sabato 22 maggio 2010

COLORARE I COLORI : VERDE

COLORARE I COLORI : VERDE

Per Newton una arancia è di colore arancione. Per Gauguin una arancia potrebbe anche essere dipinta blu.
La scienza oggettiva ha ridotto il colori a pura misura e l’azzurro a pura radiazione con lunghezza d’onda di 440 nanometri , come l’arte soggettiva ha demandato solo al soggetto l’esistenza stessa del colore ed ha ridotto il colore a pura sensazione.
Così il colore verde di una pianta esiste indipendentemente dal fatto che lo vediamo , proprio perché preesisteva con le sue funzioni da milioni di anni prima della comparsa dell’uomo sulla terra ed era riconosciuto da migliaia di organismi vegetali ed animali : ma è anche contemporaneamente vero che la nostra mente nel guardare una pianta inizia una serie di interpretazioni , di sintesi razionali ed intuitive e tesse una serie di relazioni con la pianta stessa e con le emozioni ricevute da questa e tutto questo è influenzato sia dalla nostra cultura che dai nostri geni

Scrive Johann Wolfgang von Goethe : “ Con un delicato gioco di pesi e contrappesi la natura oscilla in questo o in quel senso, e sorge così un di qua e un di là, un sopra e un sotto, un prima e un dopo ,dai quali sono condizionate tutte le manifestazioni che si presentano nello spazio e nel tempo… Così la natura parla ai sensi sconosciuti, misconosciuti, ignoti; così parla a se stessa e a noi attraverso mille manifestazioni”. E’ l’idea di Goethe nella sua teoria dei colori riferita non le Faus ma all’inizio della sua Teoria dei colori dedicata a Donna luisa di Sassonia da Weimar il 30 gennaio 1808. Un’opera prescentifica, giudicata con controversi pareri, in aperta polemica con Newton . Superata dal punto di vista della fisica , è molto interessante dal punto di vista ecologico.

Infatti Enzo Tiezzi scrive:”(il brano di Goethe) sembra un filo di un aquilone che si perde nell’aria alla nostra vista ma che si sa legato alla seta leggera dell’aquilone lontanissimo. Un filo teso tra Lucrezio e le più moderne e complesse teorie sulla natura : l’autopoiesi di Maturana e Varala o la nuova alleanza di Ilya Prigogine.”
E continua Tiezzi:” Le posizioni di Goethe hanno destato l’interesse di psicologi della forma , di Wittgenstein, di Kandisky, di Klee. E’ una concezione del mondo , quella di Goethe, nella quale il colore partecipa all’unità dinamica del cosmo e questa concezione convince ed affascina.
Lo stesso Heisenberg (premio nobel per la fisica) sottolinea che in Newton elementi soggetti ed oggettivi sono tenuti rigorosamente separati e che in Goethe questi elementi vengono mischiati. La perdita di questa unità in Newton è andata , secondo Heisenberg,, a detrimento della scienza ed è da augurarsi che questo iato possa essere superato. Eppure Heisenberg non era tenero con uno scienziato come Schroedinger che proponeva un’immagine intuitiva dei fenomeni naturali in cui prevaleva il suo senso estetico.

Del resto la stessa contraddizione è fortissima in Goethe, che come scrive Giulio Carlo Argan nella introduzione alla Teoria dei colori , nell’edizione il saggiatore , pensa al mondo come ad una costruzione delo pensiero umano e vede “l’albero verde non perché sia verde : è verde solo nella categoria di sensazioni luminose che chiamiamo verde; lo vediamo verde percè ormai nella comune coscienza l’albero è legato al verde”.
Verrebbe voglia di chiedere a Goethe cosa ne pensano il sole e gli insetti oppure perché la fotosintesi clorofilliana.
Questa visione antropocentrica, e non ecologica, è in contraddizione con il Goetghe esperto botanico , che come fa notare Bateson in Mente e natura, riconosce “le strutture che connettono,quelle strutture che sono la base stessa dell’unità estetica. Ed è la perdita del senso dell’unità estetica,un errore epistemologico gravissimo.”

Proprio nella definizione del colore verde , Goethe ha momenti di ampio respiro e parla di mescolanze perfettamente equilibrate, di simbolo del naturale, di qualcosa di semplice su cui occhio ed animo si riposano. E’ un colore che nasce dall’opposizione del giallo, vicino al bianco, e dell’azzurro, vicino al nero; è al centro dello spettro visibile ; è la mescolanza degli estremi che si toccano: “ E conoscessi il mondo , che cos’è/che lo connette nell’intimo,/ tutte le forze che agiscono e i semi esterni vedessi,/ seza frugare più tra le parole ( Faust).
Viene così fuori il Goethe più vicino all’ecologia, il Goethe che vede l’Italia come una felice regione dove tutto è forma.

I colori sono per Goethe azioni della luce, ma aggiunge anche azioni e passioni. Ovviamente colori e luce stanno tra loro in stesso rapporto ma gli uni e l’altra sono appartenenti all’intera natura. Fenomeni fisici , ma anche simboli. Del resto tutte le culture abbinano i colori a simboli e significati. Dunque il verde. Lo yang in Cina è il verde femminile , contrapposto al rosso yin maschile. Femminile il verde anche nel Malì-Dogon. L’uomo verde è Khidr nell’Islam , colui che indica il cammino della verità : verde come colore della conoscenza. Verde Erin prima di diventare il colore dell’Irlanda , era l’isola dei beati nella cultura celtica. E l’uccello più venerato in Mesoamerica era il quetzal dalle stupende piume verdi. A questo proposito è interessante il parallelo tra la dea atzeca verde Xochiquetzal , con la sua parte rossa interiore relegata negli inferi durante la stagione invernale e il mito identico della verde Persefone-primavera nella Grecia antica.

Eremo Via vado di sole , L’Aquila ,sabato 22 maggio 2010

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