giovedì 14 gennaio 2016

Una poesia per Ashraf Fayadh




ll 14 gennaio 2016 si svolgeranno in tutto il mondo letture di poesie e testi scelti a sostegno di Ashraf Fayadh, poeta palestinese condannato a morte in Arabia Saudita. Il Festival Internazionale della Letteratura di Berlino (ILB) ha invitato singole persone, istituzioni, scuole, media e associazioni che si occupano di giustizia e libertà a partecipare all'iniziativa a sostegno del poeta saudita.

In Italia, Amnesty International promuove o partecipa a reading di poesie in favore di Ashraf Fayadh in numerose città italiane e invita tutti ad attivarsi in difesa della libertà d'espressione e contro la pena di morte. Le iniziative si terranno a Bari, Bologna, Cassino (FR), Formia (LT), La Spezia, Milano, Moie di Maiolati Spontini (AN), Monterotondo (RM), Napoli, Pescara, Pontedera (PI), Ravenna, Roma, Sassari, Spinea (VE), Trento e a Villacidro (VS).

«Il nostro obiettivo è quello di fornire una visione chiara della radicale trasformazione nell’arte saudita», aveva scritto Ashraf Fayadh nelle note di presentazione del progetto artistico Rhizoma curato insieme a Sara Raza per la 55esima Biennale di Venezia del 2013. Fayadh, nella sua breve nota aveva parlato anche della consapevolezza da parte della nuova generazione di artisti sauditi di creare un forte messaggio indipendente. Adesso quell’artista di 35 anni, poeta e curatore d’arte, è in un carcere in Arabia Saudita da più di un anno condannato alla pena di morte per apostasia e diffusione dell’ateismo.

Ashraf Fayadh, poeta e artista palestinese di 35 anni nato e residente in Arabia Saudita, è stato condannato a morte il 17 novembre. Il tribunale di  Abha, nella regione sud orientale dell'Arabia Saudita, lo ha accusato di apostasia dopo il ribaltamento in appello della sentenza che lo aveva condannato a 4 anni di detenzione e 800 frustate per aver violato l'articolo 6 della Legge saudita contro il cybercrime.

Ashraf Fayadh è stato arrestato per la prima volta il 6 agosto 2013, in seguito alle rimostranze di un cittadino saudita secondo il quale il poeta avrebbe promosso l'ateismo e diffuso idee blasfeme tra i giovani. Rilasciato il giorno successivo, è stato nuovamente arrestato l'1 gennaio 2014, con l'accusa di apostasia per aver presumibilmente messo in discussione la religione e per la diffusione del pensiero ateo attraverso la sua poesia.

Ashraf Fayadh è stato anche accusato di aver violato l'articolo 6 della Legge saudita contro il cybercrime per aver scattato fotografie a donne col proprio cellulare e averle conservate. Il 30 aprile 2014, il tribunale ha condannato Ashraf Fayadh a quattro anni di detenzione e 800 frustate per le accuse relative alle foto di donne conservate nel suo cellulare, ritenendosi soddisfatto del pentimento del poeta in relazione all'accusa di apostasia. Ciononostante, la corte d'appello ha raccomandato che Ashraf Fayadh fosse comunque condannato per apostasia e ha rimandato il caso al tribunale precedente che ha poi emesso la condanna a morte per apostasia.

Ad Ashraf Fayadh è stata negata la possibilità di avvalersi di un avvocato durante la detenzione e il processo, violando evidentemente le leggi nazionali ed internazionali.
Le poesie di Fayadh
* Le poesie: Cuore, spazio vuoto, Pari opportunità, Equità, Saggezza sono tratte dalla raccolta inedita in italiano “Le istruzioni sono all’interno”, Dar al-Farabi, Beirut 2007
I baffi di Frida Kahlo
(di Ashraf Fayad, traduzione dall’arabo di Silvia Moresi;
Ignorerò l’odore del fango, il rimprovero della pioggia
e il tormento che da lungo tempo dimora nel mio petto.
Cercherò un giusto conforto per la mia situazione che non mi permette di descrivere le tue labbra come desidero,
non mi permette di far cadere gocce di rugiada sui tuoi petali rossastri,
né placa l’enorme smania che mi tormenta quando comprendo che non sei al mio fianco, ora,
e che non ci sarai neppure quando dovrò spiegare la mia condizione al silenzio…quel silenzio con cui la notte, sempre, mi punisce!
Dimostrami che la terra è silenziosa così come appare da lontano, e che tutto ciò che è accaduto tra noi non era altro che uno sgradevole imprevisto; no, non è possibile sia questa la conclusione!
**
Cosa pensi dei miei giorni che ho assassinato senza di te?
Delle mie parole che sono svanite in fretta,
della mia misera condizione,
delle sofferenze oramai sedimentate nel mio petto come alghe secche?
Ho dimenticato di dirti che mi sono abituato alla tua reale assenza,
che i desideri hanno smarrito la strada che li portava a te,
e che anche i ricordi han cominciato a svanire!
Io continuo ad inseguire la luce ma non è desiderio di vedere…le tenebre rimangono spaventose
anche se ad esse ci si abitua!
**
Ti bastano le mie scuse?
Le scuse per tutto ciò che accadeva mentre tentavo di giustificarmi
quando la gelosia si agitava in qualche angolo del mio petto,
quando la delusione distruggeva un nuovo giorno della mia triste vita,
quando ti ripetevo che la giustizia avrebbe continuato a soffrire per i dolori del ciclo mestruale,
e che l’amore è come un uomo impotente che sopravvive nell’autunno della vita…
**
Sarò costretto ad ingannare i ricordi
e mentirò dicendo che il mio sonno è tranquillo.
Distruggerò tutto ciò che resta delle domande…
quelle domande che han preso a cercare alibi per ottenere risposte convincenti,
dopo che tutta l’abituale punteggiatura è stata fatta crollare
per motivi strettamente personali!
**
Chiedi allo specchio di spiegarti quanto sei bella!
Spargi come polvere le mie parole ammassate,
respira profondamente, e ricorda quanto ti ho amata…
Come è possibile che ora la nostra storia sia diventata un semplice contatto elettrico
che stava per incendiare solo un enorme magazzino vuoto!
___________
Spazio vuoto*
(di Ashraf Fayadh, traduzione dall’arabo di Jolanda Guardi)
Ogni cosa ha la sua… dimensione!
La tua è molto usa alla tappezzeria
E la tua ombra pesante… non permette all’asfalto
Né alla vernice… e nemmeno alle scritte appiccicate sulle vetrine
Di essere viste.
Anche tu hai uno spazio… niente male
“vuoto”
L’aria è inquinata… e così anche i cassonetti della spazzatura
E il tuo animo da quando si è mescolato al carbone
E il tuo cuore… dall’occlusione delle vene
E dal suo rifiuto di concedere cittadinanza
Al sangue di ritorno dalla tua testa.
Senza la tua memoria… perdi molto della tua dimensione
Devi seguire una dieta adatta
Per perdere l’eccesso di te!
Prendi le tue decisioni in fretta
Ché la forza di gravità…
Non aspetta molto
Nota: cambia il fattore tempo con il tuo nome…
Per giungere alla corretta soluzione sul modo di lanciare l’ultima
Pagina del tuo diario
Nel cestino dei rifiuti… e centrarlo!
Consumi d’aria quanta ne basta a due neonati
Quando urlano entrambi allo stesso modo…
Sapendo che le particelle d’aria intorno a te…
Trasmettono il suono in modo distorto… la tua laringe…
Ha bisogno di restauro
Una mendicante sulla cinquantina… espone il suo orgoglio in
Un cencio impreziosito di monete… augura a te… e a quella
Bellezza che cammina al tuo fianco casualmente… di avere
Presto un figlio
Perché occupi un altro spazio… vuoto…
In cambio di una moneta!
È giunta l’ora di moltiplicare i tuoi passi… asessualmente
E di cambiare i tuoi calzini puzzolenti
.Realtà scientifica: i batteri si sviluppano in fretta
Abbandonati al sonno…
Perché è giunto il momento di fondersi… e dissolversi
E assumere la forma adatta alla nostalgia in cui ti sei versato!
Evapora… condensati…
Torna al tuo vuoto…
Per occupare il tuo spazio abituale
… te stesso!
Cuore*
(di Ashraf Fayadh, traduzione dall’arabo di Jolanda Guardi)
Il cuore è motore di perfetta fattura
Ha bisogno di combustione… per assicurare il movimento a pieno regime!
Pari opportunità*
(di Ashraf Fayadh, traduzione dall’arabo di Jolanda Guardi)
Una ragazza e un ragazzo…
La madre preferisce il ragazzo alla ragazza
Il ragazzo sta vicino alla madre nel momento del bisogno
La ragazza partorirà un altro ragazzo che le stia accanto!
Equità*
(di Ashraf Fayadh, traduzione dall’arabo di Jolanda Guardi)
Si dice che la gente sia come i denti di un pettine
Ma non è così… mi raderò la testa in ogni caso
Per non essere obbligato al confronto!
Saggezza*
(di Ashraf Fayadh, traduzione dall’arabo di Jolanda Guardi)
L’amore non è essere un passerotto nella mano di chi ami
Per lui è meglio che dieci sulla pianta.
Un passero sulla pianta è meglio di dieci nella mano…
Dal punto di vista dei passeri!
L’appello del festival della letteratura di Berlino
Un appello internazionale rivolto ai singoli cittadini, alle istituzioni, alle scuole e ai media. Nel documento si ricorda la vicenda di Fayadh definito «una figura chiave nella mediazione dell’arte contemporanea dall’Arabia Saudita». Secondo il direttore della Tate Nodern Chris Dercon Fayadh è «un artista schietto e coraggioso». Nell’appello si ricorda come l’Arabia Saudita non tenga conto dei diritti e dei principi del diritto umano, così come della libertà di espressione, come afferma del resto anche Human Rights Watch. L’appello del Festival della letteratura di Berlino si rivolge agli Stati e alle Nazioni Unite chiedendo di escludere l’Arabia Saudita dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Allo stesso tempo si ricorda come tanti Paesi occidentali abbiano instaurato rapporti economici con la monarchia saudita. La conclusione è la richiesta di salvare Ashraf Fayadh e di tutelare i diritti umani in Arabia Saudita.

Eremo Rocca Santo Stefano giovedì 14 gennaio 2016

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