mercoledì 16 maggio 2012

ARTE FACTUM : CASA SIGNORINI CORSI

ARTE FACTUM  : CASA SIGNORINI  CORSI


L’ultima discendente dei Signorini Corsi, Maria Giuseppa, muore il 6 aprile 1981. Non senza aver
rispettato il desiderio del fratello Luigi, morto nel 1967: donare alla municipalità aquilana la ricca raccolta di quadri, oggetti d'arte, gioielli e monete insieme al Palazzo di famiglia. Inizia così la storia della Casa Signorini Corsi - Civico Museo Aquilano.
I primi studi di fattibilità del museo risalgono al 1985. A 11 anni di distanza la collezione è stata completamente restaurata e catalogata, il palazzo ristrutturato e predisposto secondo le più avanzate tecnologie, ad accogliere gli oggetti che faranno parte della pinacoteca. Un'operazione che darà nuova vita a queste opere nello stesso contesto in cui sono vissute per almeno due secoli.
La raccolta Signorini-Corsi forma un corpus organico e pregevole finora inedito. Un centinaio di oggetti che abbracciano un periodo di tempo molto lungo (dalla fine del XIV secolo alla fine del XIX). Che saranno collocati nel piano nobile del palazzo di famiglia, formato da sette grandi stanze. Non uno spazio enorme e difficilmente visitabile, ma un prestigioso piccolo scrigno che arricchirà il patrimonio culturale ed artistico della città e della Regione
Ma chi erano i Signorini-Corsi? Sicuramente una famiglia di appassionati d'arte. A differenza di tanti altri nobili casati aquilani, loro erano di origine lombarda e si affermarono a L'Aquila agli inizi dell' '800, raggiungendo, grazie anche ad ottimi matrimoni, una solida posizione economica. In famiglia due furono i personaggi di maggiore rilievo, i clerici Angelo e Luigi Signorini vissuti in pieno ottocento, appassionati d'arte ed eccelsi studiosi delle emergenze storico-artistiche dell'Aquila.
La pura passione per l'arte guida perciò la collezione che oggi costituisce il museo.
Le opere pittoriche che costituiscono la raccolta sono eseguite su materiali vari: tavola, tela, rame, lavagna; mentre per quanto riguarda l'area di provenienza per la maggior parte di esse è la Toscana.
Una raccolta di notevole pregio, si diceva, che annovera alcuni esempi di artisti famosi e tante opere di allievi di maestri come Raffaello e Caravaggio. Tra tutti i dipinti spicca,sicuramente, una Natività e Fuga in Egitto attribuito al Botticelli o al suo ambito. Opera di squisita pittura e raffinatezza grafica che la pongono comunque come un vero capolavoro.
Ma non da meno sono altri dipinti come un "Martirio di S. Lorenzo" (databile al 1610 ca), firmato Giovan Battista Caracciolo, uno dei seguaci più attenti e rigorosi di Caravaggio. Un'opera che ha un suo dipinto gemello eseguito dallo stesso artista per Marcantonio Doria.
C'è in questa collezione, anche una curiosità, una natività della Vergine: dipinto di grosse dimensioni firmato Baccius Florentinus, fatica pittorica rara di Baccio Bandinelli, noto come scultore operante a Firenze in pieno cinquecento.
Questo dipinto, perciò rappresenta un "unicum" di cui ne dà notizia Giorgio Vasari, nella "Vita degli artisti". Si pensi che questa rarità, che il grande artista e storico cinquecentesco credeva dispersa era invece custodita nelle lussuose sale di Casa Signorini-Corsi.
Ma i tesori di questo Museo non finiscono qui. Non meno rari e pregevoli dei dipinti sono gli stessi mobili usati da questa famiglia Alcuni eccezionali per bellezza e fattura come un troumeau lombardo del settecento appartenente a Clemente XIV e persino un "pezzo" rarissimo. Un segretarie regalato a Napoleone Bonaparte dalla città di Piacenza.
Sorprendente è anche la collezione di numismatica e quella dei gioielli della nobildonna dei Signorini-Corsi.
Non tantissimi pezzi, in verità, ma tutti di rara bellezza ed inestimabile valore. Tra essi quello più importante è una parrucca settecentesca tempestata di smeraldi. Un solo orecchino, infatti ne porta incastonati ben dodici. Anche questi oggetti saranno esposti nel museo.
La gloria e i fasti della famiglia Signorini-Corsi allora potranno tornare ad essere celebrati dai tanti turisti e cittadini che di sicuro visiteranno entusiasti la sala del Civico Museo Aquilano.

Fonte : da un articolo di Angela  Ciano su Regione Abruzzo  agosto 19
Eremo Via vado di sole, L'Aquila, mercoledì 16 maggio 2012

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