giovedì 8 marzo 2012

LINEA D’OMBRA: In otto minuti abbiamo fatto fuori una bottiglia di vodka

LINEA D’OMBRA: In otto minuti abbiamo fatto fuori una bottiglia di vodka

Per essere dure e cattive . come i maschi, belle e spietate, per non farsi mettere i piedi in testa: le ragazzine italiane, ma anche quelle inglesi, che stanno per sfiorare il sorpasso, bevono come e più degli amici del sabato sera, tracannano birra, scolano limoncello e vodka, e magari alla fine si mescolano nelle risse o spaccano almeno una bottiglia. Le giovani donne sull'orlo dell'alcolismo (il confine è relativo, posto che il corpo femminile è in grado di smaltire l'alcol meno di un quarto di quello di un uomo, che è impossibile conoscere la propria soglia di rischio personale e che la dipendenza si sviluppa nelle donne a una velocità doppia) sono il 7,7 per cento nel Regno Unito contro 1'8, l per cento dei coetanei tra i 15 e i 24 anni (e 200 ragazze ogni settimana vengono fermate dalla polizia britannica per comportamenti illegali causati dalla sbronza).
La parità è (quasi) salva, mentre in Italia, in meno di due decenni, il consumo di birra al femminile è raddoppiato, quello di digestivi e superalcolici sta galoppando e solo il vino diminuisce leggermente, in misura minore rispetto alle tendenze generali. Se è vero che il record europeo resta all'Olanda (8,8 per cento di giovanissime super-bevitrici  l'allarme sta scattando un po' ovunque, e coinvolge fasce diverse per età e condizione. In Italia, a rischio sono le adolescenti e le quarantennio E l'Osservatorio nazionale sull'alcol dell'Istituto superiore della sanità chiede a gran voce che il divieto di vendita di birra, vino e liquori sia innalzato da sedici a diciotto anni.
«il 15,3 della ragazzine  tra gli 11 e i 15 anni ha già consumato alcol  in modo non salutare, cioè al fuori dai pasti o in misura eccessiva-  spiega Emanuele Scafato, il medico che guida l'Osservatorio - per questo cerchiamo di richiamare l'attenzione di governo e amministratori sulle regole di un mercato che rischia di apparire conveniente rispetto ad altri, e produce modalità sempre meno
controllate e controllabili di consumo, come l'abitudine di comprare al supermercato e bere in piazza". La gara a chi si sbronza di più e più in fretta è ben documentata sui social network: "Guardate il video di me e della Dany sabato sera, in otto minuti abbiamo fatto fuori una bottiglia di vodka, e io non ho neppure vomitato. Mitico", diffonde agli amici una liceale di Brescia che si firma ubriaca for ever.
È il binge drinkìng la bulimia da alcol, già sperimentata dal 3,1 per cento delle teenager italiane.
«Oggi sappiamo che fino a vent'anni il cervello può continuare a svilupparsi - dice Scafato -e chiediamo che il divieto di vendita sia spostato verso questa età». A Parma e a Ravenna sono nati centri di accoglienza rivolti specialmente alle donne, che oltre al, rischio metabolico guadagnano, insieme ai bicchieri di troppo, il 7 per cento di possibilità in più di ammalarsi di cancro. «Bevono per dimenticare il futuro», ha scritto nel suo "Ragazzi ubriachi" Flavio Pagano: uno su tre racconta di essersi ubriacato almeno una volta, mentre il 25 per cento delle morti accidentali di  ragazzi tra i 15 e i 29 anni in Europa è riconducibile all' alcol. Ce ne sarebbe abbastanza per stare attente. Invece, si discute sul rapporto che lega alcol e. seduzione: «Bevo una birra o due per essere meno timida quando sono con gli altri», racconta Simona, 15 anni, intervistata per la ricerca di prevenzione ragazzi.it, mentre Lucrezia, più esplicita, racconta: «Tutte le volte che sono stata con qualcuno avevo bevuto». «Se non bevi hai più controllo», dice l'opuscolo rivolto. alle giovanissime dal ministero della Salute. Ma a quindici anni chi vuole averlo davvero?


«Le ragazze non vogliono imitare il modello delle madri. Così facendo però finiscono col cercare di rendersi uguali ai coetanei maschi nei comportamenti peggiori: bere troppo, diventare aggressive verbalmente o fisicamente»: Franco Garelli, docente di Sociologia all'Università di Torino, studioso attento dei comportamenti giovanili, commenta così l'allarme sul consumo delle giovanissime.
Quali sono i gruppi più a rischio?
«Le giovanissime, dai 14 anni in su, che vogliono bruciare le tappe e differenziarsi dal modello materno. Bere troppo è uno dei mezzi più facili, e si crede, a torto, di poterlo controllare, mentre altre sostanze come le vecchie e nuove droghe fanno più paura. Per questo i maschi si drogano di più, mentre la distanza maschi-femmine nel consumo di alcol diventa sempre più piccola».
Come si può prevenire l'eccesso?
«Proponendo modelli di differenza, rafforzando bambine e ragazze nell'idea che essere diverse è un valore e un elemento di forza e di fascino. È comprensibile che una ragazza non voglia essere o apparire debole e subordinata, ma il compito dei genitori è mostrarle che si può essere forti in modo diverso se si è femmine, e che questa differenza è spiazzante, affascinante, mentre l'imitazione al ribasso non lo è».
I divieti sono utili? ,
«Assai poco. Vale di più riuscire a far capire che per essere una donna forte domani è meglio restare se stesse che fare come i compagni».

I numeri
12  anni , l’età media del primo consumo di alcol in Italia
8,6% le ragazze che hanno già provato il binge drinking
6,8% le ragazze considerate a rischio –alcol  tra i 18 e 24 anni  in Italia. In Europa  la media  è 14.6%
9 su 10 consumano alcol il sabato sera in discoteca

Vera Schiavazzi  Alcol pari opportunità. Adesso le donne bevono come i maschi  La repubblica 20 agosto 2011

Eremo  Via vado di sole, L'Aquila, giovedì 8 marzo 2012

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