mercoledì 1 settembre 2010

DIARIO DI UN TERREMOTO. Diario per certi versi poesia e per certi versi prosa

DIARIO DI UN TERREMOTO . Diario per certi versi poesia e per certi versi prosa. 19-20 e 21 luglio 2009

L’Aquila, 19 Luglio 2009

Come ti senti in questa cara vecchia

città

distrutta dal terremoto in questo caro vecchio

mese di luglio ?

Mi sento come l’immagine di un quadro

balenato alla mente

e mi vergogno di questo secolo

anche se devo sorridere

questo secolo che è così frivolo

a parte l’amore ( non pronunciatelo)

che non ha ancora capito che ci è successo

ma forse perché è appena all’inizio

è giovane giovane come un bambino.

Come ti senti.

Mi dolgono le giunture per la nuova

stagione

ed è inutile domandarsi che stagione sarà

così piovosa e buia come luglio l’ha accolta.

Luglio in realtà si vergogna un po’

e quel signore l’altro giorno ai giardinetti

gli diceva per ora affettuosamente

che certi scherzi non si fanno e che

alla sua età

gli fanno male le giunture anche a lui

ma il poco sole forse gioverà

a smorzare l’arsura che di per sé

è già forte.

Che arsura è? E’ quella

della litania del pianto e del dolore

pianto e dolore per la morte di questa città.



L’Aquila, 20 Luglio 2009

Che roba sono questi sogni

tutta roba inutile, parole inutili ,

però

per le quali il cuore non si dà pace.

Mi basta solo

che la sera accendano la lampada

all’immagine della Madonna del Carmine

laggiù al mio Vico Spezzato

tanto più in questo mese di luglio

luglio come quell’anno

che un orlo di neve inumidiva ancora

il Morrone

e Paolo era ancora vivo e tu dormivi

nella nostra stanza.

Perché vivere per questi sogni

è roba da niente è come andare

al Grande Fratello.

E noi, mi domando, di che puntata

facciamo parte

la trasmetterà la tivvù di stato

o qualche emittente locale.

Mi sento come un passeggero di una notte

che è andata, tutta una tirata

sotto le stelle

e ci vorrebbe un bicchiere di vino per

dissotterrare la memoria.

Sono roba da niente questi sogni

ma senza di loro è come vivere in percentuale

anche se poi alla fine tra i fatti

e i confatti

ci basta il nostro cinque per cento

perché della vita questa è la dose

come direbbe il fornaio

nel fare l’unico pane che valga

la pena di fare.


L’Aquila 21 Luglio 2009

E’ certo che mi è cascato l’occhio

sugli shorts

e l’ho sbirciata, avrei voluto vedere a te,

ed è inopinabile il parallelo, è certo

il parallelo

tra Valeria Marini in marcia tacco punta

e quella sconosciuta

affacciata sul marciapiede del Torrione

e la guardavano fannulloni, buonanulla, perditempo

che passavano, anzi mentre lei passava

suppongo che sia stato il momento più felice

all’infinito

per quei visi lunghi e barbuti

cuori imbarbariti

occhi normalmente appesi alle tette

delle donne

madonnamadonna detto tutto attaccato

che casino che fate con questi vostri sguardi

maliziosi

ma no, ma no , non vi fate ingannare

questo è giorno di piccoli prodigi

this is day for small marvels

perchè oggi è consentito guardare

e voi continuate a guardare

a chi piacciono le ciccione a chi

piacciono le sardelle

e se le ciccione non piacciono d’estate

non vi preoccupate, non vi preoccupate

verrà l’autunno

e metterà a pari le sorti.





Eremo Via Vado di sole ,L'Aquila

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