martedì 8 marzo 2011

COTTO E CRUDO : Art & ciocc rassegna maestri cioccolatieri a L’Aquila

COTTO E CRUDO : Art & ciocc rassegna maestri cioccolatieri a L’Aquila


Una ”vetrina a cielo aperto” in cui i piu’ noti maestri cioccolatieri italiani proporranno deliziose golosita’, un laboratorio per i bambini, che potranno scoprire tutti i segreti del dolce piu’ amato, un ristorante particolare dove grandi chef proporranno ricette in cui l’ingrediente principe sara’ il cacao, una mostra di immagini storiche legate alla passione per il cioccolato, simbolo della tradizione piemontese. Tutto questo, e molto altro, promette di essere ”ART & CIOCC “ Il tour dei cioccolatieri , seconda edizione che si terrà da venerdì 11 a domenica 13 marzo a Piazza Duomo di L‘Aquila

Il termine scientifico con cui Carlo Linneo nel 1735 definì il cacao è "theobroma cacao", che in greco significa "cibo degli dei". Pianta originaria dell'America tropicale, che secondo la leggenda sarebbe stata donata agli uomini dal dio serpente piumato, chiamato dagli aztechi Quetzalcòatl, il nome "cacao" deriverebbe da una parola d'origine proto amerinda, pronunciata "kakawa". Quando sia arrivata in Europa esattamente non è dato sapere, sappiamo solo che non ne possiamo fare a meno. E non mi interessa degli studi scientifici, quando sono particolarmente triste e giù di corda, anche solo un cioccolatino mi fa stare molto meglio. E a te che leggi ? Sicuramente siamo in due a stare meglio dopo appena un cioccolatino. Figuriamoci dopo aver partecipato alle iniziative di ART & CIOCC .

Il cioccolato è stato musa ispiratrice di registi e filo conduttore in molti film. Difficile dimenticare i cioccolatini, con quella punta di peperoncino, che permettono alla bella cioccolataia Julette Binoche, nel celebre Chocolat di Lasse Hallstrom (2000), di conquistare e di risvegliare l’intero paesino francese in cui si trasferisce con la figlia, per aprire una cioccolateria. Dello stesso anno è Grazie per la cioccolata di Claude Chabrol, in cui il cioccolato – oggetto della produzione della fabbrica ereditata dalla protagonista – diviene strumento di seduzione e di morte. E’ ambientato nel Messico di inizio secolo Come acqua per il cioccolato, di Alfonso Arau (1992), tratto dall’omonimo romanzo di Laura Esquivel: una donna, costretta a non sposarsi per accudire la madre, si innamora del cognato; l’unico modo a sua disposizione per conquistarlo è di sbizzarrirsi nell’ideare piatti afrodisiaci. Film dell’infanzia per molte generazioni è stato Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, di Mel Stuart (1971), magistralmente interpretato da GeneWilder che impersona il più grande produttore di cioccolato del mondo: i 5 bambini, vincitori del concorso che consentirà loro di entrare nella fabbrica Wonka, da decenni chiusa al pubblico, saranno testimoni di dolcezze, bontà e meraviglie nascoste in quel magico luogo. Immagine rappresentativa del rapporto cioccolato – cinema è tratta dal film Bianca (1984), dove Nanni Moretti, professore pieno di manie e fobie, in preda ad una crisi d’ansia, troverà conforto divorando un enorme barattolo di crema al cacao.

“Lezioni di cioccolato” racconta di Un concorso per inventare un nuovo cioccolatino è l'unica occasione che Mattia, geometra in carriera, ha per evitare di essere denunciato dal suo operaio "in nero" Kamal: l'egiziano, infatti, fratturatosi in un cantiere a causa delle condizioni di scarsa sicurezza, costringe il suo datore di lavoro a sostituirlo nel corso di pasticceria che prevede, per il migliore, l’ottenimento di una somma di denaro sufficiente a mettersi in proprio. A Mattia non resta che camuffarsi da immigrato musulmano: tra gag esilaranti e ricette da capogiro, Mattia avrà modo di scoprire il dialogo fra culture diverse.

“Gli dei bevono ambrosia, gli uomini cioccolata” così nel settecento scriveva un anonimo veneziano. Linneo, naturalista svedese, si spinse oltre e chiamò la pianta del cacao “Teobroma” - “cibo degli dei”.

Tentazione diabolica è per Madame de Sévigné che in una lettera indirizzata alla figlia nel 1671 scrive che una certa marchesa durante la gravidanza prese tanta di quella cioccolata che diede alla luce un neonato nero come il diavolo che di lì a poco morì!

Apprezzata da Goethe che non iniziava la sua giornata senza berne una tazza ben zuccherata e calda, preferita allo champagne da Casanova, offerta ai suoi amanti per propiziarli alla passione dalla favorita di Luigi XV, Madame du Barry, la cioccolata morbida, vellutata, profumata con il suo sapore ricco e corposo, l’aroma inebriante, è una delizia per il palato.


I viceré spagnoli lo diffusero nelle proprie corti di Napoli e Milano. La principessa Anna, moglie spagnola di Luigi XIII, lo portò in dote e così il cacao entrò trionfalmente in Francia. Venduto in Germania nelle farmacie, il chokolathe veniva considerato ottimo medicinale per costituzioni deboli, spossate e melanconiche. Gli Inglesi scoprirono la cioccolata nel 1657. Nel 1674 in un famoso caffè londinese si poteva degustare la cioccolata come bevanda e in versione pasticcini.

Le prime tazze di cioccolata erano carissime, accessibili solo ad un pubblico di élite. Nel 18° secolo grazie alla produzione industriale il prezzo del cioccolato poté calare. Ma il vero salto di qualità si ebbe nel 1828 quando l’olandese Van Houten inventò un macchinario per separare le due principali componenti del cioccolato: la polvere di cacao e il burro di cacao. Si aprirono infinite possibilità. Dopo pochi anni nacque la tavoletta di cioccolata; in Svizzera si inventò il cioccolato al latte, mentre in Italia, a Torino, la Caffarel mescolò al cioccolato al latte le nocciole piemontesi macinate creando i deliziosi cioccolatini che presero il nome dalla maschera di Carnevale, Gianduja.

La scritta in caratteri dorati che accoglieva il pubblico al Caffè Torino, nucleo dolce della ventesima Fiera del Libro nel 2007 , era inequivocabile: «Gli uomini si possono suddividere in due categorie, quelli a cui piace il cioccolato e quelli che non lo vogliono ammettere». Libro e cioccolato sono stati protagonisti.al «Caffè Torino» disegnato dall' architetto Paolo Maldotti e si sono posti come un punto di scoperta e di valorizzazione delle numerose librerie e cioccolaterie di alta qualità,.


Eremo Via vado di sole, L'Aquila,
martedì 8 marzo 2011

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