sabato 5 maggio 2012

SILLABARI : Tromboni e retoriche della devianza

SILLABARI  : Tromboni e  retoriche della devianza

Tromboni non solo per sparare palle ma robustissimi arnesi per picchiarsi di santa ragione . Ecco perché  ho comprato un trombone , ( sia chiaro una imitazione )  che tra tutte le armi per le quali non ho una particolare predilezione, anzi quasi nessuna, mi è sembrato un  manufatto interessante  per lo studio e la riflessione.  Mai usare un’arma  in pace e anche in guerra ci sarebbe da discuterne, solo perché sono le guerre da discutere . Dunque   quello che mi interessa  è come proprio il “ trombone “  che spesso nell’iconografia  popolare accompagna il fuorilegge sia poi un’arma innocua, più che altro un bastone. Soprattutto sia   un simbolo. Del brigante, del fuorilegge, del deviante..
Va detto subito  che  benché siamo abituati a pensarlo come arma in mano ai briganti, il trombone era piuttosto un'arma per difendersene, nelle mani dei postiglioni. Un'arma molto popolare fra gli agenti di vigilanza alle carrozze postali
Dal punto di vista storico  e tecnico  c'è stata per lungo tempo l'abitudine di considerarlo nato in Olanda,dove era in uso verso la fine del sedicesimo secolo. La prima arma da fuoco capace di sparare contemporaneamente parecchie palle comparve tuttavia in Germania verso la metà del XVI secolo, ne troviamo menzione a partire dal 1566.

Una nota sull'impiego dei” tromboni” si trova nei Saggi Militari di Sir James Turner, pubblicati nel 1683 e citati da D.R.Baxter "Alcuni invece della carabine portano tromboni, che sono corti schioppi
maneschi di gran calibro, che si possono caricare con parecchie palle da pistola o da carabina, o con quadrettoni di ferro. Credo che la parola sia una corruzione di un termine tedesco che potrebbe essere Donnerbuchs, cioè schioppo tonante".

Negli esemplari più antichi si trova il gancio di sicurezza del cane, assente in quelli posteriori; i rifornimenti dei tromboni da marina sono invariabilmente in ottone e la contropiastra è molto elaborata. Il calcio è molto robusto e anche l'impugnatura è molto più solida di altre armi della stessa epoca. D'altra parte già Fronsperger aveva scritto che essi "devono essere grossi e forti anche per picchiare". L'anima della canna fu sempre conica. Va notato che una canna con anima cilindrica e bocca strombata non è precisamente un trombone, ma solo un'arma ad avancarica a caricamento facilitato. I primi tromboni non avevano nemmeno la strombatura: l'esterno della canna era
perfettamente cilindrico e solo il diametro particolarmente grande e il risalto in culatta fanno riconoscere a prima vista il trombone. (1)


Pensando dunque al trombone mi sono sorte delle domande appunto sull’accostamento di questa arma , della sua iconografia con quella del fuorilegge.
Come si definirono i concetti di devianza e di criminalità nel corso dei secoli?
Essi erano di certo provvisti di ampi margini di ambiguità e la loro definizione rifletteva sia l'esigenza da parte della società di mantenere certi livelli di sicurezza ritenuti
accettabili, che il rispetto dei valori morali e religiosi predominanti.
La retorica tramite cui il comportamento deviante è descritto è di estrema importanza,
in quanto rivela indirettamente non solo l'importanza assegnata ai valori
culturali predominanti, ma pure il ruolo esercitato da un'élite culturale e politica.
La definizione degli stereotipi criminali si riflette innanzitutto nei testi normativi
e dottrinari, ma si coglie soprattutto nell'effettiva prassi repressiva, alla luce di una
serie complessa di variabili sociali e politiche.
Letteratura, iconografia e cinematografia hanno comunque messo in evidenza la
fragilità di taluni stereotipi e svelato le diverse letture tramite cui essi possono essere
percepiti dai loro fruitori. Ideologie repressive e miti si sono così contraddittoriamente
raffrontati facendo emergere la complessità sociale di figure (come ad esempio
il bandito e il brigante) tradizionalmente poste negli angoli più oscuri e negativi
del passato. (2)



E proprio per parlare  allegramente del trombone  ecco una canzone  dal titolo  “ Re Trombone
 Scritta  da F. Maresca - F. Cigliano - M. Pagano - Cantata da Andrea Telandro



Re Trombone stamattina
S’è svegliato con l’idea di far la guerra.
Vuol far la guerra!
Si è svegliato, Re Trombone,
Con in mente questa ferma decisione:
Che decisione!
Ma la guerra non si fa
Perché mancano i soldati…
Non ci sono più soldati!
Per la guerra di Re Trombon!
Re Trombone manda in giro
Un alfiere con la tromba e col tamburo:
E col tamburo!
E l’alfiere bene o male,
Mette insieme tre soldati e un caporale.
E un caporale!
Ma la guerra non si fa
Perché mancano i fucili…
Non ci sono più fucili
Per la guerra di Re Trombon!
Re Trombone, disperato,
Corre intorno per la reggia senza fiato.
Non ha più fiato!
Va in soffitta, giù in cantina
E ritrova la sua vecchia carabina.
La carabina!
Ma la guerra non si fa
Perché mancano i nemici…
Non ci sono più nemici
Per la guerra di Re Trombon!
Re Trombone, disperato,
orre intorno per la reggia senza fiato.
Non ha più fiato!
Va in soffitta, giù in cantina
E ritrova la sua vecchia carabina.
La carabina!
Ma la guerra non si fa
Perché mancano i nemici…
Non ci sono più nemici
Per la guerra di Re Trombon!
Cerca cerca dappertutto,
Giù in cortile, su pei tetti…
E perfino sotto il letto,
Nell’armadio e nei cassetti…
Ma il nemico non si trova
E la guerra non si fa…!!!
(1)   Informazioni  da  Forum http://usenet.it.rooar.com/showthread.php?t=5444246
(2) RETORICHE DELLA DEVIANZA. CRIMINALI, FUORILEGGE E DEVIANTI NELLA STORIA
(IDEOLOGIE, STORIA, DIRITTO, LETTERATURA, ICONOGRAFIA...)Claudio POVOLO
Università Ca'Foscari di Venezia, Dipartimento di studi storici, IT-30124 Venezia


Eremo Via vado di sole, L’Aquila, sabato  5 maggio 2012

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