mercoledì 2 giugno 2010

SETTIMO GIORNO : Dio comunione e amore

SETTIMO GIORNO : Dio comunione e amore

C’è nel cuore dell’uomo,da sempre, il desiderio di Dio. Nella sua storia l’uomo ha sempre cercato e ricercato il trascendente, il soprannaturale. E’ innata dunque la predisposizione ad accogliere un altro da sé che di volta in volta è un Dio o un proprio simile , il suo prossimo.
Ma del prossimo ne parleremo più avanti. Desiderio dunque di Dio che fa dire a Sant’Agostino : “ è inquieto il mio cuore finchè non trova riposo in te mio Dio”.
E’ però la Rivelazione che mette concretezza a questo desiderio dell’uomo. E’ Dio che gli viene incontro , si china su di lui e raccoglie questo suo desiderio fino a quando , nel susseguirsi dei secoli , questo Dio si incarna e il suo Figlio, vero Dio e vero uomo, lo manifesta con pienezza all’umanità, lo dona definitivamente all’uomo attraverso la sua comunione con il Padre , comunione che appunto si esprime nello Spirito .
E’ cristiana dunque la fede in questo Dio unico e trino che si esprime in tre persone che nulla però aggiungono alla sostanza della divinità.
Ma dalla caduta di Adamo all’incarnazione di Gesù Cristo nel seno di Maria trascorrono millenni . Come un Dio che ricerca l’uomo lo ha potuto lasciare così per tutto questo tempo? I Padri della Chiesa a lungo si sono interrogati su questa questione concludendo che Dio ha voluto così preparare il suo popolo ad accogliere il Figlio . Ecco dunque il popolo d’Israele che all’inizio riteneva il suo Dio il più grande e potente tra altre divinità e che dopo la liberazione dalla schiavitù egiziana, la legge data a Mosè e il ritorno nella terra promessa afferma il suo Dio come unico .

Un unico Dio che si volge però all’uomo si dona attraverso la rivelazione per rendere piena e consapevole l’affermazione della Genesi: un uomo fatto a sua immagine e somiglianza.
Immagine e somiglianza di questo Dio, uno e trino che nella relazione con il Figlio e con lo Spirito afferma appunto la sua sostanza e la sua divinità.
Così l’uomo attraverso la relazione con l’altro , con il prossimo ( come più spesso dimostrano le scienze sociali come la psicologia per non parlare della sociologia e della filosofia) si fa immagine di Dio. Un Dio comunione e amore.
Alcuni critici hanno affermato di fronte all’affresco di Michelangelo del Giudizio Universale nella Cappella Sistina che il rapporto tra Dio e l’uomo sta in quello spazio incommensurabile che passa tra il dito di Dio e quello dell’uomo nella parte del dipinto che illustra la creazione. Recentemente è stato invece ipotizzato che in quel dipinto la mano dell’uomo sta lì ad aprirsi progressivamente attraverso l’intervento di Dio.
Un Dio che si china sul suo popolo nel mistero della Sapienza con la quale ha ordinato e creato il mondo , riconciliando il mondo con il Figlio e santificando il mondo con lo Spirito.
“ Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività ,prima di ogni sua opera all’origine . Dall’eternità sono stata formata , fin dal principio dall’inizio della terra . Quando non esistevano gli abissi, io fui generata , quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua ,prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline io fui generata, quando ancora non aveva fatta la terra e i campi né le prime zolle del mondo .”

La sapienza di un Dio creatore di tutte le cose e soprattutto dell’uomo a cui rivolge da sempre il suo sguardo tanto che il salmista ( Sal. 8, 4-9) può affermare: “Quando vedo i tuoi cieli,opera delle tue dita ,/ la luna le stelle che tu hai fissato,/ che cosa è mai l’uomo perché tu di lui ti ricordi/ il figlio dell’uomo perché te ne curi?/Davvero l’hai fatto poco meno di un Dio ,/di gloria e di onore lo hai coronato./Gli hai dato potere sulle opere della tue mani,/ tutto ai posto sotto i suoi piedi./Tutte le greggi e gli armenti / e anche le bstie della campagna, gli uccelli del cielo e i pesci del mare,/ ogni essere che percorre le vie dei mari.”
Anche se poi la parola Trinità può apparire astratta questo Dio che ha fatto tutte le cose non è un’idea: è un Dio d’amore che si fa creatore e salvatore e che nella Pasqua del Figlio e nel dono dello Spirito ci ospita nel suo mistero d’amore, Spirito che a sua volta ci guida e ci rende partecipi della relazione tra il Padre e il Figlio .

Eremo Via vado di sole, l’Aquila, mercoledì 2 giugno 2010

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