mercoledì 4 gennaio 2012

STORIE E VOCI DAL SILENZIO : La montagna abruzzese dei viaggiatori stranieri tra ‘700 e ‘800

STORIE E VOCI DAL SILENZIO  : La  montagna abruzzese dei viaggiatori stranieri  tra  ‘700 e ‘800


Arpino Gerosolimo cammina per le terre d’Abruzzo. Grande viaggiatore, da anni batte metro per metro la regione. Gerosolimo è il viaggiatore, sulle orme dei grandi viaggiatori del passato. Conosce i misteri d’Abruzzo ed è sicuramente in grado di stilare un bilancio sulla Qualità del Turismo in Provincia.Questa è una intervista  realizzata durante i lavori della settimana per ilo turismo dal 4 all’8 maggio 1999

MODERATORE :Qual’ è l ‘attuale qualità del turismo in Abruzzo ?
ARPINO GEROSOLIMO

Prima di introdurre l’argomento vorrei concedermi una digressione. Qual è il nostro turismo e quali i nostri turisti nella Provincia aquilana? Senza per questo ripercorrere il turismo saccheggiatore degli anni Sessanta che ha abbrutito e cambiato...
MODERATORE
Esiste ancora il turismo saccheggiatore?
ARPINO GEROSOLIMO
Le nostre coste, alcuni gruppi montani, i paesaggi orografici… sono terribilmente cambiati. Prendiamo in considerazione la Valle Peligna.Ovidio ne decantava le acque, i vini, lo zafferano. Trent’anni fa era uncampo aperto completamente irriconoscibile rispetto ad oggi.
MODERATORE
Si parava agli occhi di Ovidio tutt’altro spettacolo…?
ARPINO GEROSOLIMO
Sì. La cosa terribile, però, è che, proprio sulle pendici del Morrone, accanto al tempio di Ercole Curino, uno dei maggiori in Italia e all’eremo di Sant’Onofrio, presso l’Abbazia Celestiniana, abitato per quarant’anni da Celestino V e dai fraticelli, che poi conquistarono altri punti rupestri della montagna del Morrone, sorge un abominevole palazzone, una caserma di Polizia Penitenziaria, che ha sconvolto la storia, l’orografia, il paesaggio,ma soprattutto la storia. Questo scatena il dolore del viaggiatore, del turista,della gente del luogo… Non dimentichiamo il carosello di speculazioni di cui è stato vittima il Parco Nazionale d’Abruzzo alla fine degli anni ‘80.
La Provincia dell’Aquila è una delle più belle d’Italia da un punto di vista orografico, ambientale, con tesori storici e territoriali eccezionali che non hanno eguali in Europa. Nella Provincia dell’Aquila ricade lo storico ParcoNazionale d’Abruzzo, una parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, e ci sovrastano il Monte Morrone e la Maiella. Il nostro territorio comprende anche il Parco Regionale del Sirente-Velino e,soprattutto, una miriade di riserve. I viaggiatori Europei, dalla metà del Settecento ai primi del Novecento, sono arrivati in Abruzzo e ci hannolasciato copiosa testimonianza in decine e decine di libri, di fondamentale importanza per conoscere l’orografia del terreno, gli usi, le tradizioni popolari, lo stile di vita della popolazione, le vie percorse. A distanza di unpaio di secoli il cambiamento è stato drastico. Lear e Traven, due imponenti viaggiatori, chiamavano Eden la Valle Peligna. L’irrigazione, nelle nostre terre, non aveva eguali neanche nel Torinese di Camillo Benso di Cavour.
MODERATORE
Ti riferisci a viaggiatori stranieri o italiani?
ARPINO GEROSOLIMO
Sono in larga parte stranieri: Francesi, Scandinavi, Tedeschi, Inglesi,Americani, anche donne. Ci hanno lasciato, oltre a volumi, anche descrizioni pittoriche e acquerelli di particolare importanza; questo per farci un po’ avere il senso dell’ambiente in cui viviamo.
MODERATORE
Ma si vedono ancora quelle stesse cose?
ARPINO GEROSOLIMO
Si vedono e non si vedono. Io ho pubblicato una ricerca, ultimamente, sui viaggiatori in Abruzzo e alcune cose, per lo meno, sì, sono cambiate; sono state costruite strade, opere pubbliche ed è ovvio che l’orografia del terreno è stata stravolta. Ma al Presidente della Provincia vorrei dire alcune cose:
ricerche indotte, telematica e numeri ci servono, però vorrei fare qualche proposta operativa, perché mi interesso di ambiente, di cultura, di gastronomia (scrivo per Il Gambero Rosso) e di montagna (scrivo su alcune riviste). Ultimamente il Gambero Rosso ha realizzato una guida turistica e
gastronomica sull’Abruzzo; questa guida è un senso di storia del nostro passato: ci sono pastori, ma c’è anche Pelino. C’è l’emergenza territoriale di tutta una Regione e della provincia dell’Aquila con le sue storie, le sue ricerche, le sue tradizioni. In campo qualitativo turistico, viviamo in un ambiente eccezionale perché i Parchi sono fondamentali; l’ecoturismo e l’ecosviluppo hanno un senso se si il ha senso di questa territorialità, se si ha senso critico di come gestire questo patrimonio, senza però ammazzarlo e devastarlo; il problema da risolvere, secondo me, è il problema della coscienza degli amministratori e della cultura. Alcuni anni fa ho ripercorso i
sentieri dei briganti (che ha preso spunto da “Sui sentieri dei briganti”,(1860-1871) attraverso i documenti di archivi di Stato, della Calabria, Basilicata, parte del Lazio e Alto Lazio, Abruzzo, Molise, e Umbria. Adesso uscirà un mio libro per la rivista “La Montagna” e sono affascinanti i
sentieri che percorrevano attraverso i parchi, attraverso tutta una serie di esperienze territoriali fondamentali. Ho proposto ad alcuni comuni abruzzesi montani proprio di mettere dei pannelli per spiegare che, oltre all’itinerario escursionistico, c’è anche l’itinerario storico che è importante:
il brigantaggio ha fatto parte della nostra Regione. Poi un percorso dei viaggiatori europei in Abruzzo e in provincia dell’Aquila.
Anni fa il Parco Nazionale d’Abruzzo e altre associazioni hanno organizzato il treno per i “rami secchi”: infatti, tutte le stazioni montane splendide che da Sulmona vanno a Carpinone, quindi passano attraverso i Parchi, un territorio splendido tra i più belli d’Italia, sotto la Majella, sono tutte
disabitate. Ecco, perché non una proposta delle stazioni dei castelli disabitati per fare, non dico agriturismo, ma una specie di rifugio che vale tutto l’anno? Secondo me, una proposta non intelligente ma propositiva, nel senso che la qualità possa cambiare. Le cose bisogna cambiarle. Un’altra cosa che mi sono inventata sono i sentieri di Celestino V e dei Celestiniani; qui abbiamo l’Abbazia madre di Celestino V che era, tra l’altro, un ordine potentissimo. Noi abbiamo una cultura degli eremi e dei luoghi rupestri eccezionale, che non ha eguali in Europa. La Majella e il Morrone e parte del Gran Sasso presentano dei paesaggi affascinanti: basta visitarli. Ma che cosa si sta facendo? Un’altra proposta e finisco: la via dei pecorini oppure la via della transumanza. Nella provincia dell’Aquila, e qui sta l’eccezionalità storica, nascevano i tre tratturi principali, le lunghe autostrade di erbe che andavano verso il Tavoliere delle Puglie. Una volta erano il percorso della
migrazione delle greggi dalle montagne alla pianura; adesso, secondo me, devono tornare a far camminare gli uomini e la mente. Il Molise ha già avanzato questa sua proposta per una legge regionale e ha proprio l’Assessorato che si interessa di queste cose; l’Abruzzo, l’abbiamo quasi
sconvolto con questi tratturi, infatti sono testimonianza storica. Poi abbiamo dei prodotti di altissimo livello: da anni pastori e associazioni si battono per avere il DOC per questi pecorini; qui la storia della transumanza, dell’arte,della pastorizia, dei pecorini non hanno il DOC ed è assurdo. E poi la viadei treni: abbiamo dei paesaggi stupendi, quindi c’è moltissima carne sul fuoco a livello di operatività e praticità.
MODERATORE
Completiamo questo viaggio nell’Abruzzo, viaggio che poi ci deve portare ad avere un Presidente che dovrà raccogliere tutte queste idee per quel famoso piano. Questo veramente sarebbe il Piano di Qualità: partire da queste cose, non da altri problemi, queste sono le cose fondamentali di quell’immagine che noi abbiamo detto; se non si ha un’immagine è inutile
contrabbandare di avere chissà quali prodotti.

 Fonte  : http://www.abruzzobit.it/qualitaturismo/primasettimana/080599/080599.PDF

Sulmona, 4-8 maggio 1999
AMMINISTRAZIONEPROVINCIALEDIL’AQUILA PROGETTO PIANO LOCALE DI QUALITÀ TURISTICA1A Settimana della Qualità nel turismo

Eremo Via vado di sole, L'Aquila,  mercoledì 4 gennaio 2012

Nessun commento:

Posta un commento