domenica 5 febbraio 2012

HISTORICA : Nevicata eccezionale a L’Aquila

HISTORICA  :   Nevicata eccezionale  a L’Aquila


L'Aquila e i centri del suo ampio circondario sono sepolti dalla neve: la stragrande maggioranza delle persone è bloccata in casa senza avere una prospettiva di quando potranno uscire considerando che le strade non sono percorribili perché ancora ricoperti da una copiosa coltre di neve. Sono pochissimi, oltre agli addetti ai soccorsi - presenti in un numero insufficiente secondo i cittadini - coloro che si avventurano. Si può circolare sia pure con grandi difficoltà, solo con mezzi equipaggiati per la neve e con auto con le catene. Sotto accusa le istituzione preposte alle emergenze.

Da stamani sta montando la protesta contro il mancato passaggio dei mezzi spartineve del Comune e della Provincia dell'Aquila e per il fatto che quando sono passati non hanno sparso sale. Le polemiche sono riferite soprattutto alla disorganizzazione della macchina degli interventi. Molti cittadini protestano perché i numeri delle emergenze non funzionano oppure non rispondono alle chiamate ancora e rispondono con il nastro "errore chiamata". Proprio per questa situazione molti cittadini chiedono aiuto via e-mail. Denunce arrivano da tutti gli insediamenti del progetto Case per il fatto che da ieri non passano mezzi antineve e spargisale.

Tanto che  un  imprenditore, Luciano Ciancarella, che tra l'altro si occupa del noleggio di mezzi edili e stradali, è bloccato dalla neve nella sua casa di Cansatessa, quartiere del Comune dell'Aquila: con una mail ha chiesto aiuto a nome di circa 200 famiglie inviando una mail nella quale sottolinea che "siamo completamente bloccati dalla neve qui a Cansatessa da più di 20 ore, chiediamo invano soccorsi. Non possiamo nemmeno aprire i cancelli. Occorre che passino gli spazzaneve. Tutto l'abitato è isolato. Completamente. Vedi se puoi aiutarci". Raggiunto al telefono Ciancarella ha spiegato di aver telefonato senza successo a tutte le istituzioni. "Tra le altre cose i vari enti e anche le autostrade mi chiedono mezzi e assistenza, ma se non posso uscire di casa e andare nella mia sede, come posso fare a mettermi a disposizione?".

L'autostrada A25 Roma-Pescara continua ad essere chiusa a tutti i veicoli così come l'A24 L'Aquila-Teramo. L'autostrada A14 per il momento resta aperta ma con il divieto di transito per i mezzi pesanti e per le auto sprovviste di catene o gomme termiche. L'unica alternativa per andare da Pescara a Roma è rimasta la statale 5, ma la Polizia stradale sconsiglia di mettersi in auto se non per motivi urgenti.

Disagi e rallentamenti dunque  su tutte le strade dell'Aquila con centro storico chiuso per disposizione del sindaco e interi quartieri isolati. Difficoltà di circolazione al quartiere Banca d'Italia con alcuni residenti costretti a spalare neve anche solo per uscire di casa. Interi quartieri Map e del progetto Case, da Bazzano e Sant'Antonio e Camarda sono molto difficili da raggiungere. Decine di persone abitanti nel progetto case di Bazzano, una delle new town più grandi costruite dopo il terremoto per far fronte all'emergenza abitativa, sono uscite di case e stanno lavorando per liberare la strada dalla neve al fine di permettere alle auto con catene di uscire per far fronte alle necessità più urgenti. «Ci hanno tagliato fuori dal resto del quartiere», spiega Maria Paola Ianni, «nutilmente abbiamo contattato il numero verde per l'emergenza maltempo e neve ma non risponde nessuno. Non è raggiungibile neanche il numero urbano della sala operativa». I numeri verdi della sala operativa della protezione civile regionale sono: 800.860146 oppure 800.861016. A questi si aggiunge il numero messo a disposizione dal Comune dell'Aquila 0862-645590. «Devo ringraziare il gruppo alpini Rossi di Paganica», aggiunge la signora Ianni, «che ha permesso a mia madre, rimasta bloccata nella sua casa di raggiungermi». In attesa degli spazzaneve la gente si sta organizzando con il fai da te, spalando alla buona per liberare la strada. Il sindaco Massimo Cialente, data l'eccezionalità del fenomeno nevoso, hainvitato nuovamente i cittadini a non uscire di casa se non per necessità urgenti.
«Considerando le previsioni per la giornata odierna»,( 4 febbraio 2012 n.d.r.) ha dichiarato il sindaco Cialente, «e le crescenti difficoltà a mantenere pulite le strade invito tutti i cittadini a rimanere a casa. Chiedo alla cittadinanza di usare i mezzi propri solo per stretta necessità. Dobbiamo infatti favorire i mezzi spazzaneve e spargisale nello sgombro delle strade, permettere ai volontari di raggiungere le persone dializzate e consentire il passaggio di mezzi per ogni tipo di emergenza». Difficoltà si registrano a causa di alcuni supermercati rimasti chiusi.

(Fonte Il Centro.it)

L’eccezionale evento di questi giorni riporta la memoria all’anno 1956 .

"Natale 1955, così come tutto il mese di dicembre, era trascorso con pioggia e temperature superiori alla norma: la temperatura media del mese risultò superiore di ben 3 °C alla media del periodo. L'anno nuovo, il 1956, si aprì ancora con pioggia sino al 4 del mese: pioggia che si ripresentò a metà mese accompagnata da temperature miti, con minime tra i 4 e i 6 ° C e minime tra gli 8 e i 10 °C.
A partire dal 26 gennaio qualcosa nell'aria iniziò a cambiare: nei famigerati giorni della merla caddero quattro centimetri di neve, il 29 e 30 furono due giorni di ghiaccio, la temperatura non superò mai lo zero: minime intorno a -5 °C e massime a -2 °C.
Si arrivò così a febbraio, che come dice il proverbio "è corto e amaro". Sarà il mese più freddo della storia aquilana. Ancora pochi centimetri di neve l'1 e il 2 febbraio, ma il dato più impressionante è la diminuzione netta della temperatura che dal 5 al 22 del mese si attestò quasi sempre su valori inferiori ai dieci gradi sotto lo zero e con temperature massime che raramente superano lo zero. Dopo una piccola pausa, 3 e 4 del mese, riprese a nevicare dal 5 quasi ininterrottamente sino al 14. Ma la prima vera vera e intensa nevicata ci fu l'8 di febbraio: nevicò durante tutte le 24 ore della giornata; il 10 febbraio in città si misuravano 24 cm di neve. L' 11 ci fu un'altra intensa nevicata che durò fino al 14, ma con intensità via via minore. Ci furono tre giorni di pausa che lasciarono campo libero al gelo: il 17 la colonna di mercurio arrivò a -18 °C.

7 e 9 febbraio 1956

Il freddo si fece sentire in tutta Italia; in particolare nella nostra provincia ricordiamo i -21 °C di Campotosto, i -21,5 °C di Rocca di Mezzo, i -19 di Sulmona e addirittura i -25 di Castel di Sangro. L'intenso freddo fu il preludio ad una nuova violenta nevicata che seppellì la città dell'Aquila nei giorni del 18 e del 19, con quasi un metro di neve. Il 20 febbraio il manto nevoso misurava in città ben 84 cm. Nello stesso giorno i paesi di montagna dell'aquilano si registrarono questi impressionanti valori: sul passo delle Capannelle ci sono un due metri e venti centimetri, i due metri si superano anche a Santo Stefano, 1 metro e 70 cm a Campotosto, 1 metro e 50 cm ad Assergi (funivia), a Termine di Cagnano, a Rocca di Mezzo e a Casamaina di Lucoli e addirittura più di due metri e mezzo a Civitella Alfedena, nel parco nazionale d'Abruzzo
Il resto dell'Abruzzo non è in condizioni migliori: 60 cm a Chieti, 1 metro e mezzo a Guardiagrele, 70 cm Castelli, 30 cm a Teramo e infine 20 cm a Pescara. Non è escluso tuttavia che la neve raggiunse, nei giorni precedenti, valori superiori a quelli sopra riportati.

13 febbraio 1956

Tra il 20 e il 25 le temperature continuarono a rimanere su valori polari, ma il peggio era passato. Il 25 caddero ancora alcuni fiocchi di neve, ma le temperature andarono aumentando e la neve lasciò spazio, il giorno seguente, alla pioggia. Dopo 30 giorni con temperature medie sempre sotto lo zero, finalmente si tornò alla normalità. Il 28, nonostante la pioggia, il manto nevoso raggiungeva ancora gli 8 cm. Dopo questa ondata di gelo il tempo sembrava imboccare con decisione la via della primavera ma un'altra nevicata si verifica tra il 10 e il 12 marzo, il 15 e 16 marzo il termometro scese rispettivamente a -14 e -13 °C! Fu la rovina per molti raccolti.Anche ad aprile, come per non voler sfigurare caddero 3 cm di neve tra il 7 e l'8."

Febbraio 1956 con una temperatura media di -3,3 °C ossia sette gradi in meno rispetto al valore normale, è in assoluto il mese più freddo registrato dall'inizio del secolo a L'Aquila. Anche la neve accumulata che ha sfiorato il metro, è un record, come la permanenza della neve al suolo, 24 giorni su 29; così il numero di giorni di ghiaccio, ben tredici e la temperatura registrata il 17 febbraio, -18 °C, terzo record di sempre (il primato è del 16 febbraio 1929 con -22,3 °C).

[Fonte  Carlo Fiorenza e Gabriele Curci (CETEMPS - L'Aquila)]


Eremo Via vado di sole, L’Aquila, domenica  di neve  5 febbraio 2012

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