giovedì 9 giugno 2011

EDITORIALE : Otto proposte per crescere

EDITORIALE : Otto proposte per crescere

Mario Draghi più che da Governatore uscente ieri ha dato la sensazione di aver iniziato a parlare da presidente della Banca centrale europea. L'analisi dei mali che affliggono la società italiana è stata impietosa e la denuncia della miopia della politica è risuonata altrettanto netta. Fino a far affiorare la delusione per essere rìmasto inascoltato pur avendo indicato a più riprese da Palazzo Koch obiettivi; linee di azione e aree di intervento.

Scelta la franchezza come leit motiv Draghi non ha risparmiato il ministro Giulio Tremonti, con il quale del resto in questi anni ha duellato (intellettualmente) svariate volte. Almeno tre i rilievi: l'analisi della crisi mondiale, i tagli lineari alla spesa e l'indipendenza delle authority. Non stiamo assistendo a un replay del '29, ha scandito, perché allora i danni causati all'economia reale dalla recessione furono assai più vasti, la prodùzione industriale crollò del 40% e la disoccupazione toccò quota 20%. Niente di paragonabile è successo dal 2008 ad oggi e quindi ogni allarmismo è . fuori luogo.


Piuttosto ii governo avrebbe dovuto continuare l'opera di Tommaso Pàdoa-Schioppa e portare a compimento la spending review, la radiografia completa della spesa pubblica voce per voce. Avendola snobbata, se il governo dovesse procedere alla cieca, con tagli uniformi, anche nella manovra correttiva prevista per il 2013-2014, sottrarrebbe alla ripresa circa due punti di Pil in tre anni. Invece una politica di tagli intelligenti, unita a recuperi di evasione, potrebbe essere compatibile con la scelta di ridurre le aliquote sui redditi di lavoratori e imprese. Morale: oggi dopo le amministrative il governo invoca la riforma fiscale ma. dovrebbe prendersela con se stesso se non sarà nelle condizioni di deliberarla. Tertium.!l’indipendenza .. Draghi ha ribadito la fiducia. nella tradizione di Via Nazionale, «fucina di quadri al servizio della nazione e dell.'Europa». capace di pescare al suo interno il prossime Governatore.

L’ ltalia che Draghi ha chiesto anche ieri deve tornare a crescere e la politica dovrebbe capire che «le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l'autorità, la rafforzano» (Cavour). La lista del Governatore è fatta di otto proposte e si apre con l'efficienza della giustizii civile, il sistema dell'istruzione,~ la concorrenza, il mercato del lavoro e gli investimenti nelle infrastrutture. Si tratta di riforme alcune delle quali, da sole, valgono un punto di Pil e che vanno realizzate pensando «a quale 'Paese lasceremo ai nostri figli».


Severo con i politici, il Governatore,non ha fatto sconti agli imprenditori. Le aziende Italiane sono troppo pìccole e restano fuori dai veri giochi dei mercati, ìntemazionali e dell'innovazione. Rinunciano a crescerè per la cultura familistica dei proprietari, contrari all'ingresso di esterni. Preso l'abbriivio il Governatore non ha ri sparmiato la socìetà :Autostrade,'che pure ha contribuito a privatizzareI costi medi per chilometro,e i tempi di realizzazione ( anche per la Tav) sono largamente superiori a quelli francesi e spagnoli. E non è tollerabile.

Se le considerazioni finali di ieri segnalano l'anticipato inizio del periodo francofortese di Mario Draghi, un'altra novità va segnalata in materia di crescita e lavoro femmiinile. È stata forse la prima relazione «rosa» di un Governatore, che ha voluto ricordare come «il tempo di cura della casa e della famiglia a carico delle donne resta in Italia molto maggiore che negli altri Paesì». Un altro ritardo che paghiamo.

ddivico@rcs.it

Dario De Vico Otto proposte per crescere Il Corriere della sera 1 giugno 2011

Eremo Via vado di sole, L'Aquila, giovedì 9 giugno 2011


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