giovedì 14 aprile 2011

ET TERRA MOTA EST : L’Aquila .A che punto siamo

ET TERRA MOTA EST : L’Aquila .A che punto siamo

Sono già passati due anni.

Se sul resto del giornale ho deciso di lasciare molto spazio alle commemorazioni, queste righedell' editoriale le vorrei però dedicare ad un altro argomento. Un argomento che riguarda il futuro di tutti noi.

Sono stati due anni intensi, per certi versi incredibili. Ma un dato che li unisce, oltre al dolore, è la straordinaria quantità di polemiche che ci hanno accompagnato.

«II terremoto si può prevedere», «il terremoto non è prevedibile», Ve lo ricordate? Prima e dopo il 6 aprile la querelle era questa. Fra poco comincerà il processo contro la commissione Grandi Rischi. Pochi ricordano che, la sera della riunione, a tenere banco anche nelle domande dei giornalisti non era la possibilità di una scossa forte, e quindi le cautele da adottare, ma la polemica commissione-Giuliani.

Poi è arrivato il terremoto. E sono scoppiate le polemiche sulla sua energia: 5,8? 6,27 6,3? Su queste polemiche se ne è innestata un'altra, quella che diceva che i responsabili dell 'INGV avessero volontariamente sottostimato l'energia del terremoto per evitare di risarcire i danni. C'è una legge, infatti che dice che se il terremoto in una zona è inferiore al sesto grado, a quella zona non si applicano leggi speciali. Ovviamente, alla base della polemica c'era una confusione tra le varie scale. Nella legge che veniva citata per stabilire l'entità dei danni, infatti, non veniva usata la scala Richter ma la scala Mercalli modificata. E poi la differenza tra magnitudo momento e locale? Spesso venivano confusi terremoti 6,3 mw con terremoti con la stessa misura espressa in ml. Oggi, a due anni di distanza, siamo riusciti a fare chiarezza, almeno tra di noi' aquilani. Adesso lo sappiamo, il nostro non era un terremoto enorme dal punto di vista dell'energia, la Terra è capace di ben altro. Ma, osservando i dati di terremoti simili avvenuti in altre zone del globo, tutti sono stati messi di fronte alla verità. I terremoti molto superficiali generano spaventosi effetti locali. E tante città si trovano nelle stesse condizioni dell' Aquila e di Christchurch in Nuova Zelanda, poggiate sulla sabbia vicino piccole faglie molto superficiali in grado di scatenare terremoti relativamente ridotti come energia, ma spaventosamente distruttivi.

Ve la ricordate la polemica sulla sabbia di mare nei pilastri? Sulla città di cartapesta? Erano bufale, belle e buone. Eppure per mesi ce lo siamo dovute sorbire. E ancora oggi c'è qualcuno che ce le ripropone.

Adesso proviamo a fare un piccolo esperimento. Nelle righe che seguono non ho messo i punti, perché vorrei che ognuno, terremotato, politico o osservatore, le leggesse tutte insieme, d'un fiato ...

"II terremoto è prevedibile, non non lo è, G8 all'Aquila sì, G8 all'Aquila no, miracolo, ma quale miracolo, B&B santi subito, B&B in galera, tendopoli da chiudere, lasciatele aperte, non vogliamo i container, li vogliamo, le CASE, i Map, le macerie, i punti di stoccaggio, il territorio devastato, la cricca, arrestate tutti, gli sciacalli fuci¬lateli, la massaggiatrice, quanti siamo, i calcoli a mano del city manager, i numeri del censimento, tu ridevi, i criteri dei punteggi, ancora 40.000 negli alberghi, ancora 30.000, 20.000, 5.000, ancora duemila, ancora mille, - le CASE troppo lontane, i servizi, gli affitti d'oro, gli affitti gratis, il' Cas, troppa gente in Cas, troppa gente fuori Cas, "mamma Rai" vieni, Bruno Vespa vattene, Minzolini, Forum, la Guzzanti, Gianni Letta vieni, Gianni Letta nun te fà rivedè, Canale 5 e Collemaggio, le chiesequando, i Musp, le grotte, Ballarò, Annozero, le reti del premier, finanziamento agevolato e diretto, io non ridevo, i soldi ci sono, i soldi non ci sono, i sottoservizi, no meglio i cunicoli, c'è chi ruba, chi ci si fa ricco, chi si sta impoverendo, chi ha perso tutto, la macchina nuova, la città militarizzata, i ladri, la mafia, i puntellamenti, le cerchiature, le demolizioni, i Mep, i Com, la Dicomac, le localizzazioni, le traslazioni, troppi puntellamenti, troppi soldi per le riparazioni, pochi soldi per le riparazioni, è tutto fermo, è tutto in movimento, scatole vuote, le schede, le norme, gli ordini, la zona franca, progettisti intasati, le baracche, i colori, la città di cartapesta, gli spazi aggregativi, troppi cessi, ci hanno abbandonato, troppe passerelle, il lavoro, i riflettori accesi, Ruby ... ".Vi basta? Se volete continuo ...

Editoriale di Raniero Pizzi numero di aprile 2011 di Cittàmagazine


Eremo Via vado di sole, L'Aquila,
giovedì 14 aprile 2011

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