lunedì 14 marzo 2011

STORIE E VOCI DAL SILENZIO : Una iniziativa del Muspac

STORIE E VOCI DAL SILENZIO : Una iniziativa del Muspac del novembre 1995 dal titolo “ Osservatorio di confine “ che piace ricordare . Il Muspac ha operato e opera a L’Aquila ormai da molti anni . Prima del terremoto aveva la sua sede in Via Paganica .

4 / 30 novembre

"OSSERVATORIO DI CONFINE"


Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea a cura di Gabriella Dalesio. Artisti: M.Albanese, E. Corsini, A.De Manes, H. Eigenmann, T. Ferro, R. Giacomello, P. Humeres, Karpuseeler, R. Mambor, F.Martera, L.Patella, R.Rinn. T. Trevisiol - Partecipazione alla manifestazione del Maestro R. Laneri . Concerto "memories of the rain -forest" per canto armonico e altro. Multivisione di Alberto Tessore.

artisti: M.Albanese, E.Corsini, A.De Manes, H. Eigenmann, T.Ferro, R.Giacomello, P.Humeres, Karpuseeler, R. Mambor, F. Martera, L. Patella, R. Rinn, T. Trevisiol.


Si inaugura dal 14 al 30 novembre alle ore 17.00 al Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea dell'Aquila la mostra "Osservatorio di Confine" a cura di Gabriella Dalesio. E' questa la seconda tappa di un itinerario espositivo iniziato nel luglio di quest'anno nel cinquecentesco Palazzo della Corgna di Città della Pieve e nell'antico sito etrusco di Chiusi. Programma Ore 17.00 Presentazione del video Osservatorio di Confine ore 17.30. Incontro sul tema della mostra tra gli artisti e con i critici: Giorgio Bonomi curatore del CERP (Centro Espositivo della Rocca Paolina) della Provincia di Perugia, Vittoria Coen, Gabriella De Marco, Antonio Gasbarrini Ada Lombardi, Walter Tortoreto (musicologo).

Coordinamento: Gabriella Dalesio ore 21.00 Concerto di Roberto Laneri (voce) "MEMORIES OF THE RAIN FOREST" per canto armonico e altro. Multivisione di Alberto Tessore. Sul tema dell' "osservatorio" prosegue un percorso progetto iniziato l'anno scorso quale "Osservatorio singolare" nelle cittadine umbre di Città della Pieve e Perugia. Quest'anno è la trasformazione del concetto di "confine" ad offrirsi alla riflessione quale dialogo tra differenze riferito oltre alle arti visive, alla filosofia, l'architettura e la musica.


In catalogo testi del filosofo e sociologo Alessandro Dal Lago e del gruppo di architetti "Studio n!". Per l'ambito musicale si è privilegiata la ricerca relativa alle tecniche vocali. All'interno di essa l'intervento documentato nel video "Osservatorio di confine" della soprano giapponese Micbiko Hirayama, nota esponente dell'avanguardia musicale internazionale che a Città della Pieve si è esibita con brani da "I canti del Capricorno", musica di Giacinto Scelsi (si ringrazia in proposito la Fondazione Scelsi ); all'Aquila si esibirà il compositore e strumentista Roberto Laneri, uno dei pioneri e maggiori esponenti del Canto Armonico. Laneri ha lavorato ad una sintesi personale nella quale rivivono le sue molteplici esperienze (musica classica, europea, afro americana, extraeuropea). Con lui l'artista multimediale Alberto Tessore. Gli artisti visivi invitati sono stati scelti per la commistione nei loro lavori di linguaggi diversi, dal video alla fotografia come nei lavori di Marisa Albanese, Rivka Rinn, Roberto Giacomello o nella caratteristica ricerca degli artisti storici Luca Patella, e Renato Mambor (uno dei rappresentanti della Pop italiana). Particolare è l'arte antropologica di Toni Ferro, quella poetico installativa della cilena Paulina Humeres o delle scenografie di Tiziano Trevisiol; inoltre le pitture in nero fumo di Adriana De Manes, le sculture di Elisa Corsini, le installazioni nello spazio dell'architetto artista Franco Martera. Singolari sono le opere che danno corpo alla voce e ai silenzi di Karpuseeler e le installazioni con l'acqua dell'artista fisico Helmut Heigenmann.


Ma il Museo sperimentale torna a creare un luogo nuovo da vivere .

Scrive Città Magazine nel mese di marzo 2011.

“Il terremoto del 6 aprile 2009 ha distrutto molti tetti e molte anime all' Aquila.

Ha distrutto anche il MU.SP.A.c. ­Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea - che aveva sede in pIeno centro storico, in via Paganica 17. In quel luogo ci iden­tificavamo, avevamo sviluppato un senso di appartenenza, sentivamo che le nostre azioni avevano trova­to il posto adeguato in cui accadere. In quegli interni sentivamo di stare in pace, in un luogo protetto. Quelle stanze di lavoro erano dive­nute nel corso degli anni un centro di orientamento da cui sono partiti numerosi progetti ed eventi artisti­ci. Sin dal 1984 abbiamo svolto un 'intensa attività di ricerca, conce­pendo l'arte come una pratica di esperienza globale. Nel corso degli anni sono stati coinvolti artisti e studiosi di varie discipline, con cui è stato possibile attraversare vari territori culturali, nella consapevo­lezza che sia proprio l'arte a con­sentire lo sviluppo della struttura dinamica del] 'intera conoscenza. Ora quel luogo è abbandonato a se

stesso, senza luci, senza passi, senza voci. Solo vento, buio, tri­stezza e inquietudine. Sono state danneggiate molte opere di artisti di rilievo internazionale della colle­zione permanente e sono andati distrutti computer e banca dati.


Non bisogna però guardare tutto questo con malinconia. Non biso­gna fermarsi o abbandonarsi al rim­pianto. E' necessario pensare a que­sta ferita collettiva come a una cesura, un taglio da rimarginare, un punto fermo da cui poter ricomin­ciare con un nuovo sguardo, un'al­tra prospettiva. La condizione del Terrae Motus è servita a tenerci svegli, a proporre nuove idee, nuovi progetti, nuove "messe in scena", perché siamo consapevoli che solo attraverso le energie vitali dell'arte possiamo ri-abitare con spirito nuovo la città.

Grazie al sostegno e alla solida­rietà di molti abbiamo costruito una nuova sede (ancora in fase di ulti­mazione) in via Ficara - Piazza D'Arti (dove si trovano altre diciot­to Associazioni Culturali), augu­randoci che le nostre azioni possa­no servire ad attraversare nuova­mente la soglia del nostro museo riguadagnando un luogo perduto. Una pianta a croce greca, simbolo di simmetria perfetta e citazione del motivo ornamentale della facciata della Basilica di Collemaggio, ser­virà ancora una volta a stabilire l'incontro tra il dentro e il fuori, in modo da ricucire relazioni fonda­mentali con la collettività.

Stiamo ricreando una nuova collezione permanente e una nuova multime­diateca che possano rendere un servizio pubblico ai cittadini. Per dare continuità ai nostri 27 anni di atti­vità, continueremo a organizzare eventi d'arte, conferenze, presenta­zioni di libri, laboratori didattici, lezioni di storia dell' arte, cinefo­rum ecc... coinvolgendo tutte le Associazioni e le Istituzioni pubbli­che e private.


Con questo spirito continueremo a usare la simbolica chiave del nostro logo per riaprire la "duchampiana" porta del museo, chiusa e aperta nello stesso tempo.

Consapevoli che "abitare non signi­fica soltanto avere un tetto sulla testa" (Heidegger), pensiamo sia indispensabile orientarsi in un ambiente e identificarsi con esso. Avere una casa non basta perché non facilita la qualità del vivere, in quanto l'essere al mondo significa avere radici più profonde. L'Aquila è divenuta una città di "non luoghi" ed è proprio per questo che, per ricostruire un tessuto sociale, c'è bisogno di spazi di aggregazione che aiutino l'uomo ad "abitare". Questo modus operandi crediamo possa far riflettere su come, dopo la catastrofe e il naufragio, si possa trovare un approdo, una nuova pos­sibilità per riprendere un cammino difficile, tortuoso ma necessario ali 'arte come alla vita. “


Eremo Via vado di sole, L’Aquila,
lunedì 14 marzo 2011

Nessun commento:

Posta un commento