giovedì 21 gennaio 2016

IL DIO E LA FORMA : Sandro Penna




 

 Il 21 gennaio del 1977 moriva a Roma Sandro Penna. La sua rimane la voce più singolare del 900; con limpidezza e precisione di verso seppure monotematico Penna senza incrinature ha narrato,con esiti espressivi potenti  e  musicali, una storia ,la sua e quella del mondo  che lo circondava. Qualcuno lo definisce il più grande poeta del '900.
Negli passati a lungo ho letto le poesie di Penna  perché fece vivere in me la convinzione che i versi non potessero essere scritti che in quel modo. Tanto da dedicargli  la raccolta  “Stelle in corsa “ perché la poesia di  Penna si eleva verso il paradiso che i suoi occhi vedono sempre incarnarsi nel mondo.

***

Fuggono i giorni lieti
lieti di bella età.
Non fuggono i divieti
alla felicità

***

I pini solitari lungo il mare
desolato non sanno del mio amore.
Li sveglia il vento, la pioggia
dolce li bacia, il tuono
lontano li addormenta.
Ma i pini solitari non sapranno
mai del mio amore, mai della mia gioia.
Amore della terra, colma gioia
incompresa. Oh dove porti
lontano! Un giorno
i pini solitari non vedranno
- la pioggia li lecca, il sole li addormenta -
coll'amore danzare la mia morte

***

Mi nasconda la notte e il dolce vento.
Da casa mia cacciato e a te venuto
mio romantico antico fiume lento.
Guardo il cielo e le nuvole e le luci
degli uomini laggiù così lontani
sempre da me. Ed io non so chi voglio
amare ormai se non il mio dolore.
La luna si nasconde e poi riappare
lenta vicenda inutilmente mossa
sovra il mio capo stanco di guardare


Eremo Rocca Santo Stefano giovedì 21 gennaio 2016




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