sabato 19 maggio 2012

Ho molto amato i tuoi silenzi - poesie -

Ho molto amato i tuoi silenzi  - poesie  -



1.
Ho molto amato i tuoi  silenzi
che la memoria oggi
mi restituisce  tra altri silenzi.
E’ una micia ora l’amica
delle mie solitudini
nella piccola casa
di Vado di sole dove
si ascolta ancora un altro
silenzio
nei mattini di sole o pioggia
nei giorni di primavera o d’estate
nei giorni e nelle notti.
Io non so dov’è il disaccordo
perché comunque ci deve essere
da qualche parte nell’anima
che come dice il poeta
ha tritato la vita
tormentato il canto.
Non ancora e non abbastanza
lo strazio di vivere
può prendere il sopravvento
e non è mai all’altezza
del cuore
anche se indurisce i colori
e confonde
sulle palpebre straziate
dell’anima quello sguardo,
quello sguardo
che rimugina il vento
freddo d’una stagione appena  passata.
Il filo perduto degli avvenimenti
sembra scongiurare la follia
e l’affanno con cui ritorno ogni volta
su un’ora, un giorno, un mese
un anno del passato
è solo un sussulto del cuore
per quanto stanco sia ancora .



2.
Preparate le valigie
e metteteci  dentro
 la memoria d’una città
bella e indolente ,
le fotografie delle case
che saranno prima o poi  ricostruite.
Valigie leggere senza cassaintegrati
piene  di criminale disinteresse
e di cultura addomesticata .
Valigie di parole senza senso
dei politici  e dei tecnici
parole che mancano all’appello
del futuro prossimo venturo.
Io non avrei mai voluto
scrivere  versi così amari
e anche brutti, un po’ brutti ,
sì decisamente brutti
non solo per quello che dicono
ma come lo dicono.
Eppure stasera  c’è una rondine 
nel cielo  che spazia da sola
mentre tutte le altre sono al nido.
Cerca il chiarore del tramonto
morente
e per questo sale sempre più
in alto  verso il rossore della sera,
della sera imminente.
Mi sembra un auspicio .
Lassù conosce pace  e luce
desiderio  di altra luce.
In quelle valigie allora mettete  anche
il desiderio  del ritorno
e i silenzi delle domande senza risposte .
Custodiranno  il cuore integro
così che anche se a stento
ma con pazienza ,nel folto controvento
mutata sarà  la forza  di quello strano incanto
 che è  il ritorno. Il ritorno solo conterà
come la luce la luce  per la rondine
sola nel cielo della imminente sera.



3.
E’ con te che voglio parlare
di quello che mi sta a cuore
e chissà poi se ne sono capace.
Voglio parlarti  del suono delle stoviglie
della pioggia che batte contro i vetri
il temporale che si allontana
l’erba che cresce.  Sono queste cose
il tessuto della vita . Di vita in vita
come di ora in ora
anche se avara è l’attesa.
Di poterti ancora parlare delle cose
che mi stanno a cuore,
quelle che ascoltavi  chiudendo
gli occhi nel silenzio  della stanza.
Ma chissà se ne sono capace.
Non passa giorno ch’io non ti dia
asilo nei miei pensieri
per tenerti ancora stretta
a questo inquieto cuore.
E poi la notte faccio sogni
in cui vedo  cose impossibili
perché a volte il dolore è tanto ,
il dolore di un amore  difficile
a portare  difficile a ricevere .
L’impercettibile lancetta
non segue mai una deriva   
e m’interroga in silenzio
che io non ho da dire risposte
se non una. Il racconto
della fabbrica di una storia nella storia
dentro la cava eternità



4.
Rimani dove sei  ti prego
così come sei .
Lo so . Nessuna casa sarà
ricostruita  com’era veramente:
Tutto sarà immaginato di nuovo
per intere  stagioni  primavera
estate autunno inverno . E poi
quando si scioglierà  la neve
dell’ultimo inverno allora
allora si vedrà, si vedrà
una nuova città.


Eremo Via vado di sole, L'Aquila, sabato 19 maggio 2012

Nessun commento:

Posta un commento