giovedì 17 giugno 2010

AD HOC : I soliti provvedimenti "ad hoc"

AD HOC : I soliti provvedimenti “ad hoc”

C’è una domanda alla quale i cittadini aquilani non riescono a dare una risposta. Il terremoto del 6 aprile 2009 poteva essere previsto e quindi poteva scattare una prevenzione e una previsione , o almeno un’allerta ragionata e resposabile tale da evitare le vittime che poi ci sono state?
La Commissione grandi rischi si ritrova sul tavolo una avviso di garanzia in quanto la Procura della Repubblica di L’Aquila ha avviato una indagine proprio su questo tema. All’indomani del deposito dell’avviso sono nate polemiche circa l’opportunità dell’avvio di tale indagine sulla scorta checomunque è impossibile prevenire e prevedere un terremoto.

Scrive a questo proposito la Procura i : “La valutazione dei rischi sismici in corso sul territorio aquilano fu “approssimativa, generica e inefficace in relazione alle attività e ai doveri di previsione e prevenzione”. Inoltre, “sia con dichiarazioni agli organi di informazione sia con redazione di un verbale”, per gli inquirenti la Commissione Grandi Rischi fornì a cittadini, politici e alla stessa Protezione civile “informazioni incomplete, imprecise e contraddittorie sulla natura, sulle cause, sulla pericolosità e sui futuri sviluppi dell’attività sismica in esame” nell’avviso di garanzia e di conclusione delle indagini preliminari emesso nei confronti dei sette commissari indagati per omicidio colposo, lesioni personali colpose e cooperazione nel delitto colposo: Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi, Giulio Selvaggi, Gian MicheleCalvi, Claudio Eva e Mauro Dolce. Nell’avviso di garanzia, dopo aver riepilogato le cariche dei sette indagati, si cita il passaggio del verbale della riunione del 31 marzo 2009, in cui la Commissione grandi rischi affermava di essersi riunita per “fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane” e si sottolinea la “colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia”.
La Procura riscontra la violazione degli articoli 2, 3 e 9 della legge che istituisce la Protezione civile e la stessa Commissione grandi rischi (225/1992); degli articoli 5 e 7bis della legge sul coordinamento e le strutture logistiche
della Protezione civile (401/2001); dell’articolo 4 della legge sull’emergenza rifiuti in Campania, che integrava l’organizzazione della Commissione (21/2006). Tra le altre violazioni riscontrate, quelle all’articolo 3 del Decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri n. 23582 del 3 aprile 2006 e alla normativa generale della legge che disciplina le attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni (150/2000). L’avviso continua citando dichiarazioni e alcuni brani degli indagati messi a verbale nella riunione del 31 marzo: “non è possibile fare previsioni” (Boschi), “la semplice osservazione di molti piccoli terremoti non costituisce fenomeno precursore” (Boschi), “improbabile il rischio a breve di una forte scossa come quella del 1703″ (Boschi), “non c’é nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse a bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento” (Barberi), “le registrazioni delle scosse sono caratterizzate da forti picchi di accelerazione, ma con spostamenti spettrali molto contenuti, di pochi millimetri, e perciò difficilmente in grado di produrre danni alle strutture” (Calvi).

Alla notizia dell’avviso si sono scatenate polemiche che hanno portato il Capo del Governo a dichiarare addirittura che la Protezione Civile non dioveva più recarsi a L’Aquila perché a rischio di aggressione da parte degli aquilani .

Leggo ora l’articolo del 20 marzo 2010 su Repubblica it dal titolo “Bertolaso consulenze record. 9 milioni per gettoni e assegni a firma di Paolo Berizzi in cui si afferma testualmente .
“È il 15 aprile 2009. Ad appena nove giorni dal sisma che ha violentato l'Abruzzo provocando la morte di 308 aquilani, ferendone altri 1.600 e lesionando centinaia di edifici, l'ennesimo contributo, 300 mila euro, finisce - con la solita ordinanza ad hoc - nelle casse di una fondazione. Che ha come scopo la prevenzione del rischio sismico. Già materializzatosi 216 ore prima. La fondazione si chiama Eucentre e
fa parte della short list (commesse, consulenze, convenzioni) del dipartimento di Protezione civile. Fondata nel 2003, tra gli altri, dalla stessa Protezione, Eucentre è il professor Gian Michele Calvi. Che è pure direttore - con il Consorzio For Case di cui è presidente - del progetto C. A. S. E.. La ricostruzione all'Aquila di 183 edifici, 4.600 appartamenti con appalti per 800 milioni. Calvi insegna meccanica strutturale all'ateneo di Pavia, la sua città. Lo considerano un braccio destro di Bertolaso. Dopo l'estate del 2008 il sottosegretario lo spedisce alla Maddalena come "soggetto attuatore" del G8 al posto dello spendaccione Fabio De Santis (ora in carcere), "allontanato" perché stava appaltando a 600 milioni opere che dovevano costarne 300. Peccato che l'ingegner Calvi, figlio d'arte, studio da 30 dipendenti, famiglia vicina all'Opus Dei, un fratello, Gian Luca, che l'anno scorso rileva per 300mila euro la Tecno Hospital di Gianpaolo Tarantini, all'Aquila abbia splafonato e non di poco proprio nella costruzione delle
new town. In 11 mesi, dall'aprile del 2009, con la sua task force di 119 tecnici è riuscito a far lievitare i costi del 40%: dai 570 milioni preventivati a 800. Non male per un'emergenza costata finora la cifra record di 1 miliardo e 431 milioni. "Alla fine sarà il terremoto più caro di sempre", dice Teresa Crespellani, già docente di ingegneria geotecnica sismica all'ateneo di Firenze. Dal pozzo di via Ulpiano, a favore di Eucentre, sono usciti 700 mila euro solo per la valutazione di agibilità delle case. Un compito che nell'era pre-Bertolaso era appannaggio dei tecnici del dipartimento. Con un bel risparmio. “

Torna allora prepotente una domanda in aggiunta alle altre : ma se non è possibile prevenire e prevedere terremoti come si afferma in difesa delle contestazioni mosse alla Commissione allora perché quei 300 mila euro all’Eucentre che ha come scopo la prevenzione del rischio sismico ?

Eremo Via vado di sole, L'Aquila, giovedì 17 giugno 2010

Nessun commento:

Posta un commento