le spazza via?
Per portarle in giro nel mondo.
Perché le porta in giro nel mondo?
Perché attaccate ai rami non potrebbero conoscerlo.
Perché dovrebbero conoscerlo?
Perché è il luogo dove vive la vita tutt’intorno.
Perché la vita non c’era dove sono nate?
Sì c’era, ma ci sono anche altre cose .
Perché importa alle foglie conoscere altre cose?
Non lo so .
Perché allora mi hai dato queste risposte?
Non lo so .
Perché mi fai perdere tempo?
Non lo so.
Ma chi sei ?
Non lo so .
Sei il vento,sei il mondo, sei tutte le cose ?
Sì.
Allora sei anche me ?
Forse.
Perché forse ?
Perché anche tu sei una foglia che il vento porta via.

TANGO
Tango
sei una cascata di note
che scende lungo il corpo
e lo avvolge e lo inonda e lo sommerge.
Tango,
sei la tristezza che pervade
e disegna nel cielo
una ferita antica.
Tango
Sei gli occhi della luna ,
sei la rosa che tiene
la donna tra i capelli , sei le sue palpebre azzurre .
Tango ,
sei il desiderio
che si scioglie pian piano
negli intrecci di gambe nervose,
nell’abito che mostra
la passione gitana.
Tango,
sei la promessa che vive
e si culla nella lenta agonia
d’un bacio ritmato ,
sei la verità del sangue
che batte sulle tempie,
sei la frenesia di un amore sofferto,
sei la suggestione del tramonto ,
sei la danza,
impudica, selvaggia.
Tango,
sei la fiamma che brucia
e canta la sua luce.



UNA PAROLA
Una parola,
una parola sola
può aprire un mondo
o distruggerlo
in un attimo.
Sarà follia o ragione?
Entrambe son fatte
della stessa materia
evanescente
e spesso
prendono corpo
in una lacrima che riga il viso,
ricca di luce o d’ombra ,
che porta con sé
la gioia di vivere
o la voglia di morire.


Le foto sono di Romeo Fraioli e Luigi Ghirri

Eremo Via vado di sole,L’Aquila , sabato 31 luglio 2010

Nessun commento:

Posta un commento