Sono molte le parole magiche a cui gli aquilani di questi tempi si aggrappano di fronte ad una realtà molto molto dura . Parole come fossero salvifiche e che a volte diventano ironiche nel senso dell’ understatement degli inglesi. Abbiamo migliaia di parole da poter usare oggi che dobbiamo ricostruire tutto non solo la città nei suoi edifici ma la vita stessa all’interno della città. Ci servono parole per una vita nuova e ce ne sono tante . Eppure siamo fermi a poche parole che tornano continuamente nei nostri discorsi e nella vita di ogni giorno. Una di queste è MACERIE ovvero l’abracadabra della nostra vita di sfollati, di terremotati, di assistiti in ogni senso.
Il paragone non sembri “irriverente” ma una cosa viene continuamente in evidenza che tra bluff, confusione e demagogia il solo risultato visibile è che dei 4,5 milioni di tonnellate di macerie ne sono state rimosse da agosto 2009 a gennaio 2010 settantamila tonnellate e per giunta dagli “scariolanti” e appena diecimila tonnellate da febbraio 2010 ad oggi .
E’ Alfredo Moroni che esamina questa situazione in modo più articolato.Egli dice :“..alla fine di gennaio erano state circa 70 mila le tonnellate di macerie che eravamo riuscite a rimuovere , per lo più nel centro storico.Poi il Ministero ha preso in mano la situazione con l’intento di sveltire il lavoro. Ma da allora , nonostante i proclami , i lavori di rimozione stanno procedendo ancora più lentamente. Sono appena diecimila le tonnellate di macerie , frutto di demolizioni e opere per la messa in sicurezza degli edifici danneggiati dal sisma tolte di mezzo.
Allora il Ministero quantificò in due anni il tempo necessario per completare il lavoro di rimozione di tutte le macerie. Ora si è molto più prudenti sui tempi e sui numeri. Certo è che quella accelerazione che si voleva dare non ci è stata.. Così come è venuta a mancare l’individuazione di altri siti per i depositi temporanei delle macerie che attualmente continuano ad arrivare solo alla ex Teges. E non si materializza neppure la situazione di Barisciano , individuata dal tavolo ambiente della regione. (…) Ora si sta predisponendo la rimozione dei detriti di Roio, Bazzano, Camarda ,Bagno e Filetto. Ma il problema più grande è quello delle macerie che saranno propdiotte dalle demolizioni. C’è bisogno di una diversa organizzazione, nonché di nuovi siti….”L’ordinanza che il commissario Gianni Chiodi ha firmato il 28 maggio scorso invece “ dà la possibilità alle ditte che eseguono le demolizioni e i lavori di messa in sicurezza di conferire le macerie nei siti disponibili. Le stesse ditte potranno muoversi nelle aree di lavorazione e chiedere all’ASM di L’Aquila cassoni ad hoc dove sistemare materiale selezionato..
Ma come avviene la rimozione delle macerie ora? Le ditte selezionano i “rifiuti mente i vigili del fuoco e l’esercito si occupano del trasporto, il tutto sotto il controllo dell’ASM.

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