giovedì 29 marzo 2012

BIBLIOFOLLIA : La biblioteca teatrale Burcardo

BIBLIOFOLLIA : La biblioteca teatrale Burcardo

Era l’anno 1997 .Ecco la cronaca di una riapertura .
“Finalmmente  ha riaperto: sette anni per raccogliere i fondi e quattro per i lavori. Oggi,però, dopo questo lungo e faticoso iter, Roma ha di nuovo la sua prestigiosa biblioteca teatrale del Burcardo, tra le più importanti in Italia del settore. II risultato è straordinario. Il palazzetto tardogotico, in via del Sudario 44, alle spalle di piazza Argentina, di proprietà del Comune, è stato completamente restaurato dalla Siae (la Società autori ed editori lo ha in uso dal 1926), che lo ha trasformato in un raffinato e colto luogo di studio e di consultazione, degno di una capitale europea.
«Un centro capace non solo di archiviare e conservare i tesori della tradizione, ma di produrre cultura contemporanea», ha detto il direttore generale della Siae Francesco Chirichigno, mentre il presidente Luciano Villevieille Bideri ha ricordato come si è formata la straordinaria raccolta del Burcardo il cui nucleo centrale deriva principalmente da lasciti. Primo fra tutti il fondo Luigi Rasi, famoso attore e collezionista di fine Ottocento, al quale ne sono seguiti molti altri oltre, naturalmente, acquisizioni e doni. Un lungo elenco che comprende i costumi di scena e gli oggetti di Petrolini, i copioni napoletani dell'Ottocento e del primo Novecento di Minichini, Petito e di Eduardo Scarpetta.
E' un archivio che raggiunge i quarantamila volumi, di cui 252 cinquecentine, duemila copioni, mille libretti (alcuni con dediche di maestri celebri), una collezione di autografi che conta 25.000 lettere scritte da 1.500 protagonisti del mondo del teatro, della musica e delle lettere; ventinovemila fotografie, anche rarissime. Tra i 4.600 dipinti, un ritratto di Pirandello firmato Primo Conti, tra le caricature, 400 pezzi di Onorato. Nella sezione libri si trova un'edizione in latino delle commedie di Plauto, stampata a Venezia nel 1511, alcune preziose edizioni settecentesche di opere del Goldoni acquarellate. In una vetrina del rinato museo si possono ammirare una serie di splendide marionette cinesi del XVIII secolo e alcuni pupi siciliani nelle classiche armature dorate.
«In anni recenti», ha sottolineato ancora Villevieille Bideri, «sono pervenuti i circa tremila volumi appartenuti a Carlo Emilio Gadda, i copioni di Eduardo De Filippo, di Cesare Giulio Viola e di
Luciano Mondolfo». Materiale preziosissimo.
Un posto speciale è stato riservato alla biblioteca di Gadda: due sale del seminterrato dove si trova la sala multimediale. Qui è stato riportato alla luce un pozzo di epoca romana e il pavimento originale del 1100. Di particolare importanza la scoperta di un affresco della fine del Quattrocento che rappresenta la città di Gerusalemme. Tra le curiosità, il ritrovamento dei resti di passaggi segreti che sfociavano nello spazio ora occupato dai camerini dell'attiguo Teatro Argentina.
Anche la storia del palazzetto del Burcardo ha un suo fascino e per gli appassionati di antichità romane rimane fonte di interesse. Fu, infatti, un vescovo tedesco, Johannes Burckardt, a farlo costruire a cavallo tra il Quattro e gli inizi del Cinquecento. Nato a Strasburgo, il prelato si trasferì a Roma nel 1479. Entrato al servizio del soglio pontificio nel periodo di maggiore sfarzo, diventò cerimoniere di ben quattro pontefici fra cui papa Alessandro VI. Dall'edificio si elevava una torre, forse preesistente, che avrebbe dato il nome all'intera zona sulla quale fu trovata l'iscrizione "argentina". Questo aggettivo deriva dal nome antico di Strasburgo, Argentoratum, probabilmente perché Burckardt usava far seguire al proprio nome la qualifica di episcopus argentinensis. Furono i Cesarini, proprietari dell'intera zona, a prendere possesso dell'edificio alla morte del vescovo e ne cambiarono la fisionomia. Purtroppo l'attuale Palazzetto del Burcardo è un pallido ricordo di ciò che fu: i numerosi rimaneggiamenti, gli sventramenti dovuti alla costruzione del teatro Argentina, ne hanno cambiato l'aspetto. Tuttavia, per i romani e per Roma, la sua ristrutturazione e il nuovo allestimento della biblioteca (la Siae ha aperto anche un sito Internet) rappresentano una bella conquista.

Giuseppina Rocca  “A come Amleto Z come zio Vania: riapre, restaurato, il Burcardo  Il Messaggero  17 dicembre 1998

Eremo Via vado di sole, L'Aquila giovedì 29 marzo 2012

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