martedì 22 maggio 2012

Animali veri animali immaginari : La iena

Animali veri animali immaginari   : La iena


La iena è un anno maschio, un anno femmina, e imita la voce umana.
Nascosta vicino a un villaggio ascolta la gente parlare, e così impara il
nome di qualcheduno, ad esempio un pastore; poi di notte gira tra le case e
chiama il pastore per nome, ripetutamente, come fosse un parente lontano
che è arrivato di notte e ha bisogno di aiuto. La gente che lo sa sta
rinchiusa; anche il pastore che si chiama così. Ma poi la voce è tanto
insistente e disperata, che il pastore qualche volta non ne può più e esce,
oppure è tanta la curiosità di vedere se è il suo parente o la iena, che esce.
La iena lo prende e lo divora.
Se nessuno esce, la iena vomita, ma con un rumore che sembra
umano; allora sentendo il rumore del vomito corrono i cani. La iena li
prende e li divora.

Strabone, e tutta la notte si sentono grida come fossero persone che da lontano si chiamano, come se al cimitero ci fosse tanta gente che litiga.
Se la iena si accoppia con una leonessa che sia etiopica, dice Eliano
(La natura degli animali, VII, 22), nasce la crocota, che imita anch’essa la voce degli animali e degli uomini; muggisce, bela, abbaia e trae facilmente in inganno. Anche i santi anacoreti che stanno nel deserto, si sentono di notte chiamare per nome, oppure sentono grida d’aiuto, o un bambino che piange appena fuori dall’uscio, e sentono graffiare la porta da mani d’uomo. I monaci dicono che sono i demoni che li vogliono distrarre dalla
preghiera, invece è la iena (o la crocota), che continua a piangere davanti alla porta, ogni notte, come un orfanello abbandonato, o una vedova senza dimora, o un soldato ferito; ogni notte la iena sta davanti alla porta e il suo grido è uno strazio, sembra un vagito di uno che muore. Il monaco se è già prossimo alla santità resiste e non apre, tutto assorto com’è nel pensiero dei cieli; ma se è ancora sensibile ai dolori umani, dopo notti e notti di incertezza e di dubbi, una notte preso dalla pietà apre la porta; la iena lo
prende e lo divora.
Se era il demonio lo prende ugualmente e lo divora. Il demonio in effetti può prendere le sembianze di iena; ma anche di serpe velenosa, di antilope, di mandria di mucche, il santo sente una mandria di mucche, tutta notte la sente... muuu... muuu..., lui sa che sono mucche fantastiche, e che poi tutto si trasformerà in una risata; allora è una gara di
pazienza fra il santo e il demonio, il santo non riesce a pregare e il
demonio è là fuori che continua a muggire, per settimane, fin che l’ira del
demonio esplode, la mandria passa galoppando sulla capanna, è come un
terremoto, ma tutto fantastico, e ci sono anche carri di ferro che passano su un acciottolato, il rumore è tremendo, ma il santo prega, e poi bufali,scimmie che gridano, ma è solo aria e rumore vano, e quando viene il primo leggero chiarore dell’alba e la gallina canta, non resta più nulla,zoologia immaginaria.
Se l’ombra della iena passa su un cane, il cane rimane muto per sempre. E questo mi sembra basti sulla iena.


Ermanno Cavazzoni ha deciso di dedicare un curioso libretto, da poco pubblicato da Guanda.
Si intitola Guida agli animali fantastici
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, martedì 22 maggio 2012


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