sabato 4 giugno 2011

I HAVE A DREAM : Napoli può ancora sognare

I HAVE A DREAM : Napoli può ancora sognare

Napoli può ancora sognare. Napoli è ancora capace di sognare. La vittoria di De Magistris al ballottaggio di domenica 29 e lunedì 30 maggio u.s . come sindaco è un impegno a continuare a sognare. Al di là delle battute mediatiche “abbiamo liberato Napoli “ c’è un problema in questo sogno e in questa battuta. E’ noto come il Comune di Napoli negli ultimi venti anni è stato amministrato da una giunta di centrosinistra .E’ altrettanto noto che a quel centro sinistra ha partecipato e partecipa anche il partito a cui appartiene De Magistris.Ed è noto come quella amministrazione ha creato perplessità e disagio tra i cittadini per l’incapacità a risolvere alcuni problemi come quello della spazzatura per le strade di Napoli.

Il primo problema politico sta dunque non nella vittoria del de Magistris ma nella incapacità del centro destra di intercettare l’elettorato stanco di questa situazione e di quella amministrazione di sinistra. Il secondo problema politico è che quell’elettorato ha detto chiaramente , con l’elezione del De Magistris ( i suoi meriti si vedranno poi nella quotidiana amministrazione e risoluzione dei problemi ) che vuole liberarsi dell’immondizia sulle strade e che vuole liberarsi di quegli amministratori che non sono stati capaci di togliere quella immondizia dalle strade.

Napoli sogna con il suo Masaniello, è stato detto. Il voto , in generale di questa tornata elettorale dimostra che si ha bisogno di sognare e che quando la sinistra riesce a proporre un sogno guadagna consensi o per lo meno non li perde.

Proporre un sogno non è rincorrere l’avversario ma è sfidare autonomamente l’avversario su un terreno non solo propositivo ma che va al di là delle stesse aspettative creando appunto l’utopia del buon governo , del saper e poter fare negli interessi del cittadino, della cosa pubblica.

Perché buon governo e saper fare è concretezza nelle azioni, risoluzioni del problemi ma è anche l’espressione di una forte idealità ( non la sceneggiata mediatica o l’esercizio parolaio dei talk show dove ad effetto crede di aver successo chi si “ incazza “ di più, chi strilla di più ).

Il cittadino misura le idealità , il modo con cui queste idealità vengono espresse e misura che le capacità di risoluzione dei problemi. Risoluzioni che hanno bisogno di pacatezza, compostezza ,. Partecipazione.

“I have a dream “ è il senso di questo ritorno alla politica e alla speranza da parte dei giovani per esempio che in questa tornata elettorale hanno dimostrato di voler credere ancora nella capacità della politica di risolvere i problemi .


L’elettore cerca dunque pacatezza e non urla. Cerca esercizio delle responsabilità e non giocatori d’azzardo . Non cerca scommesse .Ed è il caso di Milano con l’elezione di Pisapia a Palazzo Marino .

L’opposizione può anche chiedere le dimissioni del governo pensando che Napoli e Milano siano la vittoria. Ma il centro sinistra deve dimostrare di meritarsi la vittoria e la vittoria a Napoli e a Milanon non è la spallata al governo.

Perché se pure fosse il vero problema politico che la vittoria del centro sinistra propone è quello dell’aternanza . Una alternanza credibile, costruita su uomini e programmi che veramente dicano all’elettore che i suoi problemi sono al primo punto ( e non solo a chiacchiere ).

Il 12 e il 13 giugno con la riammissione del quesito sul nucleare si potrebbe raggiungere il quorum e quindi potrebbe sembrare che una vittoria dei si sia una ulteriore spallata alle politiche del governo in carica probabilmente no perché nucleare acqua e legittimo impedimento non sono né di destra né di sinistra .


Ammesso che questo governo abbia compiuto il suo arco di vita è chiaro che durerà anche se le vittorie elettorali e referendarie del centro sinistra dicono “ due a zero “. Durerà perché il percorso di uscita del centro destra e di entrata del centro sinistra si costruisce . Si costruisce con tempo e ragioni valide e programmi sensati. E anche perché Berlusconi non è Zapatero che ha dichiarato subito di non volersi ricandidare, Berlusconi oscilla perché sa bene che deve uscire con un percorso preciso perché il PDL resti in piedi e non vada in frantumi con la sua uscita . Il centro destra è ancora maggioritario : Berluscini ha ricordato che dall’avvio del suo ultimo governo le battaglie lettorali segnano almeno quattro a uno uin suo favore per cui il centro destra con un altro leader potrebbe combattere una battaglia vincente La sinistra potrebbe finire non bene .

E’ questa la riflessione che si è aperta per esempio tra i “maitre a penser “ della destra ( Sallusti, Belpietro, Sechi, Feltri ) che porterà sicuramente ad approfondimenti significativi . Una riflessione che per esempio in tema di sopravvivenza del Pdl ha esordito ricordando che incaricare Alfano della gestione del partito non basta e forse non serve stando ai reali rapporti di potere in quella organizzazione.


Ma in generale ci si trova di fronte ad una esigenza di cambiamento nella politica del nostro paese e lo hanno dimostrato per esempio i ballottaggi.

Il ballottaggio in sé è un elemento di cambiamento .L’elettore ha chiesto di cambiare anche se non sa verso quale direzione si va. E’ nella sola condizione di dire : “ mi basta cambiare “. Il voto dei giovani che ha appuntodeterminato la rincorsa di un sogno , ( da cui eravamo partiti per questa riflessione ) ha anche messo l’accento sulle possibilità che oggi offre internet e il web in generale per la formazione di una opinione. Finalmente le ultime elezioni hanno dimostrato che esista ancora una pubblica opinione .

Che cosa avverrà ? Probabilmente non occorrono raffinati strumenti di analisi per capire dove si va in quanto quello che è importante e necessario è seguire con semplicità la realtà. La realtà è quello che conta.


Eremo Via vado di sole , L'Aquila ,
sabato 4 giugno 2011


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