mercoledì 9 maggio 2012

LINEA D’OMBRA : Traffico minori

LINEA D’OMBRA  :  Traffico minori

Un milione di bambini in mano ai trafficanti, la battaglia nel mondo per fermarli
di Monica Ricci Sargentini


Fermare il traffico di minori si può o almeno ci si prova con ogni mezzo. Al termine di una campagna durata tre anni l’Ecpat-International, un network di organizzazioni che combatte contro lo sfruttamento sessuale dei bambini, ha presentato un rapporto a Bangkok, insieme a The Body Shop, in cui ha mostrato, dati alla mano i passi avanti fatti per contrastare un’industria ignobile che ogni anno sfrutta almeno 1,2 di bambini e che genera profitti per miliardi di dollari.  Rispetto al 2009, quando è iniziata la campagna, e dopo la presentazione di 7 milioni di firme alle Nazioni Unite, i risultati sono abbastanza incoraggianti.  Il rapporto Creating Change through Partnership rivela come la scossa mondiale della campagna “Stop al traffico di bambini a scopi sessuali” abbia ispirato i governi di tutto il mondo ad agire contro la tratta di esseri umani.

Dove la campagna è stata presentata direttamente agli Stati, 14 Paesi hanno cambiato la legislazione per proteggere al meglio i bambini dal traffico del sesso, tra questi gli Stati Uniti, la Svizzera, la Romania e la Svezia. Altri quattro governi hanno ratificato il protocollo delle Nazioni Unite sul Traffico: si tratta di India,  Indonesia,  Grecia e Irlanda. Mentre altri quattro hanno  firmato il Protocollo opzionale sulla vendita di bambini, la prostituzione infantile e la pornografia infantile: Pakistan, Lussemburgo, Malta e Nuova Zelanda. In Australia, invece, ci si prepara a considerare un crimine entrare nel Paese allo scopo di praticare il turismo sessuale.  Dal 2009 ad oggi c’è stato un aumento dell’11% del numero dei Paesi che hanno fatto passi significativi in questo senso.

Molto si sta facendo anche per proteggere le piccole vittime dello sfruttamento che spesso finiscono nei guai con la giustizia per aver commesso atti cui sono stati costretti. In Spagna, per esempio, è stata approvata una norma che distingue tra immigrati clandestini e persone entrate a causa del traffico umano.  In alcuni Stati americani  come il Vermont, il Connecticut e il Minnesota un minorenne non può essere incarcerato o incriminato per prostituzione.  L’Ecpat finanzia anche una serie di programmi volti ad aiutare le vittime a rifarsi una vita.

Ma la strada è ancora lunga.  Nel mondo uno Stato su cinque manca di una legislazione apposita per proteggere i cittadini più indifesi anzi, in alcuni casi, li criminalizza e li punisce più di quanto faccia con i trafficanti.  Per migliorare la situazione l’Ecpat consiglia di armonizzare la legislazione nazionale con quella internazionale guardando al protocollo delle Nazioni Unite per il Traffico o al Protocollo opzionale sulla vendita dei bambini.  Di grande aiuto è anche la creazione di un’unità di polizia che si occupa solo di questo problema e di alcuni servizi di supporto come un numero da chiamare per le segnalazioni e dei rifugi dove accogliere le vittime con personale specializzat


Eremo Via vado di sole, L'Aquila, mercoledì 9 maggio 2012

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