venerdì 16 luglio 2010

LA LUNA DEI LUNATICI . La luna di Giovanni Pascoli

LA LUNA DEI LUNATICI . La luna di Giovanni Pascoli

L’ASSIUOLO
Dov’era la luna? chè del cielo
notava in un’alba di perla ,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi :
chiù
(da Myricae)


IL PONTE
La glauca luna lista l’orizzonte
e scopre i campi nella notte occulti
e il fiume errante. In suono di singulti
l’onda si rompe al solitario ponte :
Dove il mar, che lo chiama? E dove il fonte,
ch’esita mormorando tra i virgulti ?
Il fiume va con lucidi sussulti
al mare ignoto dall’ignoto monte.
Spunta la luna : a lei sorgono intenti
Gli alti cipressi dalla spiaggia triste ,
movendo insieme come un pio sussurro.
Sostano, biancheggiando, le fluenti
nubi, a lei volte, che salìan non viste
le infinite scalee del tempio azzurro.
(Da Myricae)

PAESE NOTTURNO
Capanne e stolli e alberi alla luna
sono,od un tempio dell’antico Anubi,
fosca rovina? Stampano una bruna
orma le nubi
su la campagna, e più profonda e piena
la notte preme le macerie strane ,
chiuse allo sguardo, dove alla catena
uggiola un cane.
Ecco la falce d’oro all’orizzonte :
due nere guglie a man a ma dipinge ,
indi non so che candido. Una fronte bianca
di sfinge ?
(da Myricae)


Eremo Via vado di sole , L’Aquila venerdì 16 luglio 2010

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