sabato 2 gennaio 2010

agosto vive di grilli - poesie-


....
Un lago tremulo di luce e la malinconia
aspra di un’aria di primo mattino.
Tace ogni cosa e come una creazione
incattivita
è tutto pietrificato sotto l’eco di un sole
che ha cancellato ogni colore.


Così è. Con voglia di pane
formaggio e mela in attesa
della sera.
Per troppi giorni uguali.
Passa la vita e quello che resta.
Ritorna la voglia e non solo
di pane e mela
la voglia di te che un giorno
mi hai portato a L’Aquila
ed io ti ho seguita.


I tramonti si raccolgono nel cavo
di una mano
e poi in un giorno di luce sospesa
ritornano come un ricordo odoroso
nel tempo
tra le poesie di Cattafi.Con versi
rubati
dai miei due cari poeti
un amore rinchiuso si svela
ed io non ho che da stringere al petto
un vecchio libro
un antico cappotto dal bavero anch’esso
lacero
per risentire tutto il tuo odore
di quell’inverno fumoso attaccato
ormai
al petto bigio squassato da una
vampa di zolfo.


A notte poi nel silenzio della stanza
amavi
domandarmi : dormi ?
E io non rispendevo quasi addormentato
dall’odore dei comodini
con il loro tanfo di vaniglia
e di erba secca.
Il ritaglio della luce sul soffitto
era azzurro
azzurro e sembrava un pezzo di cielo
sereno, quando è veramente sereno
e ti dà la sensazione della libertà
e dell’infinito.
Sul tappeto del pavimento
del colore del deserto
sbadigliava e starnutiva Sasha ad ogni
nostro movimento
e così passava la notte.
Ora una notte ci separa
e indietro non si va
piuttosto forse entrambi verso
un nuovo mattino.


Ho troppe e troppe cose da dirti / in sospeso
le arance sulla tavola
il freddo dietro le finestre / di dicembre
pane e mela a tarda ora
come cena, i giorni tutti uguali
l’uno dietro l’altro
gli oggetti abbandonati ora rosi
dal tarlo e dall’inedia
l’odore dei calcinacci delle case
cresciuto insieme e quello
delle arance del mercante
sulla bancarella nella piazza
il verde che nasce solo
dal prato tenuto verde.
Ma tu le sai queste cose
vivo questo abbandono
come una malattia
ed è meglio così, non ho impazienze
che le forze ora sono quelle
e se piove sul tetto
la pioggia ha il rumore degli anni
e corre lieve sui giorni
senza nemmeno toccarli.
Tu le sai queste cose ma io continuo
a ripeterle
sai già tutto e io continuo insomma
a vedere cose che in realtà non ci sono
perché così mi illudo di tirare avanti
appunto con quello che tu amavi
mai però quanto io ho amato te.


Agosto vive di grilli
si accampa tra le spighe
e nel silenzio della notte
arde di stelle.



Un’alba troppo grande
a cavallo di un cielo azzurro
è un dono immeritato
per tutti e per i gatti avviliti
che non hanno più
tetti da calpestare.


Già si accorciano
le ombre, si fa mezzogiorno
e non ci sono che ali stranite
scolpite contro le nuvole
del cielo della città.


L’Aquila. Eremo di Via Vado di Sole Frammenti
e poesie .2009 Domenica 27 Dicembre 2009

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