venerdì 22 aprile 2011

VOLGERANNO LO SGUARDO A COLUI CHE HANNO TRAFITTO

VOLGERANNO LO SGUARDO A COLUI CHE HANNO TRAFITTO

Rileggiamo i versetti di Giovanni da 19,33 in poi:

Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: "Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto".

Lettera di Giovanni troviamo le seguenti parole:

E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza: lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi (1Giovanni 5,6-8).

Afferma un grande teologo Heinrich Schlier

L'amore del crocifisso, che tutto e tutti sopporta e che è l'amore di Dio per noi, ha concluso questa alleanza alla quale noi possiamo e dobbiamo rimanere fedeli. Ora l'uomo, se accoglie il perdono di questo amore, può di nuovo diventare libero da sé e verso sé e servire Dio e il prossimo.

E Primo Mazzolari : Ci impegniamo a seguirlo senza guardare in dietro, senza commiati, senza rimpianti, senza nostalgie di cose, senza chiedergli dove sia e se ci può prendere: a seguirlo sino alla fine, senza chiedergli su quale monte né su quale croce potremo dire il nostro «consummatum est»‚ senza chiedergli che ci darà per le cose che abbiamo abbandonate. Se ci prende con sé, se ci fa lavorare, se ci manda come pecore in mezzo ai lupi, col suo nome nel cuore più che sul labbro, noi saremo contenti.


Eremo Via vado di sole , L'Aquila, venerdì 22 aprile 2011

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