domenica 6 maggio 2012

CANZONIERE : Clarence Clemons

CANZONIERE : Clarence  Clemons

Era una notte buia e tempestosa, parola di Clarence Clemons, quando per la prima volta si recò
col suo sax a vedere quel Bruce di cui agli inizi dei Settanta si parlava tanto bene dalle parti del New Iersey, Era - il Wonder Bar di Asbury Parke - c' era talmente tanto vento che quando Clemons aprì, la porta si strappò dai cardini e volò via lungo la strada. Quella sera il grande uomo nero salì sul palco e fece il suo primo solo per il Boss. A detta di entrambi si capirono immediatamente, amore a prima vista. Poco tempo dopo il sassofonista entrò stabilmente nella band, per uscirne solo ieri, stroncato a 69 anni dalle complicazioni di un ictus che lo aveva colpito una settimana fa.
Quel momento fu immortalato in una delle canzoni più trascinanti di Springsteen, Tenth avenue freeze out, quando il Boss canta: «When the bigman joined the band» . Da allora è stato soprattutto questo, il grande uomo,il grande amico,e c'era qualcosa d'infinitamente tenero nel modo in cui Springsteen si "appoggiava" a quel trascinante.solido, -allegro totem musicale che sul palco era Clemons. The Big man rappresentava l'essenza, il fuoco della E Street Band, ne era il simbolo più convincente e assoluto, e lo stesso Springsteen quando gli chiedevano del loro rapporto rispondeva: «andate a . vedere la foto dì copertina di Rom to run». Quella foto è una . straordinaria immagine di vita, il bianco e il nero, il rocker e il sassofonista soul, sorridenti, magnifici, diversi in tutto eppure così straordinariamente vicini, un binomio che sembrava la sintesi stessa della musica americana, o almeno di quell' America che voleva essere unita, credere positivamenteai valori della democrazia, inneggiare costantemente alla fuga verso il riscatto.
Per questo dietro la scomparsa di Clemons c'è la fine di un' era. Se mai potrà ancora esistere, dopo aver già perso Danny Federici, la E Street Band non potrà mai più essere la stessa. Si soffriva da tempo a vederlo più fermo ingessato, affaticato dai problemi all'anca e al ginocchio, operazioni e dolori che lo avevano tormentato negli ultimi anni e ne avevano minato la sconfinata . brama di vita; A volerlo ricordare nel migliore dei modi basta leggere l'autobiografia uscita di recente col titolo Big man, scritta con Don Reo. Esilarante, fantasiosa, vitale. Per Springsteen è una perdita incolmabile: «Clarence ha vissuto una meravigliosa vita, portava dentro di sé l'amore per la gente che la gente ricambiava. Ha creato una meravigliosa estesa famiglia, amava il sassofono, amava i nostri fan e ha dato tutto se stesso ogni notte sul palco. La sua perdita è incommensurabìle, e noi siamo onoratì e grati di averlo conosciuto e di aver avuto l'opportunità di stargli accanto per quasi quarant' anni. Era il mio grande amico, il mio partner, e con Clarence al mio fianco, io e la mia band potevamo raccontare una storia ancora più profonda di quella contenuta nella nostra musica. La sua vita, il ricordo di lui e il suo amore vivrà per sempre in quella storia e nella nostra band». Anche perché, non dimentichiamolo, come tutti i fan hanno sempre saputo, prima ancora che una storia di musica, questa è stata la storia di una grande amicizia.

Eremo Via vado di sole, L'Aquila,  domenica 6 maggio 2012

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