venerdì 24 settembre 2010

SILLABARI . Passeggiare

SILLABARI . Passeggiare

(Ovvero passeggiate letterarie. Vedi anche Sillabari . Camminare )

Camminare consente a chi scrive , a chi legge, a chi vive , di fantasticare, di viaggiare, di fare incontri, di pensare.

Per molti scrittori descrivere il camminare, il cammino, il viaggio è un modo di narrare riflettendo.

Così per esempio le favole con il loro “ cammina cammina” fino in fondo al giorno o alla notte, alla strada o al mondo ci dicono che bisogna essere instancabili per andare avanti, per costruire qualcosa perché, manco a farla apposta quel “cammina cammina “arriva sempre ad un lieto fine, ad un obiettivo positivo.

E con il “cammina cammina” Marco Polo arriva in Cina, Dante visita l’oltretomba, Renzo Tramaglino va su e giù per la pianuta padana , Arianna traverso il labirinto, Orfeo se ne torna indietro dall’Ade.

Per la letteratura che “ va a piedi “ l’arte del narrare è in fondo l’arte di raccontare percorsi e attitudini e disposizioni di chi non può star fermo ma anche l’arte di vivere .


L’incanto del camminare sta pure in questo : ciò a cui si presta attenzione vale almeno quanto ciò che sfugge. Come per la memoria per la quale sono importanti allo stesso modo sia le cose da ritenere che le cose da rimuovere.. Nell’antichità il viaggio era camminare nello spazio e nel tempo e metaforicamente nei territori del bene e del male , della vita e della morte.

Il prototipo di ogni viaggio è Il Milione di Marco Polo che io accosto per i tempi moderni a Le vie dei canti di Bruce Chatwin. Le vie dei canti afferma sulla visione della cosmologia di un aborigeno australiano che il creatore esce dalla terra e si mette in cammino cantando e nominando ogni creatura , gli esseri umani e gli animali.


Passeggiare dunque nella letteratura ci fa seguire delle orme attraverso le quali per esempio il viaggio a piedi è solo un modo di raggiungere il proprio destino. E’ ciò che accade in Narciso e Boccadoro di Herman Hesse o nell’Opera in nero di Margherite Yourcenar e in tutti i romazi picareschi e in Camminando di Pico Cacucci.

Edipo quando incontra il padre sta compiendo un cammino . Un cammino che continuerà da viandante cieco al termine della sua vita quando il suo destino sarà avviato a compimento e la sua colpa ormai realizzata.

Camminare per partire da un punto e ad esso tornare o andare su e giù tra il male e il bene è il viaggio di Dante nella Commedia . Perdere o perdersi è il vaiaggio di Dino Campana che nel pellegrinaggio da Marrani aklla Verna in Casentino sull’appennino tosco romagnolo perde l’originale del suo manoscritto dei Canti Orfici mentre Rembaud nel viaggio dalle Ardenne ovvero da Charlesville a Parigi consuma le suole delle scarpe.

Passeggiare è dunque poi uno scendere un salire , un andare e venire come quelli di Rousseau in Le fantasticherie di un passeggiatore solitario o come quelli di De maistre nel suo Viaggio attorno alla mia stanza.Passeggiare è poi da perdigiorno come nelle novelle di Eichendorff.


Dal macro al micro dall’infinito all’infinitesimo proprio l’uso dei passi nella scrittura è una funzione rilassante grazie alla quale il tempo viene sospeso e si placano le cure mondane.

E poi i viaggio degli stranieri in Italia tra cui per tutti richiamo Goethe

E’ Argon in Il contadino di Parigi che trasforma la città in un paesaggio anche se è un paesaggio surrealista . Baudelaire descrive le passanti tra i fiori del male e Dickensa quando si allontana dai quartieri per bene della città incontra solo malviventi .

E poi c’è la letteratura delle passeggiatrici e c’è quella passeggiata di Mister Hyde che attraversa le due sponde nebbiose del Tamigi.

Camminare è poi viaggiare dentro se stessi come fa il giovane Golden in cui la città si trasforma in una stanza e una stanza nella città.

C’è un camminare poi della storia e nella storia che spesso non porta a niente di buono ed è la ritirata di Russia di Guerra e pace di Tolstoi e Centomila gavette di ghiaccio di Giulo Bedeschi e in tempi più lontani da noi l’Anabasi di Senofonte .

E si potrebbe continuare. Ma la momento occorre fare un po’ di ordine rispetto alle citazioni precedenti. Ecco allora un breve elenco di libri che mi sono preso la briga di cercare . Molti ne ho letti e qualcuno mi ripropongo di leggere o rileggere.


Il Milione di Marco Polo edizione Adelphi ,1994.

Le vie dei canti di Bruce Chatewin Adelphi,1995.

La via per l’Oxiana di Robert Byron Adelphi, 1993

Narciso e Boccadoro di Herman Hesse Mondatori,1989.

Camminando di Pino Cacucci ,Feltrinelli 1998

La Divina Commedia

L’opera in nero di Margherite Yourcenar Feltrinelli 1991

Il Canzoniere di Francesco Tetrarca, Garzanti 1996

Canti Orfici di Dino Campana Garzanti

Le fantasticherie di un passeggiatore solitario di J.J. Rousseau Einaudi , 1998

Viaggio intorno alla mia camera di Francois- Xavier de Maistre Mondatori 1997

La paseeggiata di Robert Walzer Adelphi 1994

Camminare di H.d. Thoreau SE 1989

Ulisses di J Joyce Mondatori 1991

Viaggio in Italia di J.W. Goethe Garazanti, 1997

Guerra e pace di Lev Tolstoi Mondatori 1998

Centomila gavette di ghiaccio di Giulio Tedeschi Mursia 1994

Il dottor Jekyll e Mister Hyde Feltrinelli 1991

Il giovane Golden di J. David Salinger Feltrinelli 1991

Anabasi di Senofonte

Oltre naturalmente alla sconfinata letteratura di viaggio che riempie il catalogo di una biblioteca .

Eremo Via vado di sole ,L'Aquila, venerdì 24 settembre 2010






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