sabato 27 marzo 2010

AD HOC 2 : LE QUATTRO NOTTI DELLA SALVEZZA

AD HOC 2 :LE QUATTRO NOTTI DELLA SALVEZZA

La prima notte: la notte della salvezza
La seconda notte: la notte di Abramo o della fede
La terza notte: la notte dell’esodo o della liberazione
La quarta notte La notte del Messia o dell’amore crocofisso



La notte di Pasqua ,la notte della salvezza,riassume il racconto delle quattro notti fonti del dono dell’esperienza di grazia che il Signore ha dato agli uomini.


La notte di Pessach i figli di Israele si siedono attorno ad una mensa addobbata con i segni della redenzione e proclamano le meraviglie che Dio ha compiuto per loro.
L’osservanza scrupolosa del “seder pasquale” consiste per ogni famiglia di magiare le erbe amare (“maror”),il pane dell’afflizione ,il “matzah” o pane azzimo ( pane non lievitato perché nell’urgenza della fuga dall’Egitto non ci fu tempo per farlo lievitare) e di bere il vino alle coppe della salvezza.
Il “ seder pasquale” è dunque il rito che regola la purificazione di ogni lievito, simbolo del fermento del male che è in noi (“chametz”) e la celebrazione del banchetto.

La notte della Pasqua i cristiani la celebrano attorno alla mensa dell’agnello, mangiano il pane della vita e devono il calice della salvezza, nutriti quindi del corpo e del sangue di Cristo.
Pane azzimo dell’ostia e calice del vino sono nel segno della continuità dell’eucarestia con il banchetto pasquale ebraico pur nella novità della presenza reale del Signore Gesù.
Perciò la liturgia della Veglia pasquale canta così: “Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti del Cristo dall’oscurità del peccato e della corruzione del mondo, li consacra all’amore del padre e li unisce alla comunione dei santi.. Questa è la notte in cui Cristo , spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro.

Nel dialogo tra padre e figlio (Es.13,14) seduti intorno alla mensa del Pessach risuona una domanda : “ Perché questa notte è diversa da tutte le altre notti ?”
Perché si fa memoria della schiavitù di Egitto , ci si dispone a gustare il sapore della libertà bevendo alle quattro coppe della salvezza.

La notte di Pessach è la notte che rivela le innumerevoli meraviglie di salvezza che l’altissimo ha operato: quattro, dalle quali derivano tutte le altre e tutte e quattro si sono compiute nella notte e nel buio del cuore, la luce è venuta a salvarci.
Il racconto delle quattro notti è riferito nella tradizione ebraica in rapporto alla benedizione ( o qiddush) delle quattro coppe in un antico documento che ne parla ed è il TARGUM ONKELOS a Es. 12,42.”In realtà quattro notti sono scritte nel libro del memoriale. LA PRIMA NOTTE fu quando il Signore si manifestò nel mondo per crearlo: il mondo era deserto vuoto e la tenebra si estendeva sulla superficie nell’abisso ma il Verbo del Signore era la luce e illuminava. Ed egli la chiamò notte prima (QIDDUSH della prima coppa) .

LA SECONDA NOTTE fu quando il Signore si manifestò ad Abramo dell’età di cento anni,mentre Sara sua moglie ne aveva novanta,affinché si compisse ciò che dice la scrittura : certo Abramo genera all’età di cento anni e Sara partorisce all’età di novant’anni. Isacco aveva trentasette anni quando fu offerto sull’altare. I cieli si abbassarono e discesero e Isacco ne contemplò la perfezione e i suoi occhi rimasero abbagliati per le loro perfezioni. Ed egli la chiamò : notte seconda (QIDDUSH della seconda coppa).
LA TERZA NOTTE fu quando il Signore si manifestò contro gli egiziani durante la notte : la sua mano uccideva i primogeniti di Egitto e la sua destra proteggeva i primogeniti di Israele per compiere la parola della Scrittura : Israele è il mio primogenito (Es. 4,22) Ed egli la chiamò : la notte terza ( QIDDUSH della terza coppa).


LA QUARTA NOTTE sarà quando il mondo giungerà alla sua fine per essere redento. Le sbarre di ferro saranno spezzate e le generazioni degli empi saranno distrutte.E Mosè salirà dal deserto e il Re dall’alto: e il Verbo camminerà in mezzo a loro ed essi cammineranno insieme., E’ la notte di Pasqua nel nome del Signore ,notte predestinata e preparata per la redenzione di tutti i figli d’Israele in ogni generazione (QIDDUSH della quarta coppa).”



Far memoria di queste quattro notti aiuta ad entrare intensamente nella notte di Pasqua, culmine e fonte della salvezza nostra e di tutte le creature che sono al mondo. Come quattro tappe esse scandiscono il cammino, teso a fare sempre più di noi , per tanti aspetti figli della notte, i figli della luce redenti dall’Amore.

“perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui è resuscitato” Luca 24,5
“non abbiate paura ,voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E’ risorto come aveva detto…” Matteo 28,5
“ …non è qui .Ecco il luogo dove l’avevano deposto..Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea.Là lo vedrete come vi ha detto.” Marco 16,6
“donna perché piangi ? Chi cerchi? Ella pensando che fosse il custode del giardino gli disse “Signore se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai portato e io andrò a prenderlo “. Gesù le disse “Maria!” Essa allora voltatosi verso di lui gli disse in ebraico “Rabbuni!” che significa Maestro” Giovanni 20,15




BUONA PASQUA 2010

Eremo di Via Vado di sole ,L’Aquila, sabato 27 marzo 2010 vigilia della Domenica delle palme

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