mercoledì 14 dicembre 2011

SILLABARI : Amicizia ( II )

SILLABARI : Amicizia  ( II )  

[ leggi anche Amicizia I ]

Epicuro però afferma  “ non è amico né chi cerca sempre l’utile , né chi mai lo congiunge all’amicizia ; l’uno fa traffico dei favori  con il sentimento della riconoscenza, l’altro  uccide la speranza per il futuro”
Sembra interessante e importante questa linea intermedia nel considerare appunto come abbiamo fatto anche nel post precedente l’amicizia. In realtà la linea mediana  non  ci aiuta a svelare quell’approccio globale  a cui sembra portarci la riflessione  sul l sentimento dell’amicizia.  Certo può essere riduttivo  la tradizionale  contrapposizione  tra egoismo e virtù se andiamo a considerare  tutto l’uomo , nella sua interezza e non solo parti delle sue dimensioni a volte contrapposte le une all’altra.
E proprio  per un approccio globale che scrive Gregorio Piaia ordinario di storia della filosofia all’Università di Padova : “  Ci appare invece più adeguato un approccio globale  al tema dell’amicizia, che, lasciato sullo sfondo la tradizionale contrapposizione  egoismo-virtù, troppo intellettualistica , scavi a fondo nella integralità  e complessità della persona umana.  Da questo punto di vista l’amicizia è  un atteggiamento che investe tutto l’uomo  e non solo una sua dimensione in alternativa  a un’altra, per cui è necessario ricorrere ad altri elementi  oer chiarirne la strutture e il funzionamento.
Uno spunto prezioso in tal senso ci è offerto da  Gabriel Marcel  quando, nell’approfondire  il tema della dignità umana , distingue la prospettiva dell’uguaglianza da quella della fraternità. La prima è essenzialmente rivendicativa ed ego-cerntrica e reca in sé le stimmate del risentimento , così ben analizzato da Nietzsche  e poi da  Max Scheler. . La seconda è etero-centrica  ed è estranea alle istanze di competizione  o di rivendicazione egualitaria . ‘ Sei mio fratello, e perché sei mio fratello godo non soltanto  di ciò che ti capita di bello , ma anche di constatare la tua superiorità. Perché dovrei  provare il bisogno di essere uguale a te ? Siamo fratelli con tutte le nostre diversità, e perchè queste diversità non dovrebbero comportare delle disuguaglianze , in tuo favore non dirò certo a mio detrimento? Perché dal momento che siamo fratelli , lo splendore che emana dai tuoi doni, daio tuoi gesti, o dalle tue opere  si riverbera anche su di me …” Si dirà che è una prospettiva troppo ideale , addirittura patetica se riferita alla società odierna , che sembra retta sulla competitività sfrenata  e dell’esclusiva ricerca dell’utile.  V’è però da chiedersi se la risposta  del senso della fraternità , con la conseguente accettazione e valorizzazione  delle diversità dell’altro , vissuta come un dono anziché una limitazione , non possa essere la via per giungere  a un rapporto amicale adulto , al di là delle amicizie , ordinarie e abituali  che – citiamo ancora Montagne -  sono soltanto dimestichezze e familiarità annodate per qualche  circostanza o vantaggio.
Amicizia adulta dunque . Eppure se leggiamo le pagine che il filosofo e saggista francese  Alain ha dedicato  alle amicizie in Les idée set les ages (1927)  cogliamo alcuni spunti che inducono ad una riflessione ulteriore.  V’è differenza tra l’amore e l’amicizia  - osserva Alain – dal mommento  che non si vede affatto invecchiare chi si ama , ma si vede invecchiare il proprio amico .
Anche nell’amicizia come nell’amore vige  comunque una sorta di giuramento , che però non impedisce affatto di vedere e giudicare  ma fa sì che si dimentichi  di aver visto e giudicato.
E ancora ‘ perdonare – dice il proverbio , non è dimenticare . Se è così nell’amicizia vi è qualcosa di più del perdono . L’amicizia cancella . E’ uno sguardo nuovo che l’amico  trova. Uno sguardo pulito . Uno sguardo bambino … ( …) La diposizione all’amicizia  riguarda così l’infanzia  ed in ogni epoca essa è segno d’infanzia.”

[Fonti  Antologia L’amicizia secondo i filosofi a cura di  M Baldini  Roma. Città Nuova, 1998 ; L. Pizzolato  L’idea di amicizia nel  mondo antico classico   e cristiano, Torino , Einaudi , 1993; J Derida  Politiche dell’amicizia   Milano, Cortina ,1995,;  G: Marcel La dignità umana  e le sue matrici esistenziali  Torino Leumann  Elle Di Ci , 1983 ]

Eremo Via vado di sole , L’Aquila,mercoledì 14 dicembre 2011

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