giovedì 4 febbraio 2010

PER IL GIORNO DELLA MEMORIA 27 GENNAIO


Ho guardato attraverso il cancello
di Auschwitz
e di Treblinka e di Dakau
e sempre ho visto tra gli stracci laceri
del crimine di una umanità contro
un’altra umanità
il volto della Madonna Sistina
e ho pensato che il suo volto è
il volto
di tutte le donne e il suo bambino
tutti i bambini vissuti in quei campi
e ho creduto che la libertà e la vita
sono una cosa sola
e non c’è niente di più umano
che l’uomo.
Ho pensato al giorno della memoria che si celebrerà il 27 gennaio ricordando un freddo mattino, il 30 marzo 1955 , quando Vasilij Grossmann ,come egli stesso racconta in “La Madonna di Treblinka” entra nel museo Puskin a Mosca e si avvicina al quadro della Madonna Sistina dipinto da Raffaello e ivi esposto.
Il dipinto apparteneva alla Pinacoteca di Desdra (dove si trova oggi) ma scrive Grossmann “…le truppe vittoriose dell’esercito sovietico ritornando in patria dopo aver sconfitto e annientato l’esercito della Germania fascista portarono a Mosca i quadri della Pinacoteca di Destra. A Mosca le tele vennero conservate per circa dieci anni. Nell’estate del 1955 il governo sovietico stabilì di restituirle alla città di Destra. Prima di rispedirle in Germania si decise di esporle per un periodo di novanta giorni. Fu così che un freddo mattino , il 30 marzo 1955, entrai nel museo Puskin,salii al primo piano e mi avvicinai alla Madonna Sistina…”
Grossmann vede la Madonna Sistina dopo Treblinka e dopo Kolima e dopo i lager e i gulag e di fronte agli inferni creati dall’uomo nel Novecento continua a scrivere nel racconto:
“Il ricordo di Treblinka aveva invaso la mia anima e in principio non riuscivo a capire…Era lei ( l’immagine di quella Madonna ) che camminava scalza con passo leggero sul suolo pulsante di Treblinka,dal punto di scarico dei convogli alla camera a gas. La riconobbi dall’espressione del viso e degli occhi. Vidi suo figlio, e lo riconobbi dall’espressione straordinaria del viso e degli occhi. Così erano le madri e i bambini a Treblinka (…). Quante volte osservai attraverso la nebbia i deportati che scendevano dal treno, ma non era mai possibile vederli in modo distinto; spesso i loro volti apparivano deformati da un terrore smisurato… Infine vidi il segreto di quei volti , li aveva dipinti quattro secoli prima Raffaello
>(…)La giovane madre ha dato alla luce il suo bambino nel nostro tempo. E’ terribile tenere sul cuore il proprio figlio e udire l’ululato della folla che saluta Adolf Hitler…”
(Vasilij Grossmann nacque a Berdicev il 12 dicembre 1905 e morì a Mosca il 14 settembre 1964.
La Madonna Sistina fu dipinta da Raffello Sanzio tra il 1512 e il 1516 per i monaci benedettini di S. Sisto di Piacenza. Inizialmente forse doveva adornare la tomba di Papa Giulio II ma fu poi collocata in S. Sisto. I monaci donarono il dipinto ad Augusto iii di Sassonia. La Madonna Sistina è nominata da un personaggio dei Demoni di Dostoevskij , Stepan Trofimoviitch che è incapace di spiegare la profondità che vede nel dipinto. E’ comunque un dipinto amato e studiato da filosofi e poeti.)
Eremo di Via Vado di Sole L’Aquila sabato 23 gennaio 2010

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