domenica 15 aprile 2012

SILLABARI : La remora

SILLABARI   :   La remora

Remora uguale   indugio, impedimento, ritardo: agire senza remore .Questo modo di dire - usato anche nelle varianti “farsi delle remore”, “vincere le remore”, “superare le remore”, “avere delle remore” - significa, come si sa, “essere d’impaccio”, “costituire un ostacolo”, “essere di freno”, sia in senso fisico sia in senso morale. Quante volte diciamo, inconsciamente, “non avere  remore, agisci come credi”, vale a dire non indugiare, non mettere un freno alle tue azioni? Qual è l’origine dell’espressione, dunque? È un po’ controversa, per la verità. Alcuni danno al termine remora, trasportato pari pari dal latino all’italiano, il medesimo significato che aveva nella lingua originaria: ritardo, indugio, dilazione. E in questo caso si adopera, infatti, in espressioni del tipo “concedere una remora al pagamento”, “concedere una remora all’applicazione di un accordo”. Altri, invece, fanno derivare la locuzione dal nome di un pesce, della famiglia dei Teleostei, lungo circa 40 cm, il cui dorso presenta una specie di ventosa che gli permette di attaccarsi agli altri pesci o alle imbarcazioni “frenandone” la corsa. Quest’ultimo punto, però, è solo un’antica credenza ricordata anche dal Manzoni nel suo capolavoro. Colui che ha delle remore, dunque, in senso traslato ha un “pesce” che lo induce a rallentare un movimento o a porre un freno alle sue idee.

A proposito di animali  scrive Ermanno Cavazzoni in  Guida agli animali fantastici : “ La remora è uno strano animale, chi lo dice grasso e nero come  un’anguilla (Eliano, Nat. anim., II, 17), chi (Plinio, Nat. hist., IX, 41) piccolo e dimorante tra le rocce del fondo marino tra cui si mimetizza.
In  greco si chiama echeneis, «che trattiene le navi». Se si attacca alla chiglia di una nave, la nave non va più avanti. Non si sa perché lo faccia e come possa farlo. Anche se tira un gran vento o se remano tutti i rematori, la nave sta ferma come fosse ancorata; allora si manda giù un ragazzo che nuota sotto la nave a cercare la remora. Muciano dice che è una conchigliadi circa trenta centimetri.

Ma la remora ha il potere di fermare tutto, anche le cause legali,attaccandola al banco del giudice in tribunale; di impedire le nozze,attaccandola alla casa della promessa sposa (o dello sposo), dove da quel momento tutto rallenta, rallenta la digestione, rallenta la cottura dei cibi (vedi lo pseudo Eliano), rallenta il sonno, per cui in quella casa si dorme moltissimo e al mattino ci si sveglia come rallentati, un’ora per decidersi se alzarsi o no, poi si fa colazione, e anche il latte non si decide mai a bollire, di modo che è già l’ora di pranzo e tanto vale spegnere il latte e
mettersi a cucinare, ma quando il pranzo è pronto, è quasi l’ora di cena,per cui invece di far colazione si cena, la quale poi si prolunga tanto che è già il giorno dopo, e tutto per via della remora attaccata sotto lo zerbino di
casa, dice lo pseudo Eliano. Intanto il fidanzato bussa alla porta, tutto agitato per il giorno imminente, tutto frenetico per i preparativi: «Ci son da fare ancora un sacco di cose, dove eri finita?» dice alla sposa; ma passata
la soglia entra anche lui sotto l’effetto della remora (messa da qualcuno invidioso che non vuole le nozze, o da qualcuno che vuole per sé la sposa,ad esempio don Rodrigo, nel caso si trattasse del matrimonio di Renzo e
Lucia, dico nel caso, ma don Rodrigo sembra non sapesse nulla delle virtù della remora), e allora anche il fidanzato rallenta, si mette in poltrona, o su un triclinio (se siamo al tempo di Roma antica), ogni tanto gli esce una
parola di bocca, ma bisogna aspettare mezz’ora per sentire la successiva. È naturale che non si arriverà mai al matrimonio; se un cugino ad esempio,messo in sospetto, non solleva lo zerbino di casa, e allora si scopre la
remora, così attaccata con tutti i dentini che si fa più presto a gettare la remora con lo zerbino nel mare.
Una remora invece è consigliata (dice Plinio) per evitare un parto prematuro; al nono mese il personale qualificato va dalla puerpera e stacca la remora, immediatamente si hanno le doglie e il parto. E questo per dire
come un influsso dannoso possa essere volto a vantaggio. Questo basti sulle virtù della remora.

Ermanno Cavazzoni   Guida agli animali fantastici   Guanda
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, domenica 15 aprile 2012

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