martedì 23 agosto 2011

AUTODAFE' : John Fante


AUTODAFE' : John Fante

E’ giunto alla sesta edizione il Festival letterario abruzzese Il Dio di mio padre, dedicato allo scrittore italo-americano John Fante, che si è tenuto dal 19 a1 21 agosto a Torricella Peligna, paese di origine del padre Nick Fante.

Il Festival, che come noto, prende il nome dall'omonimo racconto tra i più emozionanti ed ironici di John Fante, è diretto da Giovanna Di Lello, giornalista e filmaker abruzzese, che ha dedicato allo scrittore il primo documentario biografico in Italia e organizzato dal Comune di Torricella Peligna. L'edizione di quest'anno è stata ricca di eventi, appuntamenti di rilievo e prestigiose presenze, prima fra tutte quella dei figli dello scrittore, Victoria Cohen Fante e Dan Fante. Altro ospite eccellente sarà Enrico Rava, il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato sulla scena internazionale e grande appassionato di John Fante, che si è esibito in duo con Giovanni Guidi il 20 agosto alle ore 21.30. Il giorno seguente alle ore 11, il musicista ha presentato il suo ultimo libro Incontri con musicisti straordinari. La storia del mio jazz edito da Feltrinelli. Non sono mancate inoltre le proiezioni, gli incontri e i dibattiti incentrati sulla figura e sull'opera dello scrittore e sceneggiatore John Fante. Tra gli altri eventi ricordiamo la Lectio Magistralistenuta dal filosofo Gianni-Vattimo, il 20 alle 17.45 e l'incontro con il critico letterario, giornalista e scrittore Antonio D'Orrico, il 21 alle 18. Momento fondamentale del Festival è stato, come per le precedenti edizioni, il Premio letterario John Fante Opera prima, rivolto a scrittori esordienti. La giuria ha scelto i finalisti di questa edizione: Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra di Claudia Durastanti (Marsilio), L'anno delle ceneri di Giuseppe Schillaci (Nutrimenti) e Non ci lasceremo mai di Federica Tuzi, (Lantana Editore.

Dunque si è conclusa con uno straordinario successo di pubblico la sesta edizione del festival “Il Dio di mio padre” dedicato allo scrittore italo-americano John Fante. L’edizione di quest’anno, insignita della medaglia di riconoscimento del Presidente della Repubblica e organizzata con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Abruzzo, del Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo, della Fondazione CariChieti, dell’Ancitel e della Camera di commercio di Chieti, e patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali, dall’Assessorato alla cultura della Provincia di Chieti, dalle Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “Gabriele D’Annunzio”di Chieti e Pescara e dalla Comunità montana Aventino Medio Sangro, è stata particolarmente ricca di appuntamenti e di incontri prestigiosi. A partire dal Premio Letterario John Fante Opera Prima, presentato da Giulia Alberico, Masolino d’Amico e Francesco Durante e vinto da Federica Tuzi con il suo romanzo “Non ci lasceremo mai” edito da Lantana.

Altro appuntamento seguitissimo e molto apprezzato è stata la lectio magistralis sull’arte del racconto a cura del filosofo Gianni Vattimo, introdotto da Giulio Lucchetta, docente di Storia della Filosofia antica ed estetica all’Università di Chieti. Vattimo, che ha conversato con una platea da record per il festival, ha espresso tutta la sua passione per Fante affermando come lo scrittore fosse in grado di aprire le porte di un mondo, cui il lettore era invitato ad abitare.

La serata del 20 agosto è proseguita nella pineta di Torricella Peligna, dove il jazzista Enrico Rava ha duettato con Giovanni Guidi in un concerto omaggio a John Fante, cui hanno partecipato commossi ed emozionati anche i figli di John, Victoria e Dan Fante.

Il Festival si è concluso domenica 21 agosto con una serie di appuntamenti legati al mondo dell’editoria e della scrittura, tra cui il match letterario “John Fante c’est moi”, in cui undici ragazzi di Torricella Peligna, che hanno seguito il corso di scrittura creativa in collaborazione con il festival “Montesilvano scrive”, diretto Alessio Romano, si sono affrontati nella lettura dei loro racconti. Tra questi il pubblico ha decretato la vincitrice, la quattordicenne Morena Di Martino con il racconto “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Il breve scritto narra di un amore spezzato dal destino, quello fra la protagonista e suo marito, che continua però ad essere presente spiritualmente al suo fianco. Un anno dopo, cambiando città, la donna riscopre la gioia di vivere. “L’ispirazione è arrivata vedendo quanto accaduto ad una mia vicina di casa, che ha perso il marito solo pochi mesi fa – ha detto la vincitrice dopo aver ricevuto in premio una cesta di libri –. Ho deciso quindi di dedicarle questo racconto”.

Altro prestigioso appuntamento nella giornata conclusiva della sesta edizione è stato l’incontro con il critico letterario Antonio D’Orrico, che nel presentare il suo libro “Come vendere un milione di copie e vivere felici” edito da Mondadori, ha conversato con il pubblico di letteratura , critica ed editoria.

L’autore, presentato ironicamente da Francesco Durante come il critico letterario più amato e più odiato d’Italia e che per questo ha “subito” la congiura del silenzio sul suo primo romanzo, ha confessato quanto sia rimasto affascinato vedendo a pochi metri da lui la macchina da scrivere con la quale John Fante ha “partorito” i suoi migliori racconti. D’Orrico ha poi sottolineato come il ponte ideale fra Italia e Stati Uniti sia proprio la città di Torricella Peligna, e ha infine risposto alle domande di Dan Fante, curioso di sapere cosa avesse spinto un critico ad avventurarsi sul terreno impervio della scrittura. “Io non ho studiato da critico – ha risposto D’Orrico - mi ci sono ritrovato, portando avanti la mia passione per la lettura".

Infine un emozionato, commosso e grato Dan Fante ha letto un brano tratto dal memoir “A Family’s Legacy of Writing, Drinking and Surviving” in uscita a settembre negli Usa.

www.johnfante.org

http://www.giornaledimontesilvano.com/chieti-e-provincia/63-chieti-e-provincia/9031-torricella-peligna-il-dio-di-mio-padre-tra-musica-e-letteratura.html

Biografia di John Fante

  • 8 aprile 1909 - John Fante nasce a Denver, Colorado da una famiglia di immigrati italiani: il padre Nick Fante originario di Torricella Peligna, era muratore; la madre Maria Capolungo, era nata a Chicago da genitori italiani. Ebbe un’infanzia povera.
  • John trascorre l’infanzia e la giovinezza a Boulder - frequenta scuole cattoliche e l’Università del Colorado.
  • 1932 - si trasferisce a Los Angeles e svolge lavori di ogni genere. Viene pubblicato un suo racconto su The American Mercury.
  • 1937 - John sposa Joyce Smart, da cui avrà quattro figli. Inizia a lavorare per Hollywood.
  • 1938 - Pubblica il primo romanzo, Wait until spring, Bandini
  • 1939 - Viene dato alle stampe Ask the Dust
  • 1940 - Pubblicazione di Dago Red, una raccolta di racconti.
  • 1952 - pubblica il romanzo Full of Life che avrà un grande successo in tutto il mondo con traduzioni in portoghese, tedesco, svedese, francese, ebraico, giapponese e italiano.
  • 1955 - si ammala di diabete, che lo porterà alla cecità, all'amputazione delle gambe e infine alla morte
  • 1956 – La Columbia Pictures acquista i diritti per fare un film da Full of Life. Fante può lavorare (per la prima e unica volta) a una sceneggiatura tratta da un suo libro. Il film avrà la regia di Richard Quine. I protagonisti saranno Judy Holliday (premio Oscar 1950), Richard Conte e per la prima volta sullo schermo Salvatore Boccaloni, stella del Metropolitan Opera. La sceneggiatura ottenne la candidatura come miglior commedia dalla Writers Guild of America.
  • 1957 - E' in Italia e lavora come sceneggiatore insieme a Richard Quine per la sceneggiatura di un film, The Roses, il cui ruolo protagonista la Columbia vuole affidare a Jack Lemmon. Risiede a Napoli (nel lussuoso Hotel Vesuvio) per sette settimane. Ma il film non vedrà mai la luce.
  • 1960 – Accetta, dopo tanta insistenza da parte del produttore italiano, un contratto con Dino De Laurentiis. Rimane oltre due mesi nella Roma della Dolce vita e delle Olimpiadi. La sceneggiatura diventa un film dal titolo (italiano) Il re di Poggioreale. La regia è dell’abruzzese Duilio Coletti. Il protagonista è Ernest Borgnine.
  • 1977 – Esce The Brotherhood of Grape, l’ultimo romanzo scritto da Fante. Nei mesi successivi il diabete, diagnosticato nel 1955 e mai curato con attenzione, lo porterà progressivamente alla cecità e all’amputazione di entrambe le gambe.
  • 1979 – Detta alla moglie Joyce il suo ultimo libro, Dreams from Bunker Hill, che uscirà solo nel gennaio 1982.
  • 8 maggio 1983 - John Fante muore a 74 anni, lasciando numerosi inediti.

Per notizie biografiche più approfondite c’è la biografia di John Fante curata da Stephen Cooper, edita in Usa, Full of Life : A Biography of John Fante

In italiano è stata pubblicata da Marcos y Marcos con il titolo Una vita piena – biografia di John Fante.

Eremo Via vado di sole, L'Aquila, martedì 23 agosto 2011

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