domenica 2 giugno 2013

Corpus Domini



Corpus  Domini.Solennità del  Ss.mo Corpo e sangue di Cristo.ProcessioneRocca S.Stefano Forcelle di Tornimparte

Pange, lingua, gloriósi
Córporis mystérium,
Sanguinisque pretiosi,
Quem in mundi pretium
Fructus ventris generosi
Rex effudit gentium.
Nobis datus, nobis natus
Ex intacta Virgine,
Et in mundo conversatus,
Sparso verbi semine,
Sui moras incolatus
Miro clausit ordine.
In supremæ nocte cenæ
recumbens cum fratribus,
observata lege plene
cibis in legalibus

Cibum turbæ duodenæ
se dat suis manibus.
Verbum caro, panem verum
verbo carnem efficit:
fitque sanguis Christi merum,
et si sensus deficit,
ad firmandum cor sincerum
sola fides sufficit.
Tantum ergo sacramentum
veneremur cernui,
et antiquum documentum
novo cedat ritui;
præstet fides supplementum
sensuum defectui.
Genitori Genitoque
laus et iubilatio,
salus, honor, virtus quoque
sit et benedictio;
Procedenti ab utroque
compar sit laudatio.
Amen.

Canta, o mia lingua,
il mistero del corpo glorioso
e del sangue prezioso
che il Re delle nazioni,
frutto benedetto di un grembogeneroso,
sparse per il riscatto del mondo.
Si è dato a noi, nascendo per noi
da una Vergine purissima,
visse nel mondo spargendo
il seme della sua parola
e chiuse in modo mirabile
il tempo della sua dimoraquaggiù.
Nella notte dell'ultima Cena,
sedendo a mensa con i suoifratelli,
dopo aver osservato pienamente
le prescrizioni della legge,
si diede in cibo agli apostoli
con le proprie mani.

Il Verbo fatto carne cambia conla sua parola
il pane vero nella sua carne
e il vino nel suo sangue,
e se i sensi vengono meno,
la fede basta per rassicurare
un cuore sincero.
Adoriamo, dunque, prostrati
un sì gran sacramento;
l'antica legge
ceda alla nuova,
e la fede supplisca
al difetto dei nostri sensi.
Gloria e lode,
salute, onore,
potenza e benedizione
al Padre e al Figlio:
pari lode sia allo Spirito Santo,
che procede da entrambi.
Amen.

L'inno invita a celebrare ilgrande mistero del glorioso Corpo e del prezioso Sangue di Cristo versato perla redenzione del mondo.

Nella contemplazione di questomistero ripercorre l'Ultima cena, in cui Cristo istituisce l'Eucaristianascondendosi sotto le specie del pane e del vino per restare in mezzo al suopopolo in pegno d'amore: celato agli occhi del corpo, ma visibile a quellidella fede.
 
L'inno si chiude con un invitoall'adorazione del mistero (Tantum ergo Sacramentum veneremur cernui,"Prostrati veneriamo quindi un Sacramento così grande") e con unadossologia trinitaria (Gloria Patri omnipotenti, "Gloria al Padreonnipotente").
Caratteristiche letterarie

L'inno si ispira, nel metro, aquello usato da Venanzio Fortunato nell'inno che inizia con le stesse parole eche canta la passione di Gesù, ed unisce la profonda lucidità del dogmaeucaristico ad una forte melodiosità.

Il testo è organizzato in seistrofe da sei versi, organizzate in tre distici.

Il primo verso di ogni distico èun quadrimetro trocaico la cui cesura cade dopo i primi due piedi. Il secondoverso è un quadrimetro trocaico catalettico (per la mancanza dell'ultimasillaba non accentata) e non presenta forti cesure.

La rima è alternata (ABABAB).

Utilizzo

Viene cantato durante leprocessioni eucaristiche, come quella che si effettua al termine della Messanella Cena del Signore del Giovedì Santo.

La Liturgia delle Ore dellaSolennità del Corpus Domini lo riporta come inno dei primi e dei secondi Vespridi questa solennità.

Le ultime due strofe (Tantum ErgoSacramentum) si cantano durante l'esposizione eucaristica, prima dellaBenedizione eucaristica finale.



Eremo Rocca S.Stefano Domenica 2 giugno 2013 Solennità del  Ss.mo Corpo e sangue di Cristo

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