domenica 17 luglio 2011

SILLABARI : Sobrietà


SILLABARI : Sobrietà

Le prove tecniche di elaborazione di un'agenda economica da parte del centrosinistra fanno tappa a Bose. È qui, nel monastero in passato frequentato spesso e volentieri da Tommaso Padoa Schioppa, che l'associazione Argomenti 2000 sabato e domenica 2 e 3 luglio ha convocato i cattolici democratici del Pd per ragionare di crescita felice, eufemismo che nasconde questione cruciale e complessa per l'Italia che non vuole fare la fine della Grecia: la necessità di conciliare lo sviluppo con la salvaguardia dei diritti, il risanamento dei conti pubblici con il mantenimento di un sistema di welfare fondamentale per un paese sempre più vecchio.

Primo a parlare, ieri mattina, il priore Enzo Bianchi. Poi subito Alessandro Profumo, coinvolto da Rosy Bindi e presente con un lungo elenco di . premesse teoriche e proposte pratiche che sono andate a mescolarsi con quelle di economisti del calibro di Luigi Pasinetti e Laura Pennacchi, Nerina Dirindin e Tito Boeri.

Punto di partenza, la sobrietà. Che per Enzo Bianchi è l'unico modo «per conciliare giustizia e solidarietà, curando i legami con le generazioni future nell'ottica di un'equa.distribuzione delle risorse».

Se è vero, come dice Rosy Bindi, che l'obiettivo per la politica è quello di «convincere tutti che un mondo più sobrio non fa male a nessuno, nemmeno ai più ricchi», il punto è il modo con cui arrivarci.

E qui, sì, le proposte non mancano: sul piano delle regole, ad esempio, visto che c'è chi invoca un nuovo sistema capace di intervenire sul mercato senza soffocarlo. Ma si parla anche di una nuova politica di privatizzazioni, volta a rendere lo stato più leggero e di dotarlo delle risorse necessarie a imbastire nuove politiche di sviluppo. O di un addio definitivo al sogno del federalismo fiscale, che tra i cattolici del Pd si dà ormai per morto.

Sul tavolo, anche un maggiore coinvolgimento dei privati nella realizzazione delle grandi opere, un'azione di promozione dell'imprenditorialità diffusa e più in generale un sistema che prima sappia motivare chi lavora - dal funzionario pubblico al top manager - e poi sia in grado di tassarlo in base a criteri di equità.

E proprio sul versante fiscale ecco il tema ricorrente, quasi un mantra, della patrimoniale, che - in modo serio ma sereno - prima o poi andrà valutata se il traguardo vuol essere un risanamento vero.

Viste tutte insieme, le proposte emerse ieri a Bose sembrano vestire il Pd dei panni che somigliano tanto a quelli di un Robin Hood pronto a chiedere ma anche a dare, nella consapevolezza, per usare ancora le parole di Enzo Bianchi, «che così non si torna indietro ma si torna al centro, a quell'insieme di valori che può consentire alla politica di puntare a quello che è veramente giusto».

L'ampio parterre politico, oltre a Rosy Bindi c'erano tra gli altri Pierluigi Castagnetti, il capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera Pierpaolo Baretta, il senatore Luigi Bobba, ex presidente delle Acli, il deputato Mauro Marino accanto a una fitta schiera di amministratori locali - ha preso nota, e ne ha discusso nella tavola rotonda finale. Se si tratta, dei primi appunti della nascente agenda economica del Pd, si scoprirà presto.

Marco Ferrando La frugalità dell’economia base della crescita felice Il Sole 24 Ore 3 luglio 2011

Eremo Via vado di sole , domenica 17 luglio 2011

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