mercoledì 16 dicembre 2015

AD HOC :La Natività di Caravaggio restituita alla città di Palermo






Seppure in una  riproduzione frutto di cultura e tecnologia  la Natività di Caravaggio trafugata  quaranta anni fa a Palermo è tornata ad occupare il posto dell’originale.



Sabato 12 dicembre la Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi dipinta da Caravaggio nel 1609 per l’Oratorio della Compagnia di San Lorenzo a Palermo   da cui era stata rubata  nel 1969 è tornata al suo posto. E’ stata restituita alla città durante  una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si direbbe che lo sconosciuto committente del furto, dopo  aver  avuto tutta per sé quest’opera (quarant’anni ) ha finalmente deciso di restituirla alla fruizione pubblica. Manco per niente. Quell’opera rimane  a disposizione di un unico  “c…….” come lo ha definito Vittorio Sgarbi durante un intervento televisivo nella trasmissione Virus  in cui  commentava alocune opere pittoriche raffiguranti la natività (con un attributo anatomico maschile che usa spesso insieme a “capra” quando vuole sottolineare  non la bestialità ma la disumanità di certi comportamenti).E’ che sull’altare dell’Oratorio in quel  “buco “ alla parete è stata inserita una copia. E che copia!
Con  tecnologie altamente innovative e con il  coinvolgimento di un team specializzato Factum  Arte, società che opera  nel settore dei fac-simile artistici, la Natività è stata ricostruita attraverso tecniche di stampa di ultima generazione, ricorrendo al prezioso supporto di architetti e informatici fino ad arrivare ad avere tra le mani una fedelissima riproduzione che anche Caravaggio approverebbe visto come sono andate le cose .Sky. lo sponsor di questa iniziativa, (lla riproduzione dell’opera è costata centomila euro ) racconterà le fasi della realizzazione del progetto in un corto “Operazione Caravaggio – Mistery of the Lost Caravaggio  “prodotto  dalla Sky Arts Production Hub – il nuovo centro d’eccellenza europeo per la creazione di programmi sull’arte, con sede a Milano  - che sarà trasmesso sui propri circuiti il prossimo gennaio , anche negli altri Paesi europei raggiunti da Sky. Un progetto ambizioso, che nel riportare il dipinto a Palermo  vuole dare vita  ad un confronto di idee sulla possibilità, attraverso  riproduzioni di questo livello, di rendere eterno un capolavoro artistico anche in assenza dell’opera originale.
Scrive infatti  Marco Cicala per ''il Venerdì - la Repubblica''Novembre 2015. In un vicolo senza nome di San Blas-Canillejas, periferia industriale di Madrid, c’è un agglomerato di capannoni con dentro strana gente operosa. Sono artisti, ingegneri, storici, creatori di software. Che fanno? Prove di re-materialisation, rimaterializzazione.Detto così suona spiritico. Ma al posto di tavoli levitanti e pendolini vedi in giro stampanti 3D, laser a luce bianca, apparecchiature fotopanoramiche... Diavolerie digitali che negli ultimi mesi sono state mobilitate per ridare vita a un’unica creatura: la Natività di Caravaggio, capolavoro di datazione imprecisata ma di sparizione certissima, visto che fu rubato a Palermo, Oratorio di San Lorenzo, nell’ottobre del 1969.Da allora è missing, forse l’opera d’arte più ricercata al mondo. Riprodurla sembrava obiettivo inaccessibile perfino per i maestri clonatori di Factum Arte, il laboratorio madrileno capitanato dal britannico Adam Lowe che in quindici anni di attività si è fatto un nome nella fabbricazione di facsimile hi-tech. Dalla tomba di Tutankhamon duplicata a Luxor alle Nozze di Cana di Paolo Veronese ricollocato in copia nel veneziano monastero di San Giorgio dal quale i liberatori napoleonici lo saccheggiarono per incamerarselo al Louvre.Ora, tanto la camera mortuaria del faraone quanto la maxi-tela di Veronese saranno pure complicatissime da riprodurre, ma almeno ancora esistono. Che fare invece quando, come nel caso della Natività, l’originale latita? Del quadro di Caravaggio non restano che una manciata di foto: quella a colori, formato cinque centimetri per quattro, scattata da Enzo Brai poco prima del furto, e le precedenti immagini realizzate dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro che sono stampate su vetro, ma in bianco e nero, e si focalizzano su dettagli dell’opera documentandone appena un trenta per cento.



Il  Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella a cui Sky ha donato la riproduzione  decidendo la sua restituzione alla città di Palermo e quindi  la ricollocazione   al posto dell’originale  ha voluto fare di quest’opera  un simbolo contro il crimine. Durante la cerimonia di “ ritorno a casa dell’opera “ il Presidente ha affermato :”E’ una iniziativa che ha tanti significati a partire da quello simbolico. Una così accurata riproduzione digitale consente, non di riavere  la tela originale, ma di ritrovare l’effetto e l’emozione  che l’opera di Caravaggio  suscitava in questo oratorio.La giornata di oggi è anche la dimostrazione di coniugare cultura e tecnologia vanzata.” L’opera infatti  è stata riprodotta usando  gli stessi pateriali che usò Caravaggio quando la dipinse .Ma il Presidente ha voluto appunto dare a questa operazione  un significato di legalità. “E’ questo, un segno di legalità contro le iniziative criminali di trafugare le opere d’arte .Il nostro paese ha il privilegio  di avere un grande patrimonio culturale   “ e la via giusta è appunto quella di coniugare  i progressi tecnologici con la cultura  reagendo  a comportamenti illegali , o per meglio dire a comportamenti criminali che tendono a sottrarre alla comunità la fruizione di un bene che è pura “ bellezza”.
L’Amministratore delegato di Sky Italia  Andrea Zappia ha dichiarato : “L’operazione Caravaggio non ha naturalmente l’ambizione di restituire  l’originale, ma grazie  alla tecnologia i palermitani ,i turisti ,potranno tornare ad apprezzare  quest’opera. Questo lavoro  è l’espressione della più pura capacità  di innovare, di assumersi  rischi enormi,di pensare al futuro come qualcosa  che può essere migliorato  costantemente con la ragione, ,la passione, lo spirito che il nostro paese  deve riscoprire per valorizzare  il patrimonio creativo  e talento che possiede.,E’ stato messo insieme tutto il sapere  e gli strumenti più all’avanguardia   per riprendere qualcosa che ci era stato tolto “
Ma come ci era stato tolto ? Scrive  ancora Marco Cicala “ Nella notte tra 17 e 18 ottobre a Palermo piove. Dopo aver fatto saltare la stanca serratura con un coltello, due uomini si introducono nell’Oratorio di San Lorenzo, via dell’Immacolatella numero 3. Il tempo di rimuovere la tela con una lametta e la Natività non c’è più. In un’atmosfera da Grisbì alle sarde, il dipinto viene arrotolato e portato via su una motoape.” Ma dove viene portato ? Chi sa chi lo sa? Ma qualcuno sicuramente  lo custodisce in gran segreto . Ipotizza infatti Laura Anello per “la Stampa”: ” Quello vero chissà dov' è: divorato da topi e maiali come sostenne il pentito Gaspare Spatuzza, esibito a mo' di trofeo ai summit di Cosa Nostra, usato da Totò Riina come scendiletto, perduto nel terremoto dell' Irpinia mentre stava per essere venduto, come testimoniarono picciotti e boss. Di sicuro della Natività di Caravaggio, il capolavoro seicentesco dell' artista fuggito in Sicilia dall' accusa di omicidio e rubato all' Oratorio di San Lorenzo di Palermo la notte del 17 ottobre 1969, non c' è traccia da quasi mezzo secolo.”
Una storia nera che dura da mezzo secolo con un cast d’eccezione e  con una “mezzo “ lieto fine, quello della ricollocazione di una riproduzione , seppure di grandissima qualità tecnologica ,al posto dell’originale . Un' opera che è nelle top ten delle più ricercate al mondo, (anche dall' Fbi) e che vale sul mercato venti milioni di euro. Tanto che Anche Leonardo Sciascia reagisce subito. In un articolo sull’Ora pubblicato appena dopo la scoperta del furto   invita lo Stato a rinunciare “totalmente e definitivamente alla custodia e  manutenzione delle opere d’arte” come pure “dei manoscritti e dei libri rari”, data la manifesta incapacità di difenderli. Due decadi più tardi, Sciascia farà allusione al “famoso quadro” nel suo ultimo romanzo che malgrado  un intrigo complicatissimo si intitolava Una storia semplice (1989).
Ma  qual è il valore di quest’opera di  Caravaggio.Ce lo spiega  Vittorio Sgarbi  che su “il Giornale” scrive : ” La rinascita di Caravaggio non è soltanto uno straordinario processo critico che lo ha restituito a una piena comprensione solo nel secolo scorso, culminando con la grande mostra di Palazzo Reale a Milano nel 1951. Dopo quella data la nostra piena consapevolezza del pittore può dirsi compiuta, anche con gli studi sul movimento internazionale caravaggesco che hanno visto riemergere pittori straordinari, da Orazio Gentileschi a Matteo Stomer, da Ribera a Simon Vouet, da Pietro Paolini agli innumerevoli e talvolta pregevoli anonimi. Con Caravaggio è uscita dall' ombra un' intera civiltà figurativa. Ombra e luce sono i due poli entro cui Caravaggio si muove, anche metaforicamente. Ne ho indicato le affinità di visione, anche nel rischio, nell' abisso, nella doppia vita. Per entrambi c' è un inferno, da cui soltanto l' intelletto può elevarsi. I ragazzi di vita, i musici, il fanciullo morso dal ramarro, Cristo fra gli ultimi, molte cose e molti temi li accomunano: l' urgenza della vita, la forza del male, l' assassinio.”
Questa storia che abbiamo qui ricordato  in occasione dell’evento che ha ricollocato la copia della Natività, al posto dell’originale  è contenuta in “Il Caravaggio rubato. Mito e cronaca di un furto, prezioso” di Luca Scarlini pubblicato pochi anni fa da Sellerio. Insieme a quello di Alvise Spadaro “Il Caravaggio scomparso”, edizioni Bonanno) sono i resoconti più affidabili di tutta la vicenda. Una vicenda che  tra “Mafia, politica, rapporti tra Stato e Chiesa... quella della Natività” come dice Scarlini  «è una storia che fotografa l’Italia, ma che oggi – in tempi di distruzioni e saccheggi targati Is – acquista un nuova attualità internazionale. Si sa che certi regimi sedicenti iconoclasti fanno mostra di cancellare le opere d’arte per poi rivendersele sottobanco». Cosa nostra o chi per lei potrebbe aver fatto lo stesso?
Comunque  la pratica 799 – così l’affaire è classificato in codice dagli inquirenti – resta aperta

Eremo Rocca Santo Stefano  mercoledì 16 dicembre 2015


















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