giovedì 17 giugno 2010

HISTORICA : La banda musicale di Introdacqua ( Parte II )

HISTORICA : La banda musicale di Introdacqua
(Parte II )

Nella prima parte iniziando a parlare della Banda musicale di Introdacqua abbiamo richiamato brevemente la storia delle musiche da concerto, la storia delle bande in Abruzzo e la funzione della musica nelle feste soprattutto nel mondo contadino . In questa parte ci soffermiamo dunque più estesamente proprio sulla Banda musicale di Introdacqua .
Ma perché la Banda musicale di Introdacqua e proprio quella di Introdacqua?
La caratteristica distintiva di Introdacqua è la musica, concretizzata in una Banda, vanto non soltanto del paese, ma di tutta la regione Abruzzo. Questo rappresenta indubbiamente un caso particolare, con una diffusione capillare del culto della musica (nel senso del “suonare”) in quasi tutte le famiglie. Storicamente non è agevole trovare un punto preciso di riferimento per la nascita della Banda, trattandosi di un fenomeno maturato lentamente nel tempo. Comunque si parla, un po’ forzatamente, addirittura del 1770. E’ il paese - rara avis - in cui ogni anno si festeggia Santa Cecilia, protettrice della musica, riunendo il maggior numero possibile di musicanti locali. Il generale declino di un certo tipo di ascolto, legato nello stesso tempo al cambiamento del gusto e alla diffusione dei mezzi di riproduzione meccanica della musica, non poteva non toccare anche la Banda di Introdacqua. Ciò che il tempo e le mode non potranno mai scalfire, però, è la memoria delle lunghe tournées annuali, che portavano il soffio dell’arte in tante e tante piazze. Le origini della banda d'Introdacqua, come per le altre bande abruzzesi sono incerte; tuttavia le prime formazioni musicali cominciarono a sbocciare tra la fine del 1700 e i primi del 1800. Per parlare di complessi bandistici veri e propri, bisognerà arrivare alla prima metà del 1900. Quando appare la nuova figura del "mastro", quasi sempre un musicante graduato che si era fatto le ossa in anni di servizio nelle bande militari, molti giovani accorrono nella sua bottega artigiana a solfeggiare ed ad imparare uno strumento a fiato. I futuri musicanti si entusiasmano all'idea di imitare il loro maestro. Anch'essi avrebbero girato, facendo conoscenza di altri paesi e costumi di vita,con la speranza di guadagnare qualche soldo. Così a suon di marce e di motivi orecchiabili cominciarono a portare allegria nei paesi in festa.La banda consolidando la sua primitiva struttura ben presto diventerà motivo d'orgoglio per il paese di cui porta il nome.

Uno dei primi maestri è stato Panfilo Susi. Un altro maestro importante per la storia della banda fu Giovanni Mampieri. Nel corso degli anni si sono succeduti tanti altri bravi maestri tra cui: Ludovico Favilla, Augusto Centofanti, Michele Barcone, Concezio di Rienzo, Giuseppe Giammarco, Settimio Castrodale. E per finire noi alunni di classe quinta abbiamo fatto una ricerca sulle bande cittadine odierne: la ACMI (Associazione Circolo Musicale Introdacqua) che ha il Capo Banda Artistico nella figura di Enzo Susi ed Amministrativo in Panfilo Santarelli, il Presidente in Feliciano Faiella e l'archivista in Bruno D'Andrea, nonno di Jasmine; la seconda banda nata nel 1982, in cui suona Antonio, il padre di Samuele, si chiama Complesso Bandistico Città di Introdacqua, di cui sappiamo essere maestro Vito Di Benedetto, il quale ha a sua volta un suo vice nella figura di Mario di Tunno, il papà di Alessia. Entrambe le bande nascono dalla scissione avvenuta nell'86 di un primitivo nucleo fondato nell'82.…La Banda c'è ancora, è una tradizione che si perpetua, radicata nello spirito popolare, che tramanda di padre in figlio il valore inestimabile della musicalità, la continuità della nostra cultura…(dal libro "Un paese Antico" di Licia Mampieri Saura)

Gli uomini della Banda musicale di Introdacua
Ma la Banda musicale di Introdacqua fu fatta di uomini .Ecco il profilo di alcuni di loro anche se sarebbe interessante, per esempio rintracciare notizie su ogni singolo componente


Giovanni MAMPIERI era solito dire: "Le note sbagliate sono come i sassi lanciati da un monello; ti colpiscono e ti fanno male". Nato ad Introdacqua il 13 febbraio 1865 da una famiglia di artigiani, quando andò sotto le armi per il servizio di leva, fu assegnato al corpo musicale. (Parma) Trascorse molti anni nelle bande reggimentali con l'incarico di vice capo banda ed ebbe consuetudine di lavoro con grandi maestri. Quando tornò in paese, aveva le carte in regola per dirigere il complesso. Nel 1920 aveva una banda modello: preparata, disciplinata, corretta e ben affiatata. La banda riaccolse nei suoi ranghi, i giovani che si erano battuti nelle trincee del Carso e dei monti del Trentino. Il maestro decise di partecipare, alla fine della stagione, al Convegno Bandistico Nazionale, indetto a Roma dall'Associazione della Stampa periodica Italiana per il giorno 20 settembre 1920. La banda di Introdacqua si classificò al secondo posto. Ottenne una grande medaglia d'argento e un attestato.
Al maestro Mampieri fu dato un artistico diploma. Il Maestro era commosso, aveva il merito di aver condotto la sua banda da uno sperduto villaggio dell'Abruzzo ai trionfi di Piazza Colonna, tra un pubblico colto, competente e attento. Mascagni e Alessandro Vessella avevano ascoltato il suo concerto e si congratulavano con lui! Ciò che stupisce è come mai, dopo questo successo il Maestro non fosse riconfermato alla direzione della banda. Tornò sul podio della banda indrodacquese nel 1927 ed ebbe ancora una volta una felice stagione artistica. Di lui si ricorda soprattutto il suo temperamento musicale sicuro e deciso. Dice Settimio Castrodale "Con lui la banda non traballava di certo", tanto era la sicurezza, la professionalità e la fiducia che sapeva infondere.
(Dal libro "La banda di Introdacqua e i suoi racconti" di Berardino Ferri).


Panfilo SUSI fin da bambino apprese la musica e, giovanissimo, suonava strumenti. Il suo strumento preferito era il trombone. Ebbe contratti favorevolissimi con diversi impresari. Viaggiò in Italia ed all'estero, soprattutto in Austria, Germania, Olanda e Svezia, riportando dovunque successo. Il primo anno nel quale Panfilo Susi ebbe la direzione della banda di Introdacqua fu il 1909. Dopo tanto girare tornò stabilmente al paese. Istituì la prima scuola musicale nel 1911. prima di allora l'insegnamento della musica si tramandava di padre in figlio. La scuola musicale aveva sede in un fondaco, sito in via Vallone (ora via Crispi) al secondo portone che oggi porta il numero civico 3. Verso l'estate del 1913 il Maestro poté ricomporre la banda cittadina. I musicanti anziani, che precedentemente avevano abbandonato la banda perché un impresario di Sulmona li aveva ingaggiati con contratti favolosi, lasciarono questo complesso sull'orlo del tracollo e tornarono a far parte della

banda d'Introdacqua. Accanto ad essi, vennero immesse le nuove reclute, i giovani allievi che avevano superato brillantemente il corso. I concerti si svolgevano nei locali del vecchio Comune messi a disposizione dal Sindaco, Tra le sinfonie, vennero preparati brani delle seguenti composizioni: il Guglielmo Tell, la Gazza
ladra; Poeta e contadino; la Rapsodia ungherese; Dinorak. Del programma lirico facevano parte: il Rigoletto; L'Africana; la Traviata, il Trovatore; la Cavalleria Rusticana; Andrea Chenier; Vedova allegra; Fedora; gli Ugonotti. Il Maestro riprese il "giro" delle feste. I mezzi di trasporto, quando non si andava a piedi erano il treno ed i carretti; i viaggi erano lunghi e stressanti; i sacrifici immensi per la partecipazione a lunghe processioni, lungo percorsi pietrosi ed assolati. Si dormiva nelle scuole, nelle case private, nei fondaci, su pagliericci preparati per l'occasione. Solo il maestro ed i solisti beneficiavano di un trattamento più favorevole: erano ospitati, per lo più, dai sacerdoti e dai componenti del Comitato organizzatore delle feste. La divisa quell'anno fu delle più povere nella storia della banda. Era di foggia militare. Caratteristica la giacca abbottonata fino al collo, i pantaloni scuri con una banda a rilievo lungo le cinture esterne. Colletto bianco rigido, appena evidente sotto il collo della giacca e cappello di foggia militare con fregi dorati. Il successo si ebbe soprattutto nelle Marche. Sebbene per molti sia rimasto l'insuperato suonatore di trombone, noi lo ricorderemo soprattutto come l'educatore, il maestro che preparò una larga schiera di giovani, dai quali originò un gruppo felice di musicanti che, per un cinquantennio è stato il nucleo della banda d'Introdacqua. Panfilo Susi diresse il complesso musicale ancora per due anni, nell'anno 1914 e nel 1915, quando tanti musicanti lasciavano la divisa della festa per indossare il grigio-verde. Il maestro morì il 10 settembre 1915 ad appena 42 anni. Per i meriti acquisiti nella sua vita didattica, la cittadinanza gli ha dedicato la Scuola Musicale, istituita nel 1957.
(Dal libro "La banda di Introdacqua e i suoi racconti" di Berardino Ferri).

Settimio Castrodale nacque ad Introdacqua (Aq.) il 26 ottobre 1908 da Maddalena Ferri e da Filippo Castrodale. Gli fu dato il nome Settimio proprio in quanto settimo figlio. Erano sei fratelli ed una sorella di nome Eva. I suoi fratelli emigrarono giovanissimi in U.S.A. Settimio crebbe nel rispetto dei valori della società contadina: religione, patria e famiglia e ad essi ispirò la sua condotta. Sognava, al termine degli studi elementari di diventare bandista, una professione poco stimata dal padre Filippo che reputava i "musicanti" grandi bestemmiatori, ragion per cui indusse il figlio ad apprendere i primi rudimenti musicali dal sacerdote Don Mariano Rosato. A 12 anni frequentò un corso intensivo di teoria e pratica musicale, tenuto dal Maestro Ludovico Favilla nei vecchi saloni del Palazzo di Scipione D'Eramo a Piazza Cavour. Un altro suo maestro, il Mampieri, convinse i genitori ad acquistare al costo di £315 il suo primo strumento, il clarinetto. In breve tempo si impadronì delle tecniche più sofisticate e, ancora adolescente, diventò bandista. Nel '22 entrò a far parte del complesso bandistico cittadino in cui rimase fino al maggio del '28. Ebbe modo di visitare l'Abruzzo e molte città laziali. Il 23 maggio '28 partì soldato.
Dal '30 al '33 fu scritturato come saxofono tenore nella Banda di Chieti. Nel '34 divenne vice capobanda artistico ed amministrativo presso la Banda di Sulmona, allora diretta da Gino di Nizio. Il Castrodale, notando al suo interno indisciplina, consigliò al maestro di istituire un sistema di multe. Alla fine della stagione, al "fondo-cassa delle multe" c'erano oltre £200 che furono divise tra i più rispettosi delle regole. All'epoca, la Banda di Sulmona si classificò seconda ad un raduno dopolavoristico nazionale. Nel '36 partì volontario per l'Africa Orientale Italiana, ma nel '37 è di nuovo nella banda di Sulmona, in veste di capobanda artistico ed amministrativo. Il direttore lo stimava molto e, in più occasioni, gli affidò la direzione della banda. Alla fine dell'anno superò brillantemente gli esami di ammissione presso una delle bande più prestigiose di Roma, vale a dire la Banda Presidiaria della IX zona CCNN anche detta "Banda di Mussolini" o del "Regime". Il direttore Orsomando rimase colpito dalle sue doti musicali e disciplinari tanto che gli affidò il posto di vice direttore. In tali occasioni ebbe modo di esibirsi anche alla presenza del Capo del Governo. Cominciò a pensare di diplomarsi, ma, non potendo frequentare il Conservatorio di Santa Cecilia per motivi di servizio, prese lezioni da privatista che pagava facendo il copista presso ciò che oggi si chiama RAI. Il pianista Razza gli diede lezioni di piano e di "armonia superiore". Il 25 luglio del '43 ci fu l'arresto del Duce. L'8 settembre fu annunziato l'armistizio e la Banda Presidiaria, come tutti i reparti delle forze armate, subì lo sbandamento generale. Castrodale tornò ad
Introdacqua, ma alla fine dell'anno l'Abruzzo era sotto l'occupazione tedesca. Introdacqua era a ridosso del fronte, fermo sotto Roccaraso. Nel '29 insieme ad Ariodante Ventresca si esibiva al Gran Caffè di Sulmona per raggiungere il quale ci si muoveva a piedi, essendo stati requisiti i mezzi di trasporto. Nel '45 si dedicò all'insegnamento della musica, nel '46 gli venne affidata la direzione della banda di
Introdacqua. Fu il suo primo incarico di direttore. A lui spettò di amalgamare la preparazione professionale di bandisti che avevano suonato in bande diverse, di raccogliere le esperienze musicali del passato, ma quello che più contava era concertare. Castrodale è stato il primo in Italia a curare la strumentazione, per
banda, dell'opera "La Scuola dei Gelosi" di A. Salieri. Ma gli amari avvenimenti legati al dopoguerra lo costrinsero, nel 1949, ad una emigrazione imprevista, affrontata con coraggio. In Canada ha continuato ad operare (con la banda del 424.mo Squadrone dell'Aeronautica Canadese ed ha anche diretto la Italo- Canadian Band). Si è spento ad Hamilton , Canada, il 7 dicembre del 2000 . Il 26 dicembre del 2000, su The Hamilton Spectator è apparso un articolo di Stewart Brown intitolato " Maestro Castrodale made music his life". Da vero credente ha lasciato la sua salma a disposizione della Mc Master University School of Anatomy, per ricerche e studi a favore dell'umanità.

Eremo di Via Vado di Sole, L’Aquila. giovedì 17 giugno 2010

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